Sly Stone, ormai settantenne frontman della storica rock/funk/soul band Sly And The Family Stone, ha recentemente rilasciato un’intervista al Guardian in cui racconta un paio di aneddoti interessanti sulla sua carriera, oltre ad annunciare la sua intenzione di formare una band composta interamente di albini (foto via TheLifeOfEric).
Il personaggio che esce dall’intervista del giornalista Alex Petridis è particolare: Stone sembra irraggiungibile per settimane, e quando finalmente risponde al cellulare lo fa solo per dire, “Non me ne frega un cazzo di quello che hai sentito, non ti dirò nulla. Mandatemi un po’ di soldi, quel che è giusto è giusto, io lavoro. Non me ne frega un cazzo di niente“, e poi mettere giù. L’intervista viene poi ottenuta tramite tale Neal Austinson, che si autodefinisce archivista e road manager di Stone.
Stone esordisce con una dichiarazione alquanto particolare sui suoi piani musicali attuali:
“Sai una cosa? Sto cercando musicisti albini. Penso che possa neutralizzare tutti i problemi razziali. Per me gli albini sono la minoranza più legittima di tutte. Tutte le razze hanno degli albini. Se capissimo che abbiamo tutti degli albini nelle nostre famiglie, quella cosa ridicola che è la tensione razziale scomparirebbe. Sto facendo delle prove per realizzare questa cosa. La gente ci vedrà, tutti assieme – una vera famiglia, una famiglia albina. La gente sarà felice quando ci vedrà! La gente deve essere felice per una cosa come questa”.
L’intervista tocca anche la performance della sua band a Woodstock, i suoi problemi di droga e il suo stile di vita rocambolesco. Potete leggerla qua.
Qua sotto, l’audio di Dance to the Music di Sly And The Family Stone.