Come riporta Pitchfork, citando un’intervista che Brian Oblivion del duo indie pop Cults ha rilasciato a Spin.com:
“Mi piace pensare che quello che otteniamo da un’etichetta siano, principalmente, persone intelligenti. Tutte le persone che lavorano in quell’ambiente sono davvero valide e professionali, mentre nell’industria ci sono molte persone che pensano più alle droghe o a fare festa. E riceviamo un budget maggiore per registrare, e così riusciamo ad utilizzare begli studi e a lavorarci per mesi. Conosco band indie di grande successo che riescono a permettersi a malapena poco più di tre mesi in studio. Non possono girare video, per cui invece la nostra etichetta ci dà una grande mano. Ho un certo risentimento. È come se molte piccole etichette indipendenti offrano alle band degli accordi svantaggiosi, portandogli via dei ricavi. Vedi, molte etichette danno ancora alle band un anticipo di 40,000 dollari – che sembrano molti soldi – ma al giorno d’oggi tutti i ricavi vengono divisi con l’etichetta. Una band indie finisce in una pubblicità della Hyundai, fa 100,000 dollari, e l’etichetta fa tipo, “Bé, vaffanculo”.
I Cults hanno recentemente pubblicato il loro secondo disco, Static. Qua sotto, il video di High Road.