Rumore 364 | Maggio 2022 – Nu Genea, Napoli affacciata sul mondo

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Tutti i contenuti del numero 364 di Rumore, maggio 2022. Nu Genea, Napoli affacciata sul mondo

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In una mappa storica e geografica ideale della musica italiana, Napoli occupa un posto centrale. Praticamente da sempre. Ogni stagione della nostra società ha trovato qui una corrispondenza musicale, di sicuro dal dopoguerra in poi, facendo riferimento alla musica che seguiamo con maggior interesse. Ma se in alcuni casi Napoli si è affacciata sull’Italia, in quella che sintetizza la storia di copertina di Rumore 364, maggio 2022, Napoli si affaccia direttamente sul mondo intero. Sì perchè i Nu Genea, già Nu Guinea, sono partiti dal capoluogo campano per fare il giro del globo. A livello personale, vista la mutevolezza di residenze abitate dal duo, ma soprattutto per la grammatica musicale scelta. I Nu Genea riprendono molto della tradizione locale e la aggiornano all’elettronica contemporanea. Generatori di un suono panico. Con loro si svela una Napoli Segreta che non è mai stata tanto affascinante, ricca, colorata, leggera ma profondissima assieme. Abbiamo così incontrato il duo per farci spiegare, in una intervista torrenziale raccolta da Mauro Fenoglio, da dove partono le loro radici ed esperienze, e come si collegano al resto del sound partenopeo. Facendo altresì un’immersione nella Napoli odierna, grazie alla spensieratezza pensosa dei Fitness Forever. Dopo tanti mesi torniamo quindi in Italia per una cover story: e lo facciamo con il progetto più contagioso di questi anni, figlio di Napoli quanto del mondo, e che proprio nel mondo è destinato ad affermarsi. Un bar sotto il mar Mediterraneo, per parafrasare il titolo del disco. Non è un caso che il precedente album dei Nu Genea – all’epoca ancora nominati con la vecchia sigla (e in questa intervista spiegano anche il perché del cambio travagliato – sia stato un bestseller “fisico” proprio a livello planetario. Un successo destinato inevitabilmente a ripetersi anche nel 2022.

Rimanendo in Italia, abbiamo provato a fare il punto su un paio di giovani band chitarristiche che stanno accompagnando la loro crescita artistica con l’incremento in parallelo della curiosità di un pubblico attento. Partendo dal sorprendente ritorno “religioso” dei veneti Post Nebbia e allargando poi il discorso ai Gomma, altra solida realtà nazionale figlia dell’indie rock quanto del cosiddetto emocore. Insomma, chi riteneva che uno strumento ormai definito “vecchio” come la chitarra non avesse più nulla da dire, verrà agilmente smentito. Ecco che queste due band, fresche di dischi e anagraficamente giovani, si dimostrano in grado di far evolvere un linguaggio, un’attitudine e una strumentazione a cui molti faticavano ormai a dare credito, specie a livello nazionale. Barbara Santi e Nicholas David Altea ci raccontano questo percorso.

Valichiamo l’oceano per andare negli Stati Uniti e incontrare due ragazze che hanno scritto e stanno scrivendo la storia della musica più oscura in circolazione: quella gotica, che da sempre si spinge sino alle derive industriali. Se da una parte Jarboe ha firmato pagine essenziali in questa direzione “dark” (da sola, ma anche con gli Swans), Nika Roza Danilova – in arte Zola Jesus – torna dopo molti anni di silenzio, in un momento storico delicato viste le sue origini russe. Una ristampa per Jarboe e un album di inediti per Zola Jesus ci fanno fare tappa all’interno di un movimento che da 40 anni e più gode di ottima salute. A Daniela Liucci il compito di fare luce sulle due vicende.

Francesco Vignani è invece autore di una ricognizione britannica. Si è spinto sulla costa albionica meridionale per capire cosa sta succedendo in ambito musicale. Una città con una lunghissima tradizione locale, da The Pipettes ai Metronomy, è ora patria di una delle band più interessanti del panorama internazionale. Stiamo parlando dei Porridge Radio, il cui ritorno non fa che confermare quanto di buono si era detto e scritto al giro precedente su di loro. L’occasione ci permette anche una fermata dalle parti delle Lime Garden, altra band cittadina. L’approfondimento riguarda un paio di formazioni a forte tasso di presenza femminile: non che la cosa le renda di per sé interessanti, ma fa indubbiamente piacere poter ribaltare alcuni stereotipi spesso tipici della musica rock.

Sempre restando in Inghilterra, Alan McGee è uno dei pionieri del rock britannico, perlomeno per come lo conosciamo da 40 anni in qua. L’abbiamo raggiunto e Diego Ballani si è fatto raccontare questa avventura musicale lunga quattro decenni abbondanti. Ossia dagli esordi come musicista (alla voce e alla chitarra) con i Biff Bang Pow! alla musica prodotta successivamente con il suo marchio Creation: una label cha ha scolpito il suono del rock inglese, passando tra i tanti dagli Oasis ai Teenage Fanclub. Di McGee e della sua prima band esce proprio in queste settimane una voluminosa raccolta che ripercorre questa avventura artistica. Una delle figure chiave, Alan, per comprendere l’evoluzione della musica pop, dal post punk, a oggi: coprendo diversi ruoli all’interno dell’industria discografica.

Tanti nomi nazionali fra i nuovi che segnaliamo questo mese nella sezione “Futura”: focus su Marco Fracasia e Marta Tenaglia, incarnazioni viventi del cantautorato contemporaneo. E poi approfondimenti su band come Le Pietre Dei Giganti e Broken Screen. Senza dimenticare i nordici Kaleidobolt e Lazy Queen. Puntiamo fortissimo anche sulla voce di Tomberlin, diafana e moderna canzone d’autore americana al femminile: direttamente da Louisiville, la città che inventò il cosiddetto post rock. Rievochiamo la storia di J Dilla, il produttore hip hop scomparso prematuramente negli anni zero: dai ’90 in poi ha avvicinato più di una generazione alla cultura rap americana. 

Nella sezione dedicata ai libri ci soffermiamo sulle preziose uscite di Sally Rooney, Demented Burrocacao, Andrew O’Hagan, Pacifico, Luca De Gennaro, oltre al volume monografico dedicato a Darby Crash e i Germs

Alle consuete rubriche e “colonne” redatte dalle nostre firme di punta si aggiungono come sempre moltissime recensioni di nuove uscite discografiche; fra cui spicca l’attesissimo ritorno della produttrice elettronica gallese Kelly Lee Owens. La palma di disco del mese italiano se l’aggiudica un’altra ragazza assai promettente, dalla musica meticcia come le sue origini: Nziria. C’è spazio poi per i nuovi lavori di Snoop Dogg, Arcade Fire, Dutch Nazari, The Waterboys, Warpaint, Moderat, Jack White, Lykke Li, Ufomammut, Rammstein, Cave In, Jon Spencer assieme agli Hitmakers, Belle And Sebastian, Luchè, Sharon Van Etten, !!!, Red Hot Chili Peppers, The Stroppies, Fabri Fibra, Giuda, Eugenio In Via Di Gioia, Christian Death e tantissimi altri. Tra le ristampe si segnalano invece tra gli altri Ennio Morricone, Sparks, Rats e Carmen Consoli.

“Rumore” 364, maggio 2022, è in edicola: al prezzo di 7.00 euro. Disponibile anche la versione app da scaricare, per tutte le piattaforme. Buona lettura!

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SOMMARIO 

L’EDITORIALE
NEWS
PUNTI DI VISTA
MY TUNES
FUTURA

DISCO DEL MESE
RECENSIONI
TREECOLORE
IN ITALIA
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IN BREVE
SINGOLARE
FLASHBACK
RETROPOLIS

CHE FINE HAI FATTO?
GENTE SOLA
VISIONI
LETTURE
FUMETTI
POSTER-I
BANDA LARGA

Redazione Rumore
Redazione Rumorehttps://rumoremag.com
Rumore è da oltre 30 anni il mensile di riferimento per la cultura alternativa italiana. Musica (rock, alternative, metal, indie, elettronica, avanguardia, hip hop), soprattutto, ma anche libri, cinema, fumetti, tecnologia e arte. Per chi non si accontenta del “rumore” di sottofondo della quotidianità offerto dagli altri magazine.

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