È morto Alberto “Gigo” Gigante, batterista e fondatore degli Impact

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(Credit:Realtà Mutabili book / Alberto “Gigo” Gigante nel 1984)

Ci lascia Alberto “Gigo” Gigante cofondatore della band punk hardcore Impact, batterista e per alcuni anni anche voce

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È arrivata da fonti vicine al musicista la notizia della scomparsa di Alberto “Gigo” Gigante. Il batterista, e storico fondatore della band punk hardcore ferrarese Impact, aveva 56 anni le cause della sua morte sono da ricondursi al covid. Oltre alla musica, Alberto era un videomaker e fotografo molto impegnato sui temi legati al Medio Oriente e alla Palestina sui quali aveva realizzato documentari e reportage. I suoi lavori sono andati in onda sulla Bbc (documentario in Colombia nel 2002), Sky (Etiopia, 2004), Zdf (Eritrea, 2004) e ha girato produzioni indipendenti in Kenya (2007) e Palestina (2011).

Alberto ha fondato il gruppo punk hc nel 1980 con Paul Root alla voce, Stefano “Janz” Ragazzi alla chitarra, Bistek al basso. Alla voce arriverà poi “Aiace” (1981-1982) ma è con Diego Fabbri al basso e Massimo “Bistek” Ragazzi al microfono che incideranno il primo fondamentale album Solo Odio, pubblicato nel 1985 e l’anno successivo l’EP Inganno Senza Fine. Prima di queste due uscite, nel 1983 con alla voce Andrea “Infa”, insieme agli udinesi Eu’s Arse, pubblicheranno l’EP Questa è La Loro Speculazione Di Morte che giungerà perfino sulle pagine delle recensioni della fanzine punk americana Maximum Rock’n’roll.

Dal 1986 in poi ci saranno alcuni cambi di line up che vedranno Alberto “Gigo” Gigante passare alla voce, Jeff Pellino (aka Neffa) alle pelli, Michele Mantovani al basso (rimarrà un anno e tornerà in formazione dal 1994 al 1997) oltre all’uscita dalla band di Massimo “Bistek” Ragazzi e Diego Fabbri. Nel 1989 registreranno Inganno Senza Fine, ma solo nel 1991 vedrà la luce. Nel 1990 il gruppo ha solo Janz come membro originario e pure Alberto non ne fa più parte: pubblicano Tutto Tace ma sarà l’anticamera dello scioglimento malgrado l’uscita nel 1995 di uno split con i D.U.S.K.. Alberto ha anche suonato con i Rappresaglia a metà anni 90.

https://youtu.be/lKZs4E_ZkPs


Nell’ambiente punk non era vero che esisteva l’uguaglianza, c’erano i punk fighi e c’erano i punk sfigati. Noi eravamo nella categoria degli sfigat (Gigo)

A metà anni 2000 gli Impact si riuniscono per qualche concerto ancora fino ai giorni nostri, parteciperanno anche al Venezia Hardcore 2017 con Barley Flanagan dei Cro-Mags, La Crisi, The Miles Apart e molti altri. Anche negli anni successivi continueranno a suonare in vari festival. Da segnalare, nel 2011, l’uscita del libro biografico dal titolo Realtà Mutabili, edito da BN Edizioni che potete scaricare gratuitamente qui, nel quale appaiono anche due nostre firme come Luca Frazzi e Marco Pecorari, da cui riportiamo alcuni passaggi, proprio di Alberto:

A un certo punto della storia, direi tra il 1985 e il 1986, tutta l’intransigenza dell’ambiente cominciò a venire meno e nel giro di poco tempo nulla fu più come prima. Anche gli Impact erano arrivati al capolinea: dopo un improbabile cambio di ruoli, un esperimento durato solamente pochi mesi, Diego e Bistek lasciarono il gruppo. A quel punto io e Janz avremmo dovuto lasciar perdere e sciogliere la band ma ci eravamo intestarditi e trascinammo la cosa ancora per alcuni anni, ottenendo i risultati che ben conosciamo. All’inizio del 1992, infine, anch’io abbandonai la baracca e fino alla fine del 2005 degli Impact praticamente non ne sentii più parlare.

Continua nelle pagine finali del libro un suo pensiero su quegli anni:


In tutti questi anni ho proseguito per la mia strada cercando di sporcarmi il meno possibile. A volte ho fatto cose entusiasmanti, altre volte meno, ma sinceramente non ho mai provato nostalgia: non avendo mai fatto parte di un movimento politico che avesse in progetto di cambiare il mondo, non ho nemmeno mai provato l’amarezza della sconfitta o del fallimento ideologico. Ogni volta che sbatto contro la miseria intellettuale che dilaga ovunque, e grazie alla quale il Potere di oggi può compiere indisturbato ogni sorta di abominio, riconosco la sconcertante lucidità con cui i punk adolescenti del 1980 avevano visto la merda che li aspettava al varco. Oggi si potrebbe dire che eravamo quasi ottimisti.

https://youtu.be/OaNrWF-X7wM
Redazione Rumore
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