Dieci video, una settimana, la nostra selezione.
Dal 9 al 15 luglio 2018
Frontperson – Tick-Tock (Frontrunner)
Debutto del progetto di Kathryn Calder dei New Pornographers e di Mark Andrew Hamilton dei Woodpigeons, che del loro primo video dicono: “Amiamo il modo in cui mostra qualcosa di così competitivo ma mostrato al contrario, riequilibra tutto. Non c’è vincitore, tutti finiscono per tornare a zero tutti insieme”.
Molly Nilsson – Serious Flowers
Diretto dalla stessa cantautrice, il video scelto per presentare il nuovo album 2020, in uscita a ottobre, è suggestivo come il brano che accompagna, un primo piano fisso su sfondo nero, sognante ed espressivo, con un tono malinconico ma anche stranamente epico, come suggeriscono i fuochi d’artificio che le “dipingono” il viso.
Birds In Row – I Don’t Dance
Fa un effetto straniante la danza (prima scelta curiosa per un brano dal titolo I don’t dance), diretta da Craig Murray, dei due protagonisti del video: fuori tempo ma non sbagliata, un incontro e una lotta amorosi che in qualche modo si adattano all’hardcore violento ma anche melodico e “romantico” del trio francese.
Madeline Kenney – Cut Me Off
Il concept del primo video dal secondo album della cantautrice di Oakland non è certo nuovo – la capufficio che sbrocca, in questo caso senza drammi – ma questo non rende meno divertente guardare l’ingessata donna d’affari che imperturbabile come se stesse firmando un contratto qualsiasi si mette a suonare la chitarra e ballare il tip tap sul tavolo.
Lonnie Holley – I Woke Up in a Fucked-Up America
Non c’è molto da aggiungere al titolo. L’artista-musicista non ce la fa nemmeno ad alzarsi dal letto per affrontare la situazione in cui versa il suo paese (e il mondo intero). Intanto, con la nervosa regia di Matt Arnett e Ethan Payne scorrono oggetti di antiquariato patriottico alternati alle opere tormentate di Holley.
The Curls – Tidal Wave
Molto lo-fi, molto verdeggiante e vagamente psichedelico il nuovo video della band di Chicago ha l’esatto saporee di quelle giornate estive che col passare degli anni diventano sempre più rare, quelle in cui l’unico impegno è stare seduti a guardare il lago e pensare, come recita alla fine il protagonista, “Life, it’s uh so god damn beautiful”.
Slothrust – Double Down
Balli pazzi con espressione imperturbabile in posti noiosi, parte seconda: qui la location dello sbrocco danzerino è una lavanderia a gettoni, dove la protagonista (forse ipnotizzata dai giri della lavatrice?) si lancia impassibile in un ballo sfrenato e, a un certo punto, soprannaturale.
Diplo & MØ – Stay Open (feat. Levante)
Una canzone, tante versioni, tutto nel nome del superare i limiti e le porte chiuse: è il progetto Open to more di Tuborg, che vedrà il brano Stay Open reinterpretato da artisti di tutto il mondo. Per l’Italia, tocca a Levante duettare con MØ invitando all’apertura in un mondo animato e colorato alberi, sculture e appunto porte che si aprono.
Valee – Allat
Velee è un rapper in un certo senso atipico: il suo modo di porsi, musicalmente e non, è discreto, soft, per niente aggressivo, e questo video è, come la sua musica, introverso, solitario, bucolico quasi, insomma l’antitesi del classico (e stereotipato) video hip hop tutto maccbhinoni e feste in città.
Jessica Einaudi – Starless
Il secondo album della cantautrice italiana di stanza a Berlino è “un disco intimo, melodie sognanti e improvvisazioni elettroniche che parlano di dolori e perdite, vittorie e sconfitte, amore e odio, ombra e luce. Fluttuano in uno spazio etereo, senza nome, senza tempo”. Proprio come le immagini di questo video, che ruba fra gli altri ai fratelli Lumière e Geoge Méliès.
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E se non vi sono bastati questi video, qui potete guardarne altri (Le luci della centrale elettrica, Interpol, Tom Petty)