I 20 dischi più attesi di luglio 2021

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Scopri quali erano i dischi più attesi nei mesi di gennaiofebbraiomarzoaprilemaggio e giugno

Venerdì 2 luglio

Bobby Gillespie and Jehnny BethUtopian Ashes (Sony)
La collaborazione fra Gillespie e Beth è un concept su “due persone che vivono sole, insieme ma separate, che esistono e soffrono di un malessere psichico, che continuano a tirare avanti per responsabilità e impegni. Riguarda la caducità di tutto, un fatto che tutti devono affrontare e aun certo punto della loro vita”.

Orchestre Tout Puissant Marcel DuchampWe’re OK. But We’re Lost Anyway. (Bongo Joe)
Costruito intorno a dodici musicisti, il quinto lavoro della band sviluppa una musicalità ripetitiva che, dispiegata in ondate successive, crea una sensazione di trance, mescolando free jazz, post punk, high life, brass band, miscele sinfoniche e kraut rock.

Venerdì 9 luglio

Twin Shadow Twin Shadow (Cheree Cheree)
Il nuovo lavoro di George Lewis Jr. “rappresenta il suo più grande cambiamento sonoro fino ad oggi e lo vede riesaminare i preziosi suoni dell’era d’oro del soul e del punk che fanno parte della sua educazione musicale, e abbracciare la sua eredità dominicana, registrando parti dell’album ai FAMA Studios nella Repubblica Dominicana”.

The Lords Of AltamontTune In, Turn On, electrify! (Heavy Psch Sounds)
Registrato durante la pandemia mondiale con i membri sparsi in tutto il mondo, questo album “non è solo un esperimento di creatività, ma anche una testimonianza della fratellanza dei Lord, la dedizione ai “vecchi modi” e l’omaggio ai loro antenati sonori”.

MoinMoot! (AD 93)
Nato da una conversazione fortuita e realizzato come un esperimento, Moot! ha permesso al gruppo di rivalutare il processo di registrazione, utilizzando una combinazione di registrazione dal vivo e tecniche di studio. L’album abbraccia psiche, rock alternativo e post-punk mescolati con la loro caratteristica elettronica e pratica di campionamento.

Half WaifMythopoetics (Anti-)
Nel nuovo album, l’artista statunitense rompe gli schemi familiari che le sono stati tramandati, trasformando questa fonte di dolore in qualcosa di sopportabile, bello e celebrativo. è un importante promemoria per ricordarci che abbiamo il potere di dare forma alle storie che raccontiamo e ai miti che facciamo della nostra vita.

The goon saxMirror II (Matador)
Il terzo album della band australiana è presentato come la somma di tutto ciò che li ha sempre reso grandi: “robusto sprechgesang, candore lirico crudo, strutture pop di chitarra ascendenti che farebbero arrossire le band jangle più leggendarie, elevate nella loro nuova verosimiglianza narrativa e sperimentazioni di sonorità espanse”.

Tom Odell Monsters (Columbia)
Dopo un difficile periodo di instabilità mentale, Tom Odell ha ritrovato se stesso abbassando la guardia e riversando tutti i suoi pensieri, dall’ansia al capitalismo, dalla mascolinità tossica alla politica, in un’opera di 16 brani: “Ho sempre continuato a scrivere canzoni, ma solo quando ho iniziato a trattare tematiche che riguardavano i miei problemi di salute mentale ho percepito che stava nascendo un disco”.

Drug Store Romeos The world within our bedrooms (Fiction)
“L’album è un viaggio di emozioni e combinazioni di colori. Molte band hanno un’emozione coerente che attraversa tutto l’album, ma volevamo riflettere la natura in continua evoluzione dello stato mentale di qualcuno per un certo periodo di tempo. Abbiamo sempre voluto creare il nostro mondo e come trio abbiamo questo campo di forza intorno a noi”.

KorelessAgor (Young)
Agor, il titolo dell’atteso debutto di Lewis Roberts aka Koreless, in gallese significa Aperto, un nome scelto non a caso per un disco che “esiste a soglie sensoriali, a cavallo tra i vari mondi della danza, dell’ambient e della classica contemporanea pur non suonando come un esempio di nessuno di essi”.

Vince StaplesVince Staples
“Offre davvero molte più informazioni di me di quanto mai fatto prima”, spiega Vince Staples riguardo il titolo del nuovo album, “Ecco perché ho voluto questo titolo. É come se avessi provato a raccontare sempre la stessa storia. Ma più vai avanti e più il tuo punto di vista cambia. Questa è un’altra angolazione su di me e potrei non averla mai avuta prima”.

Venerdì 16 luglio

WavvesHideaway (Fat Possum)
“Con me sono veri alti e bassi”, dice Nathan Williams sul nuovo lavoro, prodotto da Dave Sitek (nonché membro dei TV On The Radio), “Posso essere super ottimista e posso sentirmi davvero bene, poi posso sbandare ed è come se un terremoto colpisse la mia vita e andasse tutto in pezzi. Alcune di queste cose sono opera mia, ovviamente”. 

Chet FakerHotel Surrender (BMG)
“C’erano molti cambi di prospettiva pesanti per me. Ho davvero pensato alla musica sotto una luce diversa. La considero una terapia di massa ora. Penso di averlo visto in questa situazione difficile, come se fossi in una crociata o un’odissea creativa. Ora lo vedo più sciamanico. Devi trovare un po’ di luce, o talvolta oscurità, qualunque cosa sia giusta, e condividerla. Ho capito che era il cuore del progetto Chet Faker. E mi sembrava che il mondo stesse soffrendo, quindi ho pensato: ‘Posso fare una piccola cosa per dare alle persone un po’ di gioia’”.

Venerdì 23 luglio

Emma-Jean ThackrayYellow (Movementt)
“Mi sono approcciata all’album provando a simulare un’esperienza pschedelica che ti cambia la vita, un’ora in cui vediamo dietro la tenda in una dimensione nascosta, il cui il regno fisico si dissolve e finalmente vediamo che siamo una cosa sola”.

DaveWe’re all alone in this together
“Me l’ha detto Hans Zimmer su FaceTime”, spiega il rapper londinese a proposito del titolo dell’atteso secondo album, raccontando di aver lavorato insieme al musicista tedesco per un episodio celebrativo di Planet Earth di Sir David Attenborough nell’agosto 2020. “Era tipo, ‘Dave, ricorda’, siamo tutti soli in questo insieme.”.

Descendents9th & walnut (Epitaph)
“9th & Walnut è l’indirizzo della nostra prima sala prove, nel garage della sorella di Frank. Suo fratello e sua sorella vivevano lì, e anche “The Pagan Babies”, la band di Frank con i suoi fratelli, suonava lì. Alcune di queste canzoni sono state scritte quando Frank aveva solo 14 anni. Siamo proprio rientrati nella nostra vecchia modalità. è stato molto naturale”.

Leon BridgesGold Diggers Sound
Questa raccolta R&B nasce da lunghe nottate nell’omonimo studio di Los Angeles, e celebra l’esperienza immersiva di Leon nel creare musica nella stessa stanza di East Hollywood in cui ha vissuto, lavorato e bevuto nel corso di due anni. La profonda collaborazione tra Leon come artista e lo spazio stesso è stata così coinvolgente che ha scelto di dare all’album il nome dello studio.

Venerdì 30 luglio

SpllitSpllit Sides (Feel It)
“Spllit Sides si eleva lentamente da una cacofonia di nastri uniti in una musica ‘Next Level’ chiara e concreta. Come un acido tableaux vivant ~ un vorticoso vortice sonoro di tempi sciolti e strani entra in gioco insieme alla occasionale sensibilità pop. L’originalità rimane la chiave della formula di Spllit, ma con una certa parentela sonora – forse una versione profondo sud dei Flying Lizards”.

DarksideSpiral (Matador)
“Fin dall’inizio”, dice Nicolas Jaar, “i Darkside sono stati la nostra jam band. Qualcosa che abbiamo fatto nei giorni liberi. Quando ci siamo riuniti di nuovo, è stato perché non vedevamo l’ora di suonare di nuovo insieme”. Dave Harrington aggiunge: “Ci è sembrato fosse arrivato di nuovo il tempo, in questa band facciamo cose che non faremmo mai da soli. Darkside è il terzo essere nella stanza che accade quando suoniamo insieme “.

BleachersTake the sadness out of saturday night (RCA)
“Stop Making This Hurt”, spiega Jack Antonoff, “è ciò che ottieni quando non ti permettono di suonar. è una frase che mi risuonava in testa da anni. sono caduto in uno stato oscuro dopo una perdita e poi ho iniziato a provare quella sensazione di rabbia verso la depressione – che è quando sai che c’è una via d’uscita. Ho iniziato a guardare le persone a me vicine nella mia vita e a trovare tutti i modi per impedirci di sfondare. Stop Making This Hurt ha iniziato a risuonare sempre di più nella mia testa. Poi è arrivata la pandemia e ho portato la band in una stanza e abbiamo suonato come se fosse l’ultima volta”.

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