Rumore 335 | Dicembre 2019 – Il meglio del 2019, Nick Cave and The Bad Seeds

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Il numero di dicembre è come sempre un riassunto sul meglio dell’anno appena trascorso. Dentro ci stanno le migliori canzoni, serie, fumetti, film, libri. E dischi, naturalmente. Il tutto filtrato dai voti e dai giudizi della redazione. Nick Cave & The Bad Seeds, benché usciti sul finire dell’anno, si sono aggiudicati la medaglia di miglior disco del 2019. Così il cosiddetto “re inchiostro” ritorna sulla copertina di “Rumore” a pochi anni di distanza da quel box celebrativo della sua carriera che già lo portò sulla nostra prima pagina. Figlio più che altro del solo Nick Cave e del fido compare Warren Ellis, Ghosteen si è lasciato alle spalle la concorrenza. Per raccontare il disco, ma soprattutto il suo autore, siamo risaliti a uno dei “fatti” musicali più rilevanti dell’anno. Ossia il sito Red Hand Files, gestito dallo stesso Nick Cave. Pare, si dice, sembra, si mormora infatti che ci sia proprio la sua firma dietro gli articoli e le risposte postati sul sito monografico dedicato alla sua opera. Così Stefania Ianne ci racconta di quella serata estiva londinese in cui Cave – armato di pianoforte e microfono, da solo – si è dedicato al racconto orale della sue canzoni, proprio come se fosse on line, sul suo sito. Tra i pochi ospiti seduti, oltre noi, anche PJ Harvey. Da questa serata e racconto esclusivi parte il numero di “Rumore” di dicembre 2019.

Guardando il resto della classifica, ci troviamo dentro prima di tutto molti italiani: vale la pena segnalare l’esordio dei Coma_Cose (anche vincitori della sezione dedicata alle migliori canzoni), gli album senza filtri di Giovanni Truppi e Michele Bitossi, il ritorno dei Massimo Volume e il disco della consacrazione di Paolo Spaccamonti. Anche il 2019 è stato un anno di esordi brillanti, nella nostra lista spiccano nomi fino a poco fa sconosciuti come Black Midi, Liberato e Fontaines D.C. 

Brillano poi tantissime ragazze soliste, mai come quest’anno: Kate Tempest, Angel Olsen, Chelsea Wolfe, Little Simz, Solange, Lingua Ignota, Lana Del Rey e Weyes Blood, mentre si piazzano in alto band indie come DIIV, Vampire Weekend, Ex Hex, The Murder Capital e Toy. Molto bene anche il jazz evoluto di gente come Jaimie Branch e The Comet Is Coming. Senza dimenticare nomi ormai classici tipo Tool, The National, Bon Iver, Thom Yorke, Iggy Pop e parecchi altri. Ce n’è davvero per tutti i gusti e tutti i generi. Di più: come già sperimentato nel 2018, la classifica dei dischi dell’anno si amplia e si arricchisce, perché contiene ben 50 posizioni, tutte ragionate e commentate, voce per voce.

Anche la sezione “Retropolis” è concentrata sulle migliori ristampe di tutto il 2019. Fra i tanti si parla di Miles Davis, Prefab Sprout e Alberto Camerini, ma trionfa la doppia uscita dei Television Personalities, di cui già scrisse approfonditamente Arturo Compagnoni pochi mesi fa. Tra i vari nomi in classifica segnaliamo pure il best of con inediti degli inglesi Editors: per l’occasione Letizia Bognanni ha intervistato il cantante Tom Smith. Un posto nella classifica se lo ricavano anche i Ramones (nostra recente copertina di ottobre).

Fra le interviste di approfondimento ci sono invece quelle agli italiani I Quartieri, Zac e Kobra. Oppure quelle a nomi promettenti come Kefaya, Iguana Death Cult, Hazemaze e Vegyn. Fra i nostri libri dell’anno spiccano i titoli di Mark Fisher, Bret Easton Ellis, Lol Tolhurts dei Cure, Jacopo Tomatis, William Borroughs, Valerio Mattioli e molti altri. Parliamo della storia indimenticata degli americani Mineral, fra i pionieri di quello che eravamo soliti chiamare emocore. Pubblichiamo poi un report live dell’ultima edizione del festival torinese Club To Club

A proposito di Natale e festività: il disco del mese è quello a tema dello statunitense Josh Rouse, uno dei nostri beniamini da sempre quando si parla di pop rock indipendente, recensito da Maurizio Blatto. Analizziamo inoltre le nuove uscite di Max Casacci da solo e con i suoi Subsonica, Viva Viva Malagiunta, Jaz Coleman, Marracash, Kanye West, St. Vincent, Steve Gunn, Pierpaolo Capovilla, Yann Tiersen, Franco Battiato, Tune-Yards, Sunn O))), The Who, Beck, Linea 77, Manuel Agnelli, Kid Loco, Gang Starr, Pan-American, Fever Ray, Robyn Hitchcock con Andy Partridge e tantissimi altri. Oltre alle ristampe di King Crimson, Beat Happening, Ozzy Osbourne, Nada, Josef K, Stereolab, Gene Clark etc.

“Rumore” 335, dicembre 2019, è in edicola al prezzo di 6 euro. Disponibile anche in versione digitale per tablet e smartphone. Buona lettura!

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Rumore è da oltre 30 anni il mensile di riferimento per la cultura alternativa italiana. Musica (rock, alternative, metal, indie, elettronica, avanguardia, hip hop), soprattutto, ma anche libri, cinema, fumetti, tecnologia e arte. Per chi non si accontenta del “rumore” di sottofondo della quotidianità offerto dagli altri magazine.

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