Intervista ai Dismal: “Ogni album è una fiaba oscura”

Date:

Dismal Foto 01

Andrea Valentini ha parlato coi Dismal del nuovo album Via Entis, di medioevo, alchimia e della Torino esoterica

RUMORE COVER FB NATALE 2023

di Andrea Valentini
I sabaudi Dismal – The Waltz Of Mind, attivi dal 1995, sono una realtà ben consolidata e apprezzata nell’universo gothic-doom-alt-neoclassic… e non solo a livello nazionale. A gennaio 2023 esce il loro nuovo notevolissimo album (il sesto lavoro sulla lunga distanza) intitolato Via Entis, su etichetta DreamCell11/Aural Music, disponibile nei due formati classici LP e CD: un concept che si articola in sette brani suggestivi, complessi negli intrecci sonori, evocativi e fedeli al genere. Questa è stata l’occasione per una chiacchierata con Stefano Italiano alias Bradac, che della band è il fulcro creativo e si occupa di piano, synth, basso, orchestrazione, percussioni e testi, affiancato da Caterina Accorsi (voce), Daniele Porfido (chitarre) e Cécile Delzant (violino). Ecco cosa ci ha raccontato a proposito del nuovo concept album, del recente cambio di formazione nei Dismal, della Torino “città magica” in cui la band è attiva e dei piani futuri…

Leggo che avete iniziato la lavorazione di Via Entis lo scorso febbraio 2022. Quanto vi ha impegnato, in studio, la registrazione?

“Tra il 2020 e il 2021 mi sono concentrato prevalentemente sulla struttura delle sette canzoni che compongono Via Entis e tra 2021e il 2022 sui testi e sulla registrazione con Daniele alle chitarre e Caterina alla voce. Nella prima metà del 2022 siamo andati a registrare ai Gulp Studio, qui a Torino, con Marco Calliari al mixer. Abbiamo impiegato complessivamente circa due mesi di studio e una decina di mesi di pre-produzione. Il lavoro più intenso è sicuramente la preproduzione e le orchestrazioni: mi sono ritrovato a gestire anche 100 tracce contemporaneamente”. 

Mi puoi raccontare più nel dettaglio in cosa consiste il concept dietro a Via Entis?

“Ogni album è una fiaba oscura, che ha una precisa ispirazione in 4 grandi periodi storici che hanno influenzato e caratterizzato il nostro mondo e il nostro modo di vivere. Ho voluto sintetizzare queste atmosfere nei nostri lavori: il Medioevo (Fiaba Lacrimevole), il Rinascimento (Rubino Liquido), la Rivoluzione Francese e nel periodo bohémien (Miele dal Salice), infine la Rivoluzione Industriale con l’album Giostra di Vapore e le sue atmosfere steampunk, ma senza mai abbandonare ciò che ci caratterizza… raccontare una fiaba gotica. Via Entis è un ritorno alle nostre radici, è un cerchio che ricomincia. Ripartiamo dal medioevo e dalla filosofia medioevale, ma con una visione del mondo più profonda. In particolar modo mettiamo in luce la parte alchemica, tema ricorrente nei nostri concept”.

Dismal Copertina Disco

Parliamo del formato concept. È una scelta precisa, quella di cimentarvi con questo tipo di scrittura/narrazione, oppure è qualcosa che succede per via di un’ispirazione al momento della composizione?

“Sì, è una scelta precisa. Oltre a inserire il concept in una determinata atmosfera, imposto la struttura delle canzoni come una sorta di viaggio caratterizzato da capitoli consequenziali che costituiscono la fiaba musicale con le sue metafore e significati. Il concept è il modo più conveniente per esprimere delle tematiche impegnative”. 

Questo è il primo album con la nuova cantante Caterina Accorsi, che a quanto vedo ha un background e un curriculum di tutto rispetto in ambito jazz. Come è stato amalgamare due mondi che – almeno a livello di impatto superficiale – sembrerebbero piuttosto distanti, come quello del jazz e del gothic (perdona la definizione di comodo, tagliata con l’accetta)?

“La collaborazione con Caterina è stata fantastica. Insieme a Daniele (chitarrista), ho sentito la sua voce in un suo live jazz set qui a Torino, ed entrambi ne siamo rimasti colpiti. Caterina è stata bravissima a interpretare la nuova fiaba Via Entis, e così abbiamo immediatamente trovato la sintonia e l’empatia musicale. Caterina e – in precedenza – Rossana provengono dal mondo jazz, e questo ha portato sicuramente a influenzare il nostro “modo di fare” musica rendendoci più originali. Una cantante jazz è sicuramente preparata e all’altezza in ogni situazione, ho così grande libertà di composizione e di espressione”. 

Avete base a Torino, città nota per il suo fascino e le sue vibrazioni diciamo così “esoteriche”. La vostra città esercita qualche influenza, secondo te, sulla vostra poetica musicale e su ciò che desiderate esprimere a livello sonoro e concettuale? In Quinta Essentia decisamente si fa riferimento a Torino, per esempio…

“La città di Torino è stata sempre legata alle leggende che riguardano i culti esoterici di magia bianca e magia nera, tanto da meritarsi l’appellativo di città magica. Si dice che numerosi punti della città (evidenziati anche da simboli esoterici e massonici) siano attraversati da misteriose energie che dividono fisicamente la città in magia bianca e magia nera. Turin Black Light, in Quinta Essentia, racconta la contrapposizione di queste due forze, aggiungendo, nel finale, un terzo luogo mistico (che si estende dalla Gran Madre fino alla collina di Torino) accompagnato dalla chitarra di Daniele. Questa canzone affronta la filosofia ontologica, cioè la comprensione del mondo e di ciò che ci circonda come la natura, le nostre radici, l’ambiente, il linguaggio (attraverso la magistrale lezione di Ludwig Wittgenstein)”. 

Avete un luogo speciale della vostra città o dei dintorni che ritenete “magico” anche solo a livello di ispirazione? Se sì, quale e perché?

“Tutto parte sempre dalle nostre radici, come ad esempio le storie e i misteri e leggende della Val di Susa; e anche dai momenti di ispirazione nelle nostre serate nei boschi: tra falò, stelle e musica. Un luogo che riteniamo magico è esattamente un bosco vicino al paese di Casellette (nella provincia di Torino), in cui si trova un masso erratico ai piedi del monte Musinè”. 

Siete decisamente una sorta di istituzione nel genere e nel panorama (non solo italiano), forti di una carriera longeva e di una discografia solida e apprezzata. Dove raccogliete più consensi? Avete aree geografiche dove tangibilmente riscontrate un interesse più elevato nei confronti della vostra proposta artistica?

“Abbiamo fan sparsi per tutto il mondo, ma sicuramente nel centro e nord Europa abbiamo un pubblico più affezionato e lì raccogliamo più consensi, anche da parte della stampa. Ma rimaniamo pur sempre un progetto artistico underground”.

Come promuoverete Via Entis? Avete appuntamenti live già in vista per il 2023?

“Stiamo preparando un piccolo tour in Europa nel 2023, siamo in fase di valutazione. Continueremo questo percorso musicale, promuovendo soprattutto la cultura, e comunicando anche attraverso i nostri video ufficiali. A questo proposito, è appena uscito il nostro primo video animazione della canzone All Is One“.

PIÙ LETTI

More like this
Related

Fra i riverberi gelidi del nuovo video Grandine dei Neraneve, in anteprima

Il nuovo video estratto dall'EP dei Neraneve è Grandine, e lo potete guardare in anteprima su Rumore

Nick Cave & The Bad Seeds: la data italiana e il tour europeo

In occasione dell'uscita di Wild God, il nuovo album di Nick Cave & The Bad Seeds arriva anche il tour autunnale

Il tour estivo dei CCCP in Italia

Ora ci sono le date ufficiali del tour italiano dei CCCP

Good Track è il nuovo video di Charlie Risso, in anteprima

Il nuovo singolo della cantautrice Charlie risso si intitola Good Track e ci guardiamo il video in anteprima