Rumore 366/367 | Luglio/Agosto 2022 – Calibro 35, il mondo dopo Morricone

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Tutti i contenuti del numero 366/367 di Rumore, luglio/agosto 2022. Calibro 35, il mondo dopo Morricone

RUMORE COVER FB NATALE 2023

Partiamo dall’inizio, da ciò che sta davanti alla copertina. Estate, tempo di “guide pratiche”, ed ecco ritornare in sella come autore il nostro Carlo Bordone. Che stavolta si è occupato di uno dei volumi davvero più imperdibili di tutta la collezione trentennale di allegati di Rumore. In edicola con il numero 366/367 del mensile (che per l’occasione diventa bimestrale) trovate infatti allegato Sound & Vision, 50 + 50 Documentari Musicali. 100 schede e 60 anni di documentari sulla musica sintetizzati in un libro solo, unico e avvincente come tutte le guide scritte da Bordone sanno essere: e chi ci segue da tempo lo sa bene. Ci si muove tra passato e contemporaneità, tra titoli minori e classici, alla (ri)scoperta di documentari perduti o da rivedere o del tutto ignorati. Guidati per mano dall’autore in una lettura estiva, ma valida per qualsiasi stagione e contesto. Meglio magari se con uno schermo a disposizione per buttarsi, incuriositi, nella visione di qualcuno dei titoli selezionati. Sound & Visions, 50 + 50 Documentari Musicali: da qui parte il numero estivo di Rumore 2022.

Restiamo sul tema. Perché se parliamo di musica per immagini, di suono cinematico, di suggestioni date dal flusso sonoro, di cinema per le orecchie, un gruppo più di tutti staglia all’orizzonte, da queste parti. Stiamo parlando dei Calibro 35, che a sette anni di distanza guadagnano la copertina di Rumore per la seconda volte. Due come i dischi progettati dal quintetto. Il produttore Tommaso Colliva e soci hanno infatti deciso di omaggiare il Maestro Ennio Morricone con un paio di album a distanza ravvicinata. Composizioni del Maestro rilette in chiave Calibro. Il primo album è uscito da pochissimo, mentre il secondo volume gemello è previsto per l’autunno. Di questo secondo capitolo diamo appunto un’ampia preview nel numero nuovo, ma non solo. Barbara Santi ha messo a nudo la band completata da Enrico Gabrielli, Fabio Rondanini, Massimo Martellotta e Luca Cavina. 15 anni di attività a pieno regime e un suono che dopo tanta esperienza è diventato un marchio di fabbrica. Questa coppia di uscite, oltre a un’intervista torrenziale e piena di curiosità, accende la scintilla della cover story del numero in questione.

Discorrendo di figure pivotali nello scenario indipendente, impossibile non nominare Steve Goodman, in arte Kode9. Uno dei produttori di musica elettronica più rilevanti dell’ultimo ventennio, almeno. Faccia “visibile” della Hyperdub, l’etichetta discografica che ha tenuto a battesimo l’invisibile Burial. A ben sette anni di distanza dall’ultimo album, il produttore scozzese torma con un gran disco. Giorgio Valletta è riuscito a bucare il suo muro di ritrosia comunicativa e realizzare una lunga chiacchierata con Kode9, in cui emerge oggi il peso storico del suo lavoro. Tanto per dirne una, l’amicizia con il povero Mark Fisher: scrittore, ideologo e filosofo morto tragicamente qualche anno fa e su cui ritorna in punta di penna Alessandro Besselva Averame.

Approfondimento d’eccezione per la sezione denominata Retropolis. Perché Luca Gricinella ha raccolto tutta la storia del fenomenale Wu-Tang Clan, il collettivo hip hop più importante e influente di tutti i tempi. Per farlo si è fatto aiutare da Will Ashon. Il nome magari non dirà molto ai più, ma Ashon, oltre a essere scrittore e giornalista, è stato anche il fondatore dell’ottima label indipendente Big Dada. Ashon ha di recente scritto un saggio assai documentato (e da poco tradotto anche in Italia) sul mondo del Wu-Tang Clan chiamato Camere Oscure. Partendo da lì, scendendo nei dettagli e nelle vicende minori da autentico entomologo, abbiamo ripreso in mano la parabola di una formazione che ha segnato a fuoco, come nessun altro, un intero genere musicale.

Restando negli Stati Uniti, scendiamo verso la California di Ty Segall. Garage, lo-fi, indie, fuzz, psichedelia e rock mischiati assieme. Uno dei nostri per così dire protetti, vero outsider, nonché uno dei musicisti dalla produzione più fertile del rock del nuovo millennio. Esce in estate il suo quattordicesimo (!?) disco e Ty lo ha raccontato a Cesare Lorenzi in un’intervista che tocca tutta la sua carriera, dal percorso solista alle molte collaborazioni, da album misconosciuti ai capisaldi della sua discografia.

Abbondano le ragazze nella sezione dedicata ai progetti di domani, ma già attivi oggi. Focus sulle formidabili italiane Nziria e Maria Chiara Argirò, sena dimenticare Alessia Martina Morabito a capo dei bolognesi Sleap-e. Per non dire poi di Jordan Stern, americana in arte nota come Vitesse X. Torniamo sull’indie black di Bartees Strange, già nostro prezioso disco del mese, e su un paio di promettenti formazioni d’oltremanica come i Just Mustard e gli Honeyglaze.

E poi: Bunna – meglio conosciuto come la voce storica degli Africa Unite – racconta a Barbara Santi i dischi della sua formazione. Tanti consigli di lettura, vista la stagione: recensiamo il nuovo libro “wagneriano” di Alex Ross, i saggi appena editi su Thom Yorke e Kendrick Lamar, il nuovo atteso romanzo dell’americana Jennifer Egan e la vita da mediano sotto forma di autobiografia del calciatore indie rock Alessandro Gazzi.

Il disco del mese è per noi la vittoria di una scommessa. Avevamo già puntato sul londinese Wu-Lu, che ora esordisce sulla lunga distanza per Warp. Disco formidabile il suo debutto, da qualche parte tra Tricky e nostalgie grunge. Non ci stancheremo mai di elogiare nemmeno Caterina Barbieri: sosteniamo la produttrice elettronica italiana ormai da anni, ma con il nuovo disco siamo alla conferma definitiva del suo talento e di una visione musicale sempre più identitaria.

Fra le altre recensioni segnaliamo poi quelle dei nuovi album di Michael Head & The Red Elastic Band, Mace, Paolo Benvegnù, Interpol, Chronics, Superorganism, Moor Mother, Black Midi, Liam Gallagher, TV Priest, Salmo, Nebula, Ninos Du Brasil, Wilco, Working’s Men Club, Quintorigo, Shabaka, Macelleria Mobile Di Mezzanotte, Soccer Mommy, Il Muro Del Canto, …And You Will Know Us By The Trail Of Dead, Oneida, Soft Cell; oltre alle ristampe di Frank Zappa, The Kills, Gun Club, Pippo Caruso, Eminem, The Clash, The Beach Boys e tantissimi altri.

“Rumore” 366-367, luglio-agosto 2022, è in edicola: al prezzo, inclusa la guida allegata, di 9,00 euro. Disponibile anche la versione app da scaricare. Buona lettura!

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Playlist in aggiornamento:

SOMMARIO 

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Redazione Rumore
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Rumore è da oltre 30 anni il mensile di riferimento per la cultura alternativa italiana. Musica (rock, alternative, metal, indie, elettronica, avanguardia, hip hop), soprattutto, ma anche libri, cinema, fumetti, tecnologia e arte. Per chi non si accontenta del “rumore” di sottofondo della quotidianità offerto dagli altri magazine.

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