Nonostante si fosse in passato dichiarato a favore della Brexit, anche Roger Daltrey si è unito al coro di proteste degli artisti per i mancati accordi sui tour in Europa
Nei giorni scorsi molti musicisti inglesi, da Thom Yorke a Geoff Barrow, avevano criticato duramente il rifiuto del governo inglese di firmare un accordo con la UE per permettere ai musicisti di poter andare in tour nei paesi membri senza i visti e le spese extra necessari in seguito alla Brexit, mentre Franz Ferdinand, Maximo Park, Laura Marling e Dua Lipa hanno lanciato una raccolta firme per chiedere di rivedere queste politiche che potrebbero danneggiare gravemente l’industria musicale britannica.
A lamentarsi della situazione è arrivato anche Roger Daltrey, tra i firmatari di una lettera aperta pubblicata dal “Times”, in cui si denuncia il fatto che le restrizioni:
Renderanno molti tour infattibili, specialmente per i giovani musicisti emergenti che già stanno lottando per non andare a fondo a causa degli effetti del Covid sulla musica dal vivo. Il fallimento delle negoziazioni sarà la rovina per molti artisti
Peccato che il cantante degli Who si fosse in precedenza dichiarato pro Brexit, sostenendo anche che l’uscita dall’Europa non avrebbe avuto effetti negativi sul mondo della musica che aveva detto nel 2019 in un’intervista a Sky News:
Come se non facessimo tour in Europa prima della cazzo di UNIONE EUROPEA
Oggi dice di non aver cambiato idea: “Sono felice di essere libero da Brussels, non dall’Europa”, ha precisato, “avrei preferito delle riforme, che è ciò che era stato chiesto prima del referendum, ma le richieste erano state respinte dall’allora presidente dell’Unione Europea”.