Rumore 352 | Maggio 2021 – Iosonouncane, il mio canto libero

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(Credit: la foto in copertina è di Silvia Cesari)

Tutti i contenuti del numero 352 di Rumore, maggio 2021. Iosonouncane, il mio canto libero

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Jacopo Incani – da anni in arte Iosonouncane – è il segreto meglio custodito della musica italiana. Autore e musicista tanto talentuoso quanto parsimonioso, inserisce degli evidenti paletti temporali all’interno della sua produzione. Parecchi anni fra un disco e l’altro. Tantissimo silenzio, interviste sue in giro in pratica non se ne trovano. Parla e pubblica quando ha qualcosa da dire, il che ha del miracoloso in un’epoca comunicativamente bulimica dove tutti hanno il desiderio o la necessità di essere visibili (più ancora che famosi) a getto continuo, anche solo per raccontare cosa hanno mangiato (e se hanno digerito) a colazione. La vicenda artistica di Iosonouncane raggiunge oggi il suo apice, o bivio, dipende dai punti di vista. Di sicuro niente sarà più come prima per il progetto in questione. Quell’alone di mistero è inevitabilmente destinato a sgretolarsi perché l’importante supporto della rinata etichetta Numero Uno (attraverso la proprietaria Sony) porterà di sicuro la musica di Jacopo dentro le orecchie di un numero più ampio di persone rispetto al passato. Il che è un buon segno, ma parliamoci chiaro, però: non che il suo autore abbia fatto nulla per rendersi facile la vita. Il contrario, piuttosto. L’album nuovo, IRA, esce in diversi formati estesi (doppio CD e addirittura triplo vinile) e lungo le sue due ore circa di musica si snoda attraverso diversi idiomi europei che però ignorano l’italiano!? L’autore di origine sarda, ma da tempo residente a Bologna, ha evidentemente un piano europeo o comunque estero per la lavorazione ed esportazione, diremmo anche l’ambizione, di questo nuovo album. Quasi a dover affermare che il precedente DIE, a confronto, sembra un album easy listening. Dall’intervista tanto lungo quanto rara firmata da Alessandro Besselva Averame parte il numero 352 di “Rumore”, maggio 2021. Da un autore italiano ormai maturo che guarda non solo all’estero, ma ben oltre la forma canzone. 

In questo senso – superamento di un confine, simbolico e non – ci piaceva l’idea di allargare il discorso a Peter Hammill, indimenticato e indimenticabile autore sperimentale inglese già a capo, mezzo secolo fa, dei Van Der Graaf Generator. Hammill, che con il suo lavoro intimo è andato molto spesso oltre (ma profondamente dentro il cuore) la canzone, pubblica in queste settimane un curioso album dove omaggia, incredibilmente, alcuni autori italiani, rileggendoli e traducendoli a suo modo. Nel nostro racconto di copertina il saggio Hammill diventa così quasi un padre artistico e adottivo a distanza di tanto tempo e molti chilometri di Jacopo Incani.

Prendendo un aereo virtuale arriviamo poi fino a Melbourne, Australia, accompagnati dalla penna attenta di Manuel Graziani e Nicholas David Altea. Che ci raccontano (attraverso una fitta serie di interviste) la fertilità storica della locale scena rock’n’roll, con affaccio sulla psichedelia. Si parte così da una delle band di maggior culto di questi anni – gli ineffabili King Gizzard & The Lizard Wizard – e si prosegue verso nomi come Tropical Fuck Storm, Billy Gardner, Anti Fade Records e Stiff Richards. Il cosiddetto “aussie rock” gode di ottima salute ormai da decenni e noi con questo lungo speciale abbiamo voluto tributargli i giusti meriti, aggiornandolo vista l’abbondanza della scena odierna. Insomma: Melbourne Calling!

I Karate sono stati e rimangono una band leggendaria per quel suono a metà strada tra post punk ed emocore. Un suono via via, col passare degli anni, spostatosi poi verso il blues e il jazz. Nati in piena ondata emopunk durante gli anni 90, i Karate per anni hanno portato avanti una storia posata sulle spalle del chitarrista, cantante e fondatore Geoff Farina. Andrea Pomini lo ha intervistato in modo approfondito, dopo una lunga parentesi di silenzio. Infatti dopo anni di inattività come band e di irreperibilità del loro catalogo, finalmente anche le piattaforme digitali accoglieranno la discografia dei Karate. Che, per l’occasione, vedrà la ristampa integrale lungo tutto il 2021 grazie all’etichetta Numero Group. Una delle più formidabili storie del post punk americano rischiava di cascare nel dimenticatoio. C’è chi la ripubblica e c’è che come noi ha deciso di raccontarla da capo, a decenni di distanza.

Fra le interviste di “lancio” della sezione “Futura” ci sono quelle a progetti come Dry Cleaning, la band inglese più in vista del nuovo panorama chitarristico; oppure i torinesi Smile, con il loro implacabile indie rock. Senza dimenticare il rock heavy degli argentini Sahara, la chill wave di Summer Heart, il rap sensuale e francese di Lala &Ce, la leggera pesantezza degli statunitensi The Armed e la nostalgia pop delle Horsegirl

Ricchissima la sezione dedicata ai libri, dove tra i tanti recensiamo i nuovi volumi di Stefano Poletti, Mark Fisher, Mark Lanegan e Tibor Fischer.

Come sempre sono due i dischi del mese. Da una parte svetta l’atteso ritorno di St. Vincent con il suo Daddy’s Home, ennesimo cambio di pelle e di abiti per la cantautrice tutto fare Anne Erin Clark. Nella sezione italiana invece ci concentriamo sull’album-progetto Quando Tutto Diventò Blu, super band allestita dal nostro Alessandro Baronciani per illustrare il suo omonimo romanzo a fumetti da poco ristampato.

Analizziamo inoltre le nuove uscite di Godspeed You! Black Emperor, Iceage, Monster Magnet, Sons Of Kemet, Massimo Pericolo, Royal Blood, Noga Erez, Motta, Arcade Fire con Owen Pallett, Rob Zombie, The Mighty Mighty Bosstones, New Order, Dropkick Murphys, Vasco Brondi, Paul Weller, Brockhampton, Lana Del Rey, Paul McCartney, Teenage Fanclub, Dead Meadow, Rachele Bastreghi, Squid, Fly Pan Am, Gruff Rhys, Unsane, Bachi Da Pietra, Marianne Faithfull & Warren Ellis, Franco 126, Sorry e moltissimi altri. Nella sezione ristampe spiccano fra gli altri invece My Bloody Valentine, Buzzcocks, Gang Of Four, Iron & Wine

“Rumore” 352, maggio 2020, è in edicola al prezzo di 7.00 euro. Disponibile anche la versione digitale da scaricare. Buona lettura!

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SOMMARIO 

L’EDITORIALE
NEWS
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FUTURA

DISCO DEL MESE
RECENSIONI
TREECOLORE
IN ITALIA
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SINGOLARE
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CHE FINE HAI FATTO?
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POSTER-I
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Redazione Rumore
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Rumore è da oltre 30 anni il mensile di riferimento per la cultura alternativa italiana. Musica (rock, alternative, metal, indie, elettronica, avanguardia, hip hop), soprattutto, ma anche libri, cinema, fumetti, tecnologia e arte. Per chi non si accontenta del “rumore” di sottofondo della quotidianità offerto dagli altri magazine.

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