Intervista: Achille Lauro

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di Davide Agazzi

La vita di Achille Lauro, MC romano di 22 anni, pare fatta di improvvise accelerazioni. La prima avviene quando, a 14 anni, i suoi genitori si trasferiscono in un’altra città, lasciandolo in compagnia del fratello maggiore, produttore per il collettivo capitolino Quarto Blocco. La seconda, invece, avviene l’anno scorso, quando Marracash lo sceglie come nuovo nome per la sua scuderia Roccia Music.

Lui, che alle spalle ha soltanto un mixtape (Barabba, uscito nel 2012) e che non perde occasione per fuggire dall’etichetta di rapper. E verrebbe anche da credergli, in effetti.
Non veste come un rapper.
Non suona come un rapper.
Non si atteggia (o quasi) come un rapper.
La sua necessità, questo percorso musicale che alla sua età definisce candidamente solo come “cosa”, è semplicemente quella di comunicare. Le rime erano la via più immediata, e allora che rime siano.

L’occasione della chiacchierata è data dall’uscita di Immortale, primo tape per la già citata Roccia Music, dove il nostro si presenta col nome di battaglia di Achille Idol (sì, proprio come Billy).
È un lavoro importante, affidato a produttori interessanti e con ospiti di rilievo: da Coez a Gemitaiz, da Marra a Noyz Narcos, che ne è – in qualche modo – il padre putativo.

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Comincerei la chiacchierata dal video di Real Royal Street Rap, l’ultimo tratto dal tuo street album.
“È uno street video girato dalle mie parti, Roma nord.”

C’è un chiaro rimando al video di Without me di Eminem, col biondino e Dr. Dre nella parte di Batman e Robin.
“Sì, chiaramente, è una via di mezzo tra una citazione ed una parodia.”

Nel video compare anche Marracash, che ti ha scelto per la sua etichetta, la Roccia Music. Cosa credi che abbia visto in te?
“Lui si è rivisto in me, o meglio, ha rivisto in me il Marra degli esordi. Tu calcola che prima di questa cosa con Roccia Music io ho fatto soltanto un tape da solista, che era una cosa ancora molto acerba. Adesso stiamo già lavorando su cose nuove. Penso che ci abbia visto dell’originalità perchè, vuoi o non vuoi, la mia è una cosa un po’ diversa dal rap.”

Tu ascoltavi Marra a tua volta? O no?
“Guarda, ti dico la verità, Marra è uno dei pochi di cui ho ascoltato qualcosa, mi riferisco al suo primo disco, quello che conteneva Chiedi alla Polvere. In generale non è che abbia ascoltato molto rap, ma tra gli artisti che stimavo, ironia della sorte, c’era anche Marra.”

È buffa questa cosa: tu mi dici che non hai ascoltato tanto rap, eppure sembri piacere davvero molto ai rapper.
“Sembro piacere? Eh, sarà perchè sono un po’ fuori dai canoni, e dopo che ascolti tante cose uguali magari anche la piccola cosa originale la noti un po’ di più. Poi, sembra piacere..esatto. (ride) Vediamo come va questo disco.”

A proposito, tu che aspettative hai? Ne hai qualcuna o le tieni al minimo?
“Guarda, io sto sempre con i piedi per terra, è importante. Sicuramente non ho mai pensato di far soldi con la musica, se mi entrerà qualcosa in tasca, ben venga. Proviamo. Marra mi ha introdotto in un circuito grosso, tante cose buone, speriamo bene.”

L’ingresso in Roccia Music ha cambiato il modo di approcciarti alla musica?
“Ti spiego: io prima di Roccia Music ho scritto qualcosa per passione, ma era puramente per quello. Sicuramente non è cambiato il mio modo di scrivere, che prosegue una mia evoluzione personale, ma è cambiato il modo di lavorare: sono passata da una “cazzata” ad una sorta di lavoro. Oggi ho passato tutta la mattina dietro alle email, prima me lo sarei sognato.”

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Perchè hai deciso di dividere il tuo tape in capitoli e di introdurli uno per uno?
“Un po’ perchè avevo scelto un concept un po’ così.. non vorrei dire religioso, ma sotto quella chiave.”

Infatti l’impressione che arriva è quella.
“Esatto. Ed un po’ perchè mi son resto conto che avevo tante cose da dire, e volevo far arrivare alla gente i miei concetti. Volevo esprimermi al 100% e per questo ho scelto di dividere il tutto in paragrafi per lanciare messaggi che vanno al di là della musica.”

Sei una persona religiosa, quindi?
“Ma guarda, no. Rispetto tutti, ma credo più al destino, non sono religioso nel senso cattolico del termine.”

Ecco, a proposito di questo concetto del destino: ascoltando il tuo disco si ha questa forte sensazione di precarietà, come se tutto dovesse o potesse finire da un momento all’altro.
“Questa è una visione cinica delle cose, ma in fondo penso che sia proprio così. È come è effettivamente. Tutti i percorsi, di qualsiasi genere, hanno un inizio ed una fine. Quindi sicuramente questa cosa c’è. Ho vissuto sulla mia pelle queste sensazioni, e quindi, poi, queste escono nei miei pezzi, da quello più crudo a quello d’amore. Il cinismo è come io vivo le cose, da dove arrivo io le cose stanno così.”

Ho notato questa cosa: sei un ragazzo molto giovane che si esprime come se avesse tanta vita vissuta.
“Eh sì. Io vivo da solo da quando avevo 14 anni, assieme a mio fratello più grande, e quindi posso dire di avere una visione più ampia dei miei coetanei. Questo è poco ma è sicuro. I ragazzi di oggi approcciano prima alla realtà della vita, parlo di ragazzi qualsiasi, non solo di quelli della scena rap.”

Mi pare che tu, in qualche modo, tenda a distaccarti dalla scena rap più “classica”.
“Non è che mi distacco, è che ho scelto il rap solo perchè mi son trovato in mezzo a questa cosa: era difficile che non finissi a registrare qualcosa, perchè mio fratello è il produttore del collettivo romano Quarto Blocco. Ho fatto questa cosa per esigenza: non l’ho fatta perchè un giorno mi son svegliato pensando “faccio il rap, faccio le rime”. Proprio non mi frega, a dirti la verità. È più una cosa mia, personale, per mettere in piazza me stesso e la mia vita. È una cosa di speranza. Ma non speranza che io facessi qualcosa nel rap: è più come un libro.”

Quindi c’è un qualche tipo di speranza, non è tutto finito!
“Beh, non è che la speranza sia Roccia Music. In ogni persona c’è spazio per il cambiamento. Nella mia musica c’è questa cosa perchè evidentemente io avevo questo desiderio di cambiare. E non con il rap, ripeto: non volevo svoltare col rap. L’ultima cosa a cui pensavo era firmare un contratto. Manco me ne fregava. Era più l’idea di scrivere un libro sulla forza del cambiamento.”

Mi sono piaciute molto le produzioni che sono sul disco.
“Embè! Le produzioni sono affidate a Banf e Frenetik Beat che hanno curato il mio disco dall’inizio. A loro mi sono affidato totalmente perchè mi rispecchio nel loro suono. Poi, assieme a 3D e Nightskinny, abbiamo chiuso il cerchio.

Roma ha sempre prodotto tanto rap di matrice hardcore, anche grezza, nel senso migliore del termine.
“Sicuramente, sono d’accordo.”

Perchè credi che si sia sviluppato questo rapporto così forte tra la città ed un approccio di tipo hardcore?
“La domanda non è facile. Roma ha varie sfaccettature: ci sono anche tanti gruppi che non sono hardcore e tendono a distaccarsi da questo. Però anche nella mia musica c’è sicuramente una faccia hardcore, ma ci sono anche pezzi più soft, quasi ambient Ognuno comunque affronta la cosa in modo soggettivo: essendo una grande città, può darsi che suggerisca un senso di solitudine, non so. E questo magari porta a maturare rabbia. Non saprei. Comunque ci sono anche tanti rapper qui che non fanno hardcore, credo sia molto soggettivo.”

Mi pare di aver capito che ci tieni molto alla tua privacy e a non “svendere” la tua immagine.
“Certo”.

Come pensi di affrontare questa cosa, in futuro, se ad esempio dovesse arrivarti del successo?
“Il mio percorso era partito nell’anonimato più totale, perchè non me ne fregava niente di farmi vedere: per me erano importanti il messaggio e la musica. Poi con Roccia Music le cose sono cambiate e continuano a cambiare. Piano, piano, un po’ alla volta. Chiaramente non è che posso girare con le mani in faccia.”

Viviamo in una società in cui il potere dell’immagine vale molto, tu invece scegli di coprirti.
“Sì, perchè io credo molto in me stesso, non ci pensavo a questa cosa, non metto neanche i miei amici nei miei video. Anzi, probabilmente se ci avessi messo i miei amici avrei fatto il doppio del successo! Ho fatto questa cosa perchè faccio musica e non mi interessa fare il deficiente nei video.”

Il 28 febbraio è uscito questo street album (Immortale), in free download sul sito di Roccia Music, quando arriva quindi il disco?
“Io sono già zeppo di cose, ma non lo so. Comunque fino al 3 maggio sono al lavoro.”

Grazie, in bocca al lupo.
“Grazie a te, gentilissimo.”

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