Secondo quanto riporta “Sahara Reporters” e “Le Figaro“ e confermato da “Rolling Stone” Usa, è morto Tony Allen, storico batterista di Fela Kuti negli Africa 70 e uno dei fondatori dell’afrobeat. Tony Oladipo Allen era nato a Lagos nel 1940 ed è, secondo quanto dichiarato, morto giovedì 30 aprile a Parigi. Aveva 79 anni.
Fela Kuti disse di lui: “senza Tony Allen, non ci sarebbe l’afrobeat”
Without Tony Allen, there would be no afrobeat
Le cause della morte non sono ancora state confermate ma è arrivata una dichiarazione del manager Eric Trosset: “Non conosciamo esattamente la causa della morte” ma ha precisato però che Allen non sarebbe stato ucciso dal virus Covid-19. Ecco come lo ha salutato sui social: “Addio Tony! I tuoi occhi hanno visto ciò che la maggior parte di noi non poteva vedere. Sei la persona più cool della terra! E come dicevi sempre ‘Non c’è fine'”.
Peraltro, il 28 aprile, aveva partecipato a una listening session di Rejoice (disco pubblicato il 20 marzo 2020) insieme al produttore Nick Gold e Mabusha Masekela (nipote di Hugh Masekela), che potete riguardare qua sotto.
Durante la sua carriera ha collaborato nei primi anni 80 anche con King Sunny Adé, Ray Lema e Manu Dibango – scomparso poche settimane fa. Dal 2006 faceva parte insieme a Damon Albarn, Paul Simonon e Simon Tong dei The Good, the Bad & the Queen con i quali ha pubblicato l’ultimo disco, Merrie Land, nel 2018. Ha inoltre collaborato con Sébastien Tellier, Charlotte Gainsbourg, il dj e producer Jeff Mills e i Rocket Juice & the Moon, super band formata sempre con Damon Albarn e Flea dei Red Hot Chili Peppers.