Venerdì 10 gennaio
Georgia – Seeking Thrills (Domino)
Il secondo album dell’artista inglese è un “promemoria dell’altezza a cui eri quando hai provato un brivido l’ultima volta, e quando rimettiamo il disco siamo di nuovo lì, e ne vogliamo ancora”.
Venerdì 17 gennaio
Algiers – There Is No Year (Matador)
Franklin James Fisher parla di un disco non solo politico ma “intimo e reattivo dove niente è come te l’aspetti. Volevo creare uno spazio negativo in cui poter esistere e impegnarmi ma non essere esposto”.
Bombay Bicycle Club – Everything Else Has Gone Wrong (Caroline International)
“Un album per chiunque si sia mai affidato alla musica in un periodo di crisi, personale o politica. Parla del conforto che si può provare ascoltando la musica o suonandola quando tutto va male”.
Lucio Corsi – Cosa Faremo Da Grandi (Sugar)
Con un quadro della madre Nicoletta Rabiti in copertina il nuovo album di Lucio Corsi, prodotto insieme a Francesco Bianconi e Antonio “Cooper” Cupertino, contiene “nove storie vere sotto forma di bugie”.
Pinegrove – Marigold (Rough Trade)
Risolto con una mediazione privata il caso che aveva visto il frontman Evan Stephens Hall accusato di molestie, i Pinegrove tornano con un nuovo album e una nuova etichetta, dopo l’autoproduzione di Skylight.
Dardust – Storm And Drugs (Sony)
Dopo 7 (2015) e Birth (2016) ecco il terzo capitolo della trilogia strumentale con cui quello che è ormai stato consacrato come il più importante producer del nostro paese attraversa l’asse geografico/musicale Berlino – Reykjavík – Edinburgo.
Bill Fay – Countless Branches (Dead Oceans)
Il terzo album prodotto da Joshua Henry e pubblicato da Dead Oceans del cantautore che festeggia i 50 anni di carriera è descritto come il più stringato e minimale della serie. Un ritorno all’essenziale, come suggerisce anche la copertina.
Lunedì 20 gennaio
The Dining Rooms – Art Is A Cat (Schema)
Nostro disco del mese, il nuovo lavoro del duo Cesare Malfatti/Stefano Ghittoni continua ad applicare, scrive Mauro Fenoglio, “la lezione del gusto dell’era dorata delle colonne sonore anni 70 alle nuove dinamiche di ritmo ed elettronica” ma spingendo maggiormente sulla forma canzone.
Venerdì 24 gennaio
Andy Shauf – Neon Skyline (ANTI-)
Il nuovo disco del cantautore è autoprodotto come si conviene a un lavoro estremamente intimo, che racconta la storia di un uomo che esplora il suo quartiere e si confronta con la sua ex appena tornata in città.
Wolf Parade – Thin Mind (Sub Pop)
“Questo disco è molto personale, ma allo stesso tempo siamo tutti in questo stato di ansia generale. Come fai ad affrontare il bombardamento costante di tutti questi diversi attori che influenzano le tue opinioni quando non sai chi sono o qual è il loro scopo? Non c’è più la normalità”.
The Black Lips – Sing in a world that’s Falling Apart (Fire) “è musica country ma non come la conosciamo, che pone la domanda: questi cattivi ragazzi del rock’n’roll del 21esimo secolo sono finalmente cresciuti? Hanno trovato pace? Hanno fatto un disco che i loro genitori possono ascoltare?”
Bufiman – albumsi (Dekmantel) “L’anno è il 2019, e Jan Schulte spiega la sua visione in termini semplici. Entro le prime ore di autonomia di Albumsi, il nostro ospite stende il tappeto e ci dà il benvenuto nella Galassia, proprio come in precedenza ci aveva accolti ‘Zum Paradies. Lì aveva la maschera di Wolf Müller. Qui è Bufiman”.
Nicolas Godin – concrete and glass (Because)
La metà degli Air torna con il secondo lavoro solista, impreziosito dalla presenza di numerosi ospiti, fra cui Alexis Taylor, Kadjha Bonet, Kate NV, Kirin J Callinan e Cola Boyy
Terry Allen – Just Like Moby Dick (Paradise Of Bachelors)
Presentato come il suo album più collaborativo, il nuovo lavoro di Allen “parla dello spettro della memoria e della follia dell’esistenza umana raccontando storie difficili da dimenticare: le crisi esistenziali di un giovane Houdini, la morte dell’ultima stripper della città, un circo infestato da vampiri, pirati assassini, la guerra in Iraq e Afghanistan e molto altro”.
Wire – Mind Hive (Pinkflag)
Annunciato dal singolo Cactused, il nuovo album dei Wire arriva a tre anni da Silver/Lead, e anticipa anche l’uscita di un documentario sulla storica band post punk, People In A Film.
Calibro 35 – Momentum (Record Kicks)
Momentum è stato ispirato da artisti come Tortoise, Jagajazzist, Dj Shadow, Budos Band, Stelvio Cipriani, Ennio Morricone, Sandro Brugnolini, White Noise, Comet is Coming, JPEGMafia e DJ Signify, e vuole esprimere attraverso il suono la complessità della realtà in cui viviamo.
Venerdì 31 gennaio
Torres – Silver Tongue (Merge)
Dopo la rottura non proprio pacifica con la 4AD, Torres si rimette in gioco con un disco che “”racconta minuziosamente gli impulsi che formano il desiderio – dai primi sognanti arrossire dell’infatuazione attraverso la meraviglia leggermente paurosa che accompagna la connessione con un altro”.
Wild Nothing – Laughing Gas (Captured Tracks)
“Lavorando con una struttura più meccanica e sintetica del solito, Wild Nothing continua a percorrere delicatamente la linea fra l’organico e l’innaturale. Sono ancora canzoni pop, ma sottotraccia c’è un senso di inquietudine che tiene insieme la musica”.
Ben Watt – Storm Damage (Caroline International)
“Avevo bisogno di un approccio fresco. L’album è nato da un periodo intenso di angosce personali e rabbia politica. Certe volte ripeterti musicalmente sembra essere irrispettoso per la chiarezza dei tuoi sentimenti. Devi cercare un nuovo modo di catturare l’energia”.
Leeched – To dull the blades of your abuse (Prosthetic)
I Leeched hanno “creato un apparentemente impenetrabile panorama di desolazione con una calda massa bianca di aggressività controllata a malapena sotto la superficie. To Dull The Blades Of Your Abuse è uneasy listening; claustrofobico, furioso e divorante”.