Tutti i contenuti del numero 388 di Rumore, maggio 2024. Negazione, lo spirito continua
Al principio degli anni 90, dopo una carriera fulminante, si interrompeva la parabola discografica e live dei Negazione. La band che fu di Guido “Zazzo” Sassola (voce), Roberto “Tax” Farano (chitarra) e del “nostro” Marco Mathieu (basso) è fra quelle che più di ogni altra hanno incendiato il panorama dell’hardcore punk italiano dell’epoca. Anni vissuti pericolosamente, in giro per il mondo, l’Italia, l’Europa, con dischi a raffica e repentini cambi di batterista. Proprio in queste settimane compie 40 anni la prima uscita ufficiale dei Negazione, quella condivisa con i Declino (altri compagni di viaggio e suono dell’epoca), chiamata Mucchio Selvaggio. Debutto che viene ristampato per l’occasione, così come per l’occasione i nostri sodali di Sericraft dedicano alla band sabauda una bella mostra fotografica: Collezioni Di Attimi è visionabile nei locali dell’azienda torinese, zona Docks Dora, con tanto di foto d’epoca, t-shirt commemorativa in edizione limitata e contributi esclusivi in presenza e non. I Negazione sono stati una band di culto se ne esiste una, per la musica alternativa italiana. La loro eredità è ancora viva nel DNA di chi segue certi suoni. Per questo Andrea Valentini ne ha dialogato proprio con Tax e Zazzo: intervista fiume, caldissima, piena di storia, radici e aneddoti. Non possiamo certo poi dimenticare quanto questa storia di copertina ci riporti al cospetto del ricordo di Marco Mathieu, pilastro della nostra rivista per molto tempo, scomparso appena pochi anni fa. A lui e alla sua band va la dedica per questa cover story: inevitabilmente, da qui parte Rumore 388, maggio 2024.
Se parliamo di controcultura, muovendosi verso ovest, arrivando a Parigi, incontriamo circa negli stessi anni il talento multiforme dei Mano Negra. La band che fu di Manu Chao è un altro caso di assenza, ma sempre presente: a 30 anni dal loro ultimo passo discografico, Luca Gricinella (nostro esperto di cose francesi) è andato alla caccia di due componenti centrali del collettivo, Thomas Darnal e Philippe Teboul. Ne è venuto fuori un ritratto appassionato, che ripercorre tutta la carriera della band transalpina, uno dei casi più conclamati di crossover fatto e pensato in Europa. Ci sono vicende artistiche che rimangono nella memoria di chi le ha vissute: e quella dei Mano Negre è senza dubbio appartenente alla categoria.
Poco più avanti: sempre alla ricerca della melodia perfetta quanto eleganti, The Lemon Twigs: i due fratelli newyorkesi dalle evidenti origini italiane – Brian e Michael D’Addario – tornano a farsi sentire con un ottimo album nuovo che ha, fra le altre cose, lo scopo di posizionarli nel pantheon del più sofisticato, vintage e delicato pop rock di oggi. Il nostro Carlo Bordone li segue da anni e non poteva(mo) perciò perdere l’occasione per un incontro approfondito.
Viaggio, scrittura, dischi, passato e presente. Per essere sintetici, potremmo dire che nel corso dei decenni a Bristol, Inghilterra, è stato plasmato un vero e proprio suono: elastico, ritmato, meticcio e mutante. Si va da Mark Stewart ai Massive Attack sino ai Portishead, che proprio in queste settimane ristampano il loro celebre live inciso a New York un quarto di secolo fa. Non solo: se dei Portishead ormai si è purtroppo persa traccia, finalmente arrivano dei segnali da quella direzione. Già perché Beth Gibbons, voce e simbolo della band, dopo decenni esordisce con un disco pienamente e solo a suo nome. Cogliamo così l’occasione per soffermarci su questo evento, gettando però un occhio anche alla Bristol contemporanea, caratterizzata da talenti emergenti come quello di Bingo Fury. Per questa indagine nel suono della città che tanto ha dato e continua a dare alla musica che più amiamo si ricompone un trio di firme: Maurizio Blatto, Mauro Fenoglio e Antonio Briozzo. Circa mezzo secolo di musica racchiuso in una panoramica editoriale.
E ancora: approfondimenti e interviste a progetti nuovi come i giovani eroi indie rock Been Stellar, l’eleganza R&B di Nourished By Time, la sfrontatezza britannica delle Lambrini Girls e la folta pattuglia di italiani in ascesa che rispondono al nome di Strebla, Arianna Pasini e Simone Matteuzzi. Protagonisti della sezione Flashback sono i Broadcast, leggendaria quanto sfortunata formazione inglese avant pop – a cavallo tra i millenni – che qui viene ritratta da Alessandro Besselva Averame. Nella rubrica I Complessi questo mese parla il frontman punk Sabino Pace: ci racconta la sua vita tra Italia e Francia, con decenni di attività musicale alle spalle e sui palchi. Giona A. Nazzaro si sofferma, tra l’altro, sulle nuove opere cinematografiche di Richard Linklater e Luca Guadganino.
Infine, recensiamo come di consueto moltissime novità discografiche, fra cui si segnala il secondo album dei britannici King Hannah, nostro disco del mese e solida conferma per la coppia di Liverpool. Per quanto riguarda l’Italia abbiamo invece selezionato l’album tanto letterario quanto avventuroso ed elettronico dei Tamburi Neri. Oltre alle nuove uscite di Alessandro “Asso” Stefana, Ex Otago, Arab Strap, Mace, Pharrell Williams, Paolo Spaccamonti, Kali Malone, Fat White Family, Villagers, Kamasi Washington, Luca Morino, Pallbearer, Mick Harvey, St. Vincent, The Libertines, Camera Obscura, I Hate My Village, Isobel Campbell, Sheer Mag, Paul Weller, Prefuse 73, Iron & Wine, Traum e via dicendo. Fra le ristampe si segnalano invece quelle di Dry Cleaning, Laibach, The Bellrays, The Telescopes, Linkin Park, Alice Cooper, Queen, oltre a libri, serie TV, podcast, fumetti. E le nostre consuete rubriche d’autore.
“Rumore” 388, maggio 2024, è in edicola al prezzo di 8,00 euro. Disponibile anche la versione app da scaricare, per tutte le piattaforme. Buona lettura!
Da segnalare l’evento al negozio di dischi Backdoor a Torino (via Pinelli, 45) con Carlo Bordone per parlare dei Lemon Twigs; Maurizio Blatto, Mauro Fenoglio e Antonio Briozzo per l’approfondimento sulla nuova Bristol, il 4 maggio alle 18.
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SOMMARIO
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