A un anno dall’esordio torna il supergruppo formato da membri di Refused, Bad Religion e Minor Threat
A circa un anno dall’album di debutto omonimo, torna il supergruppo Fake Names, formato da Dennis Lyxzén (Refused), Brian Baker (Bad Religion, Minor Threat), Michael Hampton (S.O.A., Embrace, One Last Wish) e Johnny Temple (Girls Against Boys, Soulside), con l’EP omonimo. “Adoro il formato EP”, dice Brian Baker, “Molti dei miei gruppi preferiti di quando ero ragazzo (Damned, Clash, Black Flag per citarne alcuni) hanno pubblicato anche EP, e sono sempre stati speciali per me. Erano di tutte le forme e dimensioni, ed erano composti da canzoni che non si trovavano da nessun’altra parte. A volte questi dischi anticipavano lo stile e le sonorità del prossimo full length di una band, a volte erano partenze complete che suonavano come band completamente diverse! In tutti i casi sono stati dischi che mi hanno fatto sentire più vicino alle band, dandomi una finestra su cosa sarebbe successo dopo o cosa facevano quando nessuno guardava. L’EP Fake Names è stato registrato con questo spirito”.
Riguardo Running, uno dei tre brani dell’EP, Dennis Lyxzén spiega che rappresenta “la contraddizione tra l’amore per la musica e il vivere una vita ai margini della cultura pop e farla propria. Crescendo come un’anima irrequieta e un outsider, poche cose mi hanno definito e salvato tanto quanto la musica. Nello specifico, punk e hardcore. Spiegava l’alienazione e il mio costante bisogno di andare contro il gregge e di liberarmi da aspettative e percorsi che non sceglievo io. Il paradosso intrinseco della mia vita è ovviamente il mio amore innato per tutto ciò che è punk e il mio costante bisogno di muovermi, crescere, cambiare e provare cose nuove. Qualcosa che il punk non sempre incarna”.
Nell’EP appare anche Brendan Canty, batterista dei Fugazi ed ex Rites of Spring.