Guarda i Flaming Lips che hanno fatto per davvero un concerto con loro e il pubblico nelle bolle

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I dubbi sulla pazzia visionaria dei Flaming Lips non sussistono da un bel po’. Durante il lockdown e il divieto di concerti sono stati tantissimi i meme che raffiguravano le bolle gonfiabili di Wayne Coyne e soci Flaming Lips, come unica modalità possibile per mantenere il distanziamento sociale ai live. La pratica abituale per il frontman durante le esibizioni era stata messa in atto in occasione del Late Show di Stephen Colbert con tutta la band e il relativo pubblico nelle bolle, suonando un solo brano, Race for the Prize, estratto dal loro fondamentale album The Soft Bulletin del 1999.

Ma evidentemente non bastava l’esibizione tv, ripetutasi poi senza pubblico anche per il Tiny desk in una versione home concert, oltre che nel video di Dinosaurs on the Mountain. Come notato nelle foto di alcuni giorni fa e pubblicate sul profilo Instagram di Wayne Coyne, la band stava davvero organizzando un concerto completo nella bolla a Oklahoma City, con bolle per il relativo distanziamento. Tanto che le sua dichiarazioni erano esplicite per il live in uno spazio da 4000 posti con solo 100 bolle.

Non vogliamo che questo sia come quel concerto di Smash Mouth. Vogliamo che sia sicuro e che sia una grande esperienza. Queste sono le cose che la location ci permette di organizzare in modo da poter iniziare per capire come funzionerà. La parte relativa al suonare nella bolla l’abbiamo già.

Il test pare sia andato bene e come potete vedere, Wayne ha fatto tutto quello che farebbe normalmente durante i live, cioè buttarsi con la sua bolla sul pubblico, in questo caso atterrando su altrettante bolle.

Qua sotto potete guardare anche il video per farvi un’idea. Esporteranno in altre città il loro concerto bolla? Possibile. Staremo a vedere, intanto Wayne è felicissimo, e al pubblico non sembra vero.

Se vi va potete rileggere un nostro live report del concerto della band in Italia e, nel frattempo, riguardarvi il video di un concerto che l’OMS approverebbe senza problemi.

Redazione Rumore
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