Intervista a DJ Fede: “Sul rap devo dire che le cose vanno maluccio e l’ondata della trap è in caduta libera”

Date:

DJ Fede racconta la sua nuova avventura di direttore artistico della label New Rapform, che ristamperà in vinile progetti significativi della storia dell’hip hop italiano

RUMORE COVER FB NATALE 2023

di Matteo Da Fermo

DJ Fede è senza dubbio una leggenda dell’hip hop italiano. Con più di venti progetti ufficiali all’attivo – compreso Still from the ’90s, la sua uscita più recentee centinaia di serate alle spalle, il produttore e dj torinese ha portato avanti un approccio e una costanza senza pari verso il rap in Italia. Il suo cammino è arrivato ora ad una nuova interessante sfida, quella che lo vede come direttore artistico dell’etichetta New Rapform, parte di Za Musica. La label si prefigge l’obiettivo di ristampare, in vinile, progetti significativi della storia della doppia acca in Italia, per accontentare gli appassionati – e perché no, per far riscoprire ai più giovani alcune perle nascoste – con uno sguardo alle nuove realtà. Tra gli artisti recentemente approdati nel catalogo troviamo Sparo Manero, Katzuma, Lyricalz, Left Side e moltissimi altri, compresi alcuni dischi dello stesso DJ Fede. Abbiamo scambiato qualche parola con l’artista per saperne di più.

Per saperne di più, scopri cosa c’è nel numero di Rumore 100 e se vuoi acquistarlo clicca qui.

Quando e come nasce l’idea dell’etichetta New Rapform?

“Qualche anno fa mi sono sentito la prima volta con Angelo, proprietario di Za Musica. Lui stava ristampando principalmente pop italiano, ma si era già affacciato sul mondo del rap ristampando Left Side, Sab Sista e un disco dei Radical Stuff. Per un po’ ci siamo persi di vista. Ad un certo punto mi sono ritrovato con un mio album pronto ed una etichetta che non stava rispettando gli accordi, a quel punto ho deciso di cambiare e tra gli altri ho ricontattato anche Angelo. Da quel momento è nata la nostra collaborazione: Prima solo per il mio album e un po’ per volta, grazie all’esperienza accumulata negli anni con La Suite Records, CD Yourself e altre esperienze discografiche mi sono ritrovato a fare l’A&R per il dipartimento Rap, quindi per New Rapform”.

Come scegli i titoli da ristampare?

“I criteri sono sostanzialmente due: Il primo deriva dall’interesse da parte del pubblico nei confronti di quel disco, il secondo è strettamente legato al mio gusto personale. Cerco di lavorare su titoli che mi piacciono, con artisti con cui ho già lavorato e conosco. Questo non esclude nuove collaborazioni, ma in questa prima fase ho scelto di muovermi in queste due direzioni. Ora siamo concentrati sulle ristampe ma questo non vuol dire che in un futuro non si possa lavorare su dischi nuovi, qualcosa bolle già in pentola”.

Quali sono le difficoltà dietro la ristampa di certi dischi?

“Spesso la proprietà del master non è dell’artista stesso, questo complica le cose. Trattando dischi che hanno 20 anni o più, molto spesso l’artista era molto giovane e firmava contratti senza badare troppo alla questione legale/burocratica, cosa che invece fa la differenza. Siamo riusciti a fare anche delle buone triangolazioni tra l’artista e chi deteneva i diritti del master, ma non va sempre a buon fine… Poi c’è l’aspetto economico, quando l’artista è da solo risulta soddisfacente, mentre quando parliamo di un gruppo di 3/4 persone sembra quasi non ne valga la pena. Poi c’è anche l’aspetto personale, a volte in membri di un gruppo non si sono lasciati bene o l’artista e il discografico, che detiene i diritti non hanno più rapporti. In sostanza il mio lavoro a livello pratico è quello di mediatore”.

Pensando al tuo percorso discografico, se dovessi scegliere un album da ristampare quale sarebbe?

“Con New Rapform abbiamo già in cantiere la ristampa del mi primo album The Beatmaker e abbiamo fatto uscire il mio disco più rappresentativo, Rock The Beatz. Mi piacerebbe ristampare ancora Original Flavour, credo potrebbe valerne la pena, secondo me all’interno sono contenuti ottimi pezzi. Nel frattempo, a inizio anno con un 45 giri assieme Ghali, una edizione limitata a 500 copie numerate, con una bella copertina ed un vinile blue”.

Probabilmente è difficile quantificare il numero di serate che hai passato dietro la console: come stai vivendo questo periodo di stand by? Credi manchi ancora molto per tornare a far concerti in sicurezza?

“Lo stop vero e stato da marzo 2020 a maggio, già a giugno si suonava, poi il secondo stop è arrivato a fine ottobre per protrarsi fino a maggio, quindi reali sono stati 8/9 mesi, è stato pesante, sono abituato a suonare 4/5 sere a settimana e d’estate 6 su 7 o 7 su 7. Ovviamente l situazione è stata frustrante, ma la gestione dell’etichetta, il lavoro da speaker in radio e la produzione di musica mi hanno tenuto impegnato. Ho realizzato due album miei, un album, che sto ultimando con Dafa, sotto lo pseudonimo di Young Veterans e un EP con Poppa Gee; il lavoro non mi è mancato. Ovviamente non suonare è terribile lo faccio ininterrottamente della fine del 1989. Devo dire che ripartire non con il club ma con situazioni più d’ascolto ha avuto i suoi pregi, ho potuto suonare molte cose che nei club sarebbe state impensabili. Ma ora dobbiamo assolutamente ripartire, la situazione della pandemia sembra sotto controllo e soprattutto molti paesi all’interno della comunità europea, senza guardare America e Inghilterra, hanno già riaperto, ora tocca a noi, non ha più nessun senso stare chiusi”.

Qual è secondo te lo stato di salute, al di là delle classifiche, della scena urban di oggi?

“Se nell’urban inserisci il reggaeton, il dembow, funk brasiliano direi che va alla grande. Se invece mi concentro sul rap devo dire che le cose vanno maluccio. Gli artisti, quelli grossi non fanno dischi e quando li fanno non sfondano, l’ondata della trap è in caduta libera e non si capisce bene dove il mercato vada a parare. D’altro canto, piccole realtà, sempre rispetto al mercato mondiale, come Griselda e tutta questa nuova ondata di artisti che rappano su beat molto lenti e con sample molto fighi per me sono stati una boccata di ossigeno e mi hanno dato una spinta per provare a fare qualcosa di simile arricchendo e rinfrescando il mio modo di produrre. Nel mio nuovo album, in uscita a fine anno, ci sono sono molti beat che si ispirano a quel tipo di gusto…”

(Credit: Alvaro)

Gli ultimi anni hanno visto una rinascita del vinile e anche per questo tante ristampe stanno andando bene. Come te lo spieghi? Pensi durerà?

“Credo che sia, come per le tendenze musicali, una questione di cicli. Io non ho mai pensato che il vinile avesse finito il suo corso, è stata solo una battuta d’arresto. Sembrava che il cd fosse il futuro, invece è proprio il cd che sta sparendo, il disco se non lo si rovina può durare 100 anni. La dimensione aiuta a valorizzare le grafiche, poi ci sono mille varianti, dal quello colorato a i formati, 45 giri, 12″, LP e 10″. Il problema ora è trovare chi stampa, le attese sono infinite, si parla anche di più di 4 mesi per avere un disco stampato. Le stamperie sono poche, sono oberate di ordini e oltretutto, nella maggior parte dei casi, le quantità sono molto basse, di medi si stampano 300/500 copie per disco, sia nel mondo della musica dance che in quello delle etichette indipendenti. Spero duri, quando ho iniziato non esistevano ancora i cd, quindi per me la musica arriva dal vinile, questo è il supporto originale; spero continui ad essere apprezzato”.

Qualche spoiler sulle future ristampe di New Rapform?

“Per ora abbiamo una ventina di dischi in ristampa. Altri 4 sono in trattativa, quasi chiusi, ovviamente non posso dire nulla fino alla contrattualizzazione. In ogni caso ci stiamo muovendo bene, anche se cominciano a scarseggiare i dischi che vale la pena ristampare, quindi in un futuro ci concentreremo su nuove produzioni, ma sempre con un certo tipo di suono e con determinati artisti. Si rimane sul rap classico”.

E tu hai qualcosa in cantiere che vuoi svelarci?

“Io uscirò ad ottobre con il primo singolo del mio nuovo album, ad ottobre con il secondo e a novembre con il terzo, a fine anno uscirà l’album, che è già in stampa. Nel vinile ci saranno 15 tracce, nel cd saranno 19, con l’EP realizzato con Poppa Gee, poi ci sarà la maglietta, realizzata in collaborazione con Malas (con cui sto realizzando una compilation) e per finire arriverà un 45 giri di cui non posso ancora dire nulla. Nello stesso periodo uscirà il 45 giro con Ghali e per la prossima primavera estate uscirà Young Veterans, il mio disco con Dafa. Ho già iniziato a lavorare su un album nuovo, i beat sono tutti distribuiti e cinque tracce sono già pronte. Cerco di non fermarmi mai!”

Redazione Rumore
Redazione Rumorehttps://rumoremag.com
Rumore è da oltre 30 anni il mensile di riferimento per la cultura alternativa italiana. Musica (rock, alternative, metal, indie, elettronica, avanguardia, hip hop), soprattutto, ma anche libri, cinema, fumetti, tecnologia e arte. Per chi non si accontenta del “rumore” di sottofondo della quotidianità offerto dagli altri magazine.

PIÙ LETTI

More like this
Related

Fra i riverberi gelidi del nuovo video Grandine dei Neraneve, in anteprima

Il nuovo video estratto dall'EP dei Neraneve è Grandine, e lo potete guardare in anteprima su Rumore

Nick Cave & The Bad Seeds: la data italiana e il tour europeo

In occasione dell'uscita di Wild God, il nuovo album di Nick Cave & The Bad Seeds arriva anche il tour autunnale

Il tour estivo dei CCCP in Italia

Ora ci sono le date ufficiali del tour italiano dei CCCP

Good Track è il nuovo video di Charlie Risso, in anteprima

Il nuovo singolo della cantautrice Charlie risso si intitola Good Track e ci guardiamo il video in anteprima