Rumore 303 | Aprile 2017

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La faccia in copertina è una sola, ma il tema è molto più ampio. Era da mesi che volevamo concentrare l’attenzione sul tema della musica di protesta e sulla sua rinnovata attualità. All’interno di uno scenario politico in continua evoluzione e polarizzato soprattutto su due questioni mondiali – la Brexit inglese e l’elezione di Donald Trump come presidente degli Stati Uniti d’America: del resto UK e USA restano due fra gli erogatori principali della musica che da sempre seguiamo – il 2017 sembra caratterizzarsi per una rinascita di un’idea politica e/o sociale di musica. In copertina c’è Billy Bragg, con la sua chitarra “ammazza fascisti” alla Woody Guthrie; e dentro appare invece una lunghissima intervista realizzata da Andrea Pomini. Lo inseguivamo da anni, ce l’abbiamo fatta: chi meglio di lui – un uomo che usa sì Facebook attivamente, ma come strumento di analisi politica – attivo da oltre 30 anni, sarebbe in grado di raccontare gli sviluppi e i rapporti tra musica e società occidentale? A seguire abbiamo contattato Amanda Palmer, già voce dei Dresden Dolls: una delle figure chiave della contemporaneità “rock”, a cavallo tra rivendicazioni identitarie e ruolo attivo della società nell’era dell’accesso totale. Last but not least, Dorian Lynskey: altro nome che inseguivamo da anni. Dorian, inglese, è da tempo una delle firme di punta del music writing mondiale. Al tema della musica di protesta ha addirittura dedicato un libro: l’abbiamo agganciato e ne ha discusso con Alessandro Besselva Averame.

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Ci piace, quando l’argomento di cronaca lo permette e noi in redazione lo riteniamo sensato, concentraci sull’analisi di “scene musicali”. Questo mese capita con il cosiddetto movimento elettronico nato e sviluppatosi negli ultimi anni in Sudafrica. Scendiamo nel “ventre del Gqom”: genere impronunciabile o quasi, amplificato in Italia (Roma, da una label locale), grezza forma di techno offbeat realizzata da giovanissimi, colonna sonora del battito di strada raccontato con dovizia di particolari da Andrea Pomini e Gianluca Runza.

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Claudio Sorge e Mario Ruggeri si sono messi al cospetto di uno dei personaggi più rilevanti, inossidabili e longevi della musica hard di sempre: il leggendario Wino. Un irregolare che torna proprio in queste settimane con i suoi Obsessed, dopo aver scritto numerose pagine indimenticabili per il mondo heavy anche con Saint Vitus o a suo nome.

Barbara Santi ci ha aiutato a mettere in pratica un gioco. Ossia un’intervista doppia a due progetti nazionali che tanto condividono, compresa l’uscita quasi simultanea dei due rispettivi nuovi album. Da una parte gli Spartiti, composti da Jukka Reverberi dei Giardini Di Mirò e Max Collini degli Offlaga Disco Pax. Dall’altra il duo Clementi Nuccini, dove il primo è Emidio, voce e basso dei Massimo Volume; e il secondo è Corrado, anche lui come Reverberi nei GDM.

Le pagine di “Retropolis” si concentrano su un nome di culto per la musica italiana: gli Skiantos. Manuel Graziani ha intervistato il chitarrista Dandy Bestia, al secolo Fabio Testoni. La lunga chiacchierata ha come movente la ristampa del primo disco (disco?) della band bolognese, quell’Inascoltable che pose le basi di tutta l’avventura tra surrealismo punk e demenziale di Freak Antoni e soci.

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Fra le interviste di approfondimento ci sono quelle a nomi promettentissimi come Alice Jemima, Sorority Noise, Sauropod, Mood, L’albero, Poison Garden. Vasco Brondi, ossia Le Luci Della Centrale Elettrica, ci ha invece raccontato quali sono i sue dischi preferiti come ascoltatore.

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Sezione recensioni: il disco del mese è quello del britannico padrino del grime, Stormzy. Analizziamo inoltre le nuove uscite di Black Angels, Body Count, Maldestro, Bob Dylan, Future, Levante, Zu, Future Islands, Robyn Hitchcock, The New Pornographers, Arca, The Residents, Ulver, Thundercat, Wolf Eyes, Timber Timbre, Wire, Dargen D’amico e tantissimi altri.

Come ogni mese, ecco una playlist in aggiornamento costante su Spotify con alcuni dei dischi trattati, in modo da guidarvi agilmente alla lettura del nuovo numero. Verso la fine del mese la completeremo con tutti i migliori dischi recensiti.

“Rumore” 303, aprile 2017, è in edicola al prezzo di 6 euro. Disponibile anche la versione app da scaricare. Buona lettura!

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Rumore è da oltre 30 anni il mensile di riferimento per la cultura alternativa italiana. Musica (rock, alternative, metal, indie, elettronica, avanguardia, hip hop), soprattutto, ma anche libri, cinema, fumetti, tecnologia e arte. Per chi non si accontenta del “rumore” di sottofondo della quotidianità offerto dagli altri magazine.

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