Dieci video, una settimana, la nostra selezione.
Dal 12 al 18 novembre 2018
The Chemical Brothers – Free Yourself
E se la prossima serie di Westworld fosse ambientata a un rave? Nella colonna sonora ci sarebbero i Chemical Brothers, e i robot si ribellerebbero ballando. “Perché l’intelligenza artificiale dovrebbe comportarsi diversamente dagli umani nello scoprire la musica e la danza per la prima volta?”, chiedono i creatori del video Dom&Nic. “Abbiamo visto umani ballare bene come robot, robot ballare bene come robot, ma mai robot ballare male come gli umani”.
Oh Sees – Enrique El Cobrador
Per il nuovo video tratto da Smote Reverser, John Dwyer ha scelto gli artisti Alexis Giroux and Massimo Colarusso non a caso ma perché, come tutti quelli a cui affida i brani degli Oh Sees, gli ricordano in qualche modo le sue passioni: Ralph Bakshi, i giochi di ruolo, Philip K. Dick, i cartoni della propaganda russa e altre cose da nerd.
Yaeji – One More
“Per il video di One More”, dice il regista Alex Gvojic, “volevo creare una realtà ipotetica in cui i nostri loop quotidiani di esistenze banali diventano una prigione per la nostra espressione creativa e l’evoluzione. Troppo spesso le persone sono intrappolate dalla loro routine autoimposta, e non prendono l’iniziativa di liberarsi e prendere il controllo del proprio destino”.
levi – Black Hope Harbour
Esordio solista per Damiano Simoncini (Versailles, Melampus, Young Wrists) con il progetto elettronico Levi e il primo singolo Black Hope Harbour, che anticipa l’album Aquarius e “rappresenta per me il distacco, la decisione ineluttabile, la fine di ciò che conoscevamo, l’inizio di ciò che non sappiamo”.
The Good, The Bad & The Queen – The Truce of Twilight
Damon Albarn, Paul Simonon, Simon Tong & Tony Allen con il nuovo Merrie Land ci portano in un mondo che sa di inizio novecento e fiere sul lungomare di Atlantic City, aiutati anche dal protagonista di tutti i video, un pupazzo da ventriloquo che sembra uscito dal qualche museo di Coney Island.
Randall Dunn – A True Home (ft. Zola Jesus)
“In questo film”, racconta il regista turco Mu Tunç, che ha girato nel deserto dell’Oman, “volevo portare lo spettatore in un viaggio surreale in cui l’intera storia riflette le sensazioni allucinatorie della canzone”. Dunn aggiunge che il video “È basato su un sogno ricorrente che ho avuto in passato di una donna che cammina nel deserto alla ricerca di acqua”.
Scott Gilmore – Two Roomed Motel
Come dire, con un’immagine semplice ma efficace: per alcuni la musica è un bene di prima necessità, al pari del cibo: chiuso nella stanza di un motel, Scott Gilmore riceve numerose visite del servizio in camera, che non gli porta la cena ma chitarre, pad e altri strumenti assortiti. Nutrirsi d’arte.
Sir Babygirl – Haunted House
La casa infestata del video diretto da Eli Raskin e coreografato da Ashley “Robi” Robicheaux non è invasa dalle anime dei morti e da fantasmi vari, ma da demoni interiori: “volevamo che il lavoro riflettesse l’idea di essere intrappolato nel tuo trauma, senza nessuna percezione del mondo esterno”.
FEELS – Car
“Car”, spiega la band, “è un’ironica visita guidata in uno scenario politico distorto dove tutto è una bugia e l’ignoranza è una benedizione. Per il video, abbiamo scelto di usare un montaggio di riprese fatte da un amico in tour con noi, molto reali e consapevoli di ogni chilometro percorso. Fuga dalla follia. Stile band sulla strada”.
Rustin Man – Vanishing Heart
Torna il progetto dell’ex Talk Talk Paul Webb con l’album Drift Code, un titolo che “è un ossimoro, un codice è qualcosa di fisso, ma il nostro istinto è di andare in giro, di farci trasportare. Mi piace l’idea che la vita sia un rompicapo che non può essere risolto perché la risposta cambia di continuo”. Vanishing Heart è il primo singolo.
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E se non vi sono bastati questi video, qui potete guardarne altri (Space Aliens From Outer Space, David Lynch, Gomma, Nas)