I 15 dischi più attesi di dicembre 2020

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Scopri quali erano i dischi più attesi nei mesi di gennaiofebbraiomarzoaprilemaggiogiugnoluglioagostosettembreottobre e novembre. E se non trovate i Molchat Doma in questa selezione, è perché li abbiamo inseriti in un articolo, a parte qui.

Venerdì 4 dicembre

Son Lux – Tomorrows II
Un album “in svolgimento”, dove “un’inversione accuratamente elaborata abitua l’orecchio alla tensione e le fratture esterne costantemente indurite in momenti improbabili, rivelano un nucleo emotivo straordinariamente viscerale. Il processo di creazione è di natura iterativa, con il contenuto lirico e la musica che si adattano e rispondono continuamente l’un l’altro”.

Gone Is GoneIf Everything Happens For A Reason…Then Nothing Really Matters At All
Seconda prova per il supergruppo formato da Troy Sanders (Mastodon), Troy Van Leeuwen (QOTSA), Tony Hajjar (At The Drive In) e Mike Zarin, nato con l’idea, spiega Hajjar, di “esprimersi in modo completo senza barriere o paura di ciò che la gente avrebbe pensato”.

Trent Reznor & Atticus Ross – Mank (Original Musical Score)
La premiatissima ditta Trent Reznor/Atticus Ross torna al cinema, anzi su Netflix, di nuovo con David Fincher, stavolta per le musiche di Mank, il film ispirato al cosceneggiatore di Citizen Kane (Quarto Potere) di Orson Welles, Herman Mankiewicz, composte interamente con strumenti degli anni 40.

Deafheaven – 10 Years Gone
A metà fra album live e greatest hits, 10 Years Gone è un live in studio che ripercorre i primi dieci anni di carriera della band, proponendo che la scaletta che avrebbero dovuto portare in giro per il tour celebrativo annullato a causa del covid.

Venerdì 11 dicembre

The Avalanches – We Will Always Love You
Il terzo album della band australiana, che arriva quattro anni dopo l’acclamato Wildflower, è “un’esplorazione della relazione cosmica fra luce, suono e spirito”.

Max Casacci – Eartphonia
Da un’idea nata durante il lockdown è nato un album realizzato interamente con i suoni della natura: “Si viaggia nell’aria, nelle terre umide, ci si immerge in fiumi e oceani, ci si riscalda su pietre antichissime, si ascolta il suono delle radici di una foresta, ci si lancia in un vulcano, si spiano le api nell’oscurità dell’alveare per poi planare sulle montagne”.

Taylor Swift – evermore
“non riuscivamo a smettere di scrivere canzoni”, dice Taylor Swift sul nuovo album, che esce a pochi mesi da Folklore, ancora con la collaborazione di Bon Iver e The National, “Per provare a metterla in modo più poetico, ci sentivamo come se fossimo ai margini dei boschi folcloristici e avessimo una scelta: voltarci e tornare indietro o inoltrarci nella foresta di questa musica. Abbiamo scelto di andare più a fondo”.

Chris CornellNo One Sings Like You Anymore
10 cover “selezionate da lui”, spiega la vedova di Cornell, “per celebrare artisti e canzoni che lo hanno ispirato. Registrato nel 2016, è il suo ultimo album completo” e include cover di, fra gli altri, John Lennon, Janis Joplin e Prince. 

Moltheni – Senza eredità
Dopo 12 anni, Umberto Maria Giardini torna a pubblicare come Moltheni, con un album che è che è “una sorta di ripescaggio selezionato, di brani che per svariate motivazioni non erano mai riusciti a rientrare nelle tracklist dei vari album che hanno caratterizzato la carriera di Moltheni tra 1997 e il 2010″.

The Kills – Little Bastards
Una raccolta di b-side e brani rari che ripercorrono la carriera della band, dai primi singoli in 7” e inclusi alcuni brani mai stampati su vinile, tutto rimasterizzato per l’occasione, con un titolo che ironizza sul triste destino di queste registrazioni, in molti casi tracce che avrebbero dovuto diventare bonus track ma che sono state dimenticate.

Other Lives – Sicily Sessions
“Dopo l’elezione del 2016, io e Kim abbiamo deciso che era arrivato il momento di prenderci una pausa dagli Stati Uniti. Dopo un lungo viaggio in Europa siamo finiti in una piccola città siciliana chiamata Castellammare del Golfo. Lì abbiamo trovato la pace e uno di stile di vita che ci ha ispirati a mettere da parte il computer e tornare a una forma più essenziale di scrittura e da lì sono nate le prime idee per quello che poi sarebbe diventato For Their Love. Speriamo possiate godervi queste prime stesure”.

Guided by Voices – Styles We Paid For
Terzo album dell’anno per la band dell’Ohio, inizialmente, spiega il frontman Robert Pollard, pensato come un lavoro completamente analogico chiamato Before Computers. “La pandemia ovviamente ha cambiato i nostri programmi e ironicamente è stato registrato tutto in modo digitale al computer”.

M Ward – Think of Spring
“L’ho registrato nel 2019, e sono riuscito a finirlo nel 2020 perché improvvisamente avevo tanto tempo. Non avevo mai pubblicato due dischi nello stesso anno. Ma non avevo mai pubblicato musica durante una pandemia. Quest’anno è stato un gigantesco esperimento”.

Venerdì 18 dicembre

Mica LeviRuff Dog
Primo album sotto il suo vero nome per l’artista britannica, che racconta: “un sacco di pixel dopo c’è stato un grande aumento di frequenza, e alcune piccole nuvole di conoscenza sono scoppiate a piovere durante la prova generale per la raccolta di un file wav perduto. In quel momento le altre nuvole si sono aperte e un raggio di sole ha brillato sugli ingressi 1 e 2 dell’interfaccia audio — la luminosità dello schermo si è attenuata e c’è stata una sessione di registrazione di 6 ore in 2 giorni in cui hanno smesso di fumare e deciso di vivere nella canzone. Dopo la pausa le parole potrebbero rimare o essere polverose”.

Paul McCartneyMcCartney III
“Vivevo in isolamento nella mia fattoria con la mia famiglia e andavo ogni giorno nel mio studio. Dovevo fare un po’ di lavoro su un po’ di musica da film e questo si è trasformato nel brano d’apertura e poi, quando è stato fatto, ho pensato: cosa farò dopo? Avevo delle cose su cui avevo lavorato nel corso degli anni, ma a volte il tempo si esauriva e rimanevano a metà, così ho iniziato a pensare a quello che avevo. Ogni giorno iniziavo a registrare con lo strumento su cui avevo scritto la canzone e poi, gradualmente, stratificavo il tutto. Ho fatto musica per me stesso, cose che mi piaceva fare. Non avevo idea che il lavoro sarebbe diventato come un album”.

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