Scopri quali erano i dischi più attesi nel mese di gennaio
Venerdì 5 febbraio
Black Country, New Road – For The First Time (Ninja Tune)
“La migliore band del mondo” secondo The Quietus convince tutti con la sua indefinibile miscela di post rock, post punk, jazz e chi più ne ha più ne metta, incluse influenze di musica klezmer.
Foo Fighters – Medicine At Midnight (RCA)
“Nel titolo dell’album”, spiega Dave Grohl, “ci sono due elementi: ‘medicine’ è qualcosa che ti guarisce e ‘midnight’ indica l’urgenza. L’idea era: ‘C’è bisogno di qualcosa che ci guarisca velocemente’, ed è la musica, il rock”.
Nubiyan Twist – Freedom Fables (Strut)
“Freedom Fables riflette sul potere delle narrazioni. Ogni cantante di questo disco esplora i propri ricordi, una libertà di espressione che sostiene la nostra idea che la musica è la narrazione definitivaper l’unità. L’ispirazione viene da tanta musica che abbiamo amato nei nostri anni di formazione: ci sono tocchi di broken beat, hip hop, highlife, Latin, jazz e UK soul”
Puma Blue – In Praise Of Shadows (Blue Flowers)
Dopo due EP e un disco live, l’artista londinese approda al primo album, un lavoro che “parla di trovare la luce nell’oscurità – e rendersi conto che è quello che mi ha portato qui oggi”.
The Weather Station – Ignorance (Fat Possum)
Quinto album per il progetto di Tamara Lindeman, che l’ha coprodotto insieme a Marcus Paquin, oltre a suonare piano e chitarra. Agli altri strumenti ci sono il batterista Kieran Adams, il bassista Ben Whiteley, il percussionista Philippe Melanson, il sassofonista Brodie West, il flautista Ryan Driver, il tastierista Johnny Spence e la chitarrista Christine Bougie.
TV Priest – Uppers (Sub Pop)
Non si ferma la “nuova onda” di post-post-post punk: un altro esordio sulla scia di Idles & co., con un album che cerca “esplicitamente e apertamente di evitare la ristrettezza mentale e i punti di vista che evitano i conflitti. Non ci sarà mai una soluzione se si tratta solo di teste che sbattono insieme”.
Venerdì 12 febbraio
Slowthai – Tyron (Method)
“Questo disco”, spiega Slowthai, “è stato creato durante un periodo difficile della mia vita, sono lontano dalla perfezione ma ho imparato tanto su me stesso creando l’album e voglio essere un riflesso di ciò che voglio vedere in questo mondo”.
Amerigo Verardi – Un sogno di Maila (The Prisoner/Psyc-Out/Marracult)
A cinque anni dal precedente Hippie Dixit, ecco il nuovo lavoro del cantautore psycho rock brindisino, presentato come “un magico caleidoscopio di idee, di parole e di suoni che lascia letteralmente incantati fra i bagliori delle sue infinite sfaccettature”.
Django Django – Glowing In The Dark (Because)
Il seguito dell’album del 2018 Marble Skies include 13 brani uniti da un filo conduttore “che certamente è attuale alla fine del 2020”, ovvero la fuga. Il linguaggio scelto è principalmente quello dei synth e della psichedelia, con ospiti di prestigio come Charlotte Gainsbourg.
Teenage Wrist – Earth Is A Black Hole (Epitaph)
“Alla fine tutto sparirà nel nulla e questo può farti sentire piccolo e insignificante. Ma la stessa cosa dovrebbe essere una motivazione per dire alle persone che sono importanti per te che le ami e assaporare questi momenti meravigliosi della tua vita perché non torneranno. Tutto quello che abbiamo è il presente ed è la cosa più importante: esserci ed essere positivi e superare la stronzata del buco nero perché un giorno tutto finirà”.
Virginia Wing – Private LIFE (Fire)
Il nuovo album del gruppo è il risultato di “grandi traumi personali emotivi e mentali. Una testimonianza di come il processo della creazione musicale può essere terapeutico. I tre membri hanno esplorato le profondità delle loro ispirazioni creative e artistiche all’interno di performance, produzione e composizione, e hanno fatto un disco pop schietto e sfacciato che parla chiaramente di speranza, disperazione, impulso, dipendenza, urgenza e vergogna”.
Venerdì 19 febbraio
Mogwai – As The Love Continues (Rock Action)
As the Love Continues è il proseguimento di quanto iniziato con Every Country’s Sun nel disco del 2017. Le registrazioni sono avvenute a inizio 2020, a Worcestershire, in Inghilterra, seguiti dal produttore Dave Fridmann. Tra le collaborazioni ci sono anche Atticus Ross in Midnight Flit e Colin Stetson in Pat Stains.
Julia Stone – Sixty Summers (BMG)
“fare questo disco con Thomas”, dice la Stone a proposito del produttore Thomas Bartlett, “mi ha fatto sentire libera. Posso sentirlo nella musica. Ha portato un senso di fiducia alle registrazioni”. L’altra produttrice St Vincent aggiunge: “Jules è la migliore. Ci siamo sempre volute bene da lontano, ma dopo aver lavorato a questo disco siamo diventate grandi amiche. è una ragazza brillante – tenace, perfezionista, intelligente. Tutta fuoco”.
Tindersticks – Distractions (City Slang)
Un album nato come “l’opposto di No Treasure But Hope nel senso che tutti nella band usavano la loro musicalità in un modo diverso, e siamo finiti in un tipo diverso di forma. Penso che la reclusione”, aggiunge Stuart Staples, “abbia fornito un’opportunità per qualcosa che stava già accadendo. È sicuramente una parte dell’album, ma non una reazione ad esso”.
Venerdì 26 febbraio
Cloud Nothings – The Shadow I Remember (Carpark)
“Mi sentivo come se fossi bloccato dentro un personaggio”, dice Dylan Baldi, “mi sentivo come se stessi interpretando un ruolo e non me stesso. E non mi piaceva proprio quel ruolo”. La voglia di cambiamento si concretizza in un album che sa di ritorno alle origini.
Julien Baker – Little Oblivions (Matador)
Il terzo album della cantautrice statunitense “intreccia una decisa autobiografia con l’esperienza assimilata e le osservazioni duramente conquistate degli ultimi anni, portando la sua capacità di narrazione a nuovi livelli. Segna anche un cambiamento sonoro, con gli accordi intimi di pianoforte e chitarra arricchiti da basso, batteria, tastiere, banjo e mandolino, con quasi tutti gli strumenti suonati da Baker”.
Balthazar – Sand (PIAS)
Atteso nel vero senso della parola, visto che l’uscita è stata rimandata di un mese, Sand è stato “realizzato in maniera moderna, a causa delle restrizioni imposte per contenere la pandemia ci siamo trovati a lavorare separati e a chiacchierare tra di noi attraverso un computer, piuttosto che in uno studio. Volevamo pubblicare il successore di Fever il prima possibile. Lavorare all’ultimo album era stato divertente e volevamo ripartire da lì”.
Melvins – Working With God (Ipecac)
“Questo album è un regalo! È caricato con tutti i tipi di canzoni interessanti. L’ho già detto e lo ripeto di nuovo, ascoltare i Melvin è come farsi un trip mentre si guarda un film su qualcuno che si fa un trip. Questo nuovo disco non è diverso”.
King Gizzard & The Lizard Wizard – L.W.
Dopo Flying Microtonal Banana del 2017 e K.G., uscito lo scorso anno, i sempre prolifici King Gizzard & The Lizard Wizard tornano con L.W., terzo capitolo delle loro Explorations Into Micrototal Tuning.
Blanck Mass – In Ferneaux (Sacred Bones)
“Qual è l’utilità del dolore? Può fare qualcosa a parte peggiorare? In Ferneaux esplora il dolore in movimento, costruendo camere audio-spaziali di esperienze e memoria. Usando un archivio di field recordings da un decennio di viaggi, l’isolamento ha dato a Blanck Mass un’opportunità di creare legami in un momento in cui stare insieme è impossibile”.