Home Notizie Dalla rete L’intervista di Earl Sweatshirt a Mike Tyson

L’intervista di Earl Sweatshirt a Mike Tyson

0
438

earl sweatshirt mike tyson

La compagnia produttrice di jeans Citizens of Humanity ha una pubblicazione biennale intitolata Humanity, e per il nuovo numero ha ingaggiato Earl Sweatshirt per intervistare il boxeur Mike Tyson. Ne è uscita una lunga conversazione sulla guerra, sul crescere, sugli affari e su The Notebook. Earl ha anche cercato di spiegare il fenomeno Odd Future a Tyson. Potete leggere il pezzo per intero a questo link. Vi abbiamo tradotto qualche estratto, che trovate qua sotto.

Sugli Odd Future:

Mike: Dimmi di te, amico, chi sei, che cosa fai.
Earl: Faccio musica. Sono venuto –
Mike: Tipo canzoni, dischi, radio e roba simile?
Earl: Non tanta radio. Sono stato abbastanza fortunato da – abbiamo praticamente sviluppato una nostra fanbase autosostenibile, separata da quelle logiche. Quando avevo tipo 14 anni stavo migliorando come rapper, correvo in giro per Los Angeles a cercare di trovare persone con cui fare musica. E ho conosciuto questo ragazzo, Tyler, che aveva già iniziato a lavorare a questa cosa. Abbiamo iniziato a fare musica, ed era, era musica idiota, ma era veramente… ripensandoci, penso che quello che ha attratto così tante persone è stato il potenziale. Non parlavamo necessariamente di qualcosa, ma come quella musica suonava, com’era sofisticata rispetto alla nostra età. Morale, è questo che facciamo.
Mike: Come si chiama la tua musica?
Earl: il gruppo in cui ero si chiamava Odd Future. E quello facevamo. Passiamo al 2010, quindi due anni dopo. A metà 2010 sono stato mandato via. E siamo esplosi. Esattamente in quel momento. Sono stato mandato via e –
Mike: Che cosa intendi per “esplodere”? So che cosa significa, ma come hai vissuto la cosa – definisci “esplodere”. Avete ottenuto un contratto? Mandavano in onda i vostri pezzi?
Earl: Sì, hanno iniziato… ma non era proprio quello, o che mettessero i nostri pezzi alla radio, era –
Mike: I club?
Earl: Era tipo – era quasi punk rock, nel modo in cui è partita. Erano solo ragazzi che sono diventati ossessionati dal tutto, perché –
Mike: Ballavi crunk?
Earl: No… Non ballavamo troppo, ma era – si sono legati a noi, perché allo stesso modo in cui il punk esprimeva la rabbia dell’adolescenza così bene, così la nostra musica e la nostra prima energia conteneva molti di quegli elementi. Sai, i ragazzini, si attaccano veramente… sai cosa voglio dire, è illogico… rabbia appassionata, sai.

Sulla guerra:

Mike: Sai, la rabbia è la più grande nemica della mia vita. Leggo molta storia. Leggo storia, la storia del mondo, sai, dalle origini. E ci sono così tanti popoli, tanti popoli. Ma sai che cosa abbiamo fatto più di fornicare?
Earl: Combattere?
Mike: La guerra, sì. Abbiamo combattuto più di quanto abbiamo scopato. Non è assurdo? Ci sono miliardi di persone sul pianeta. Fin dall’inizio, dall’inizio dei tempi quando inizia quel libro, abbiamo combattuto! In che cosa ci stiamo imbarcando ora? In un combattimento! Combattimenti… da tutti quei combattimenti, grandi nomi, grandi, grandissimi nomi, quegli idioti combatteranno, come George Washington. Tutti i grandi nomi sono usciti dalle guerre. E per che cosa?

Sulla spiritualità e sull’uso di sostanze:

Mike: Penso che la guerra sia causata dalla fede. Non penso mai a un combattimento in termini fisici. Fare la guerra è questione di spirito.
Earl: Assolutamente. Sì. Quel concetto mi è stato familiare da molto preso, perché mia mamma lavorava sempre, e quindi mi lasciava a questo dojo di arti marziali. E quell’insegnante mi diede molto – dovevamo meditare un’ora ogni volta prima di fare qualsiasi altra cosa. Meditavamo e basta. Solo per collegarci con il lato spirituale della cosa. Entrare in te stesso e capire l’immenso potere che sta dentro di te, in quanto persona.
Mike: Sai, ragazzo; sta tutto nei risvegli spirituali. Non sono mai riuscito a smettere di prendere droghe, non sono mai riuscito a smettere di bere, a prendere roba, finché non ho avuto un risveglio spirituale. Ora non è più un problema. Ma è dagli anni 90 che faccio così, dai tardi anni 90′, e non riuscivo a fermarmi ma solo perché non avevo capito. E una volta che lo spirito entra in gioco, i tuoi occhi si aprono veramente.

Potete guardare qua sotto il video di Chum di Earl.