Josh Homme parla del ritorno dei Queens Of The Stone Age con Zane Lowe su Apple Music

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Josh Homme Zane Lowe 1

Ospite del programma di Zane Lowe su Apple Music 1, Josh Homme ha parlato del nuovo album dei Queens Of The Stone Age e non solo

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Josh Homme è stato ospite del programma di Zane Lowe su Apple Music 1, dove ha parlato del ritorno dei Queens Of The Stone Age, che hanno da poco pubblicato il nuovo album In Times New Roman, ma non solo.

“Alla fine per me”, dice, “il disco parla completamente dell’accettazione. Questa è la chiave. I miei amici sono ‘andati’. Le relazioni sono finite. Si sono verificate situazioni difficili. Ho avuto problemi fisici e di salute che vanno avanti, e cose del genere, ma ora sto bene e sono responsabile al cento per cento del 50% di quello che succede. Sai cosa intendo? In ogni relazione, sei responsabile della tua metà. E che si tratti di amici, amanti o proprietari di cani, penso che l’accettazione… Ho sempre fatto grandi cambiamenti, ma molte volte sono stato il motore di quel cambiamento, e questo lo rende più facile”.

Per quanto riguarda i testi spiega: “Ho lavorato molto duramente. In realtà mi ci sono voluti anni, e alla fine tutto è arrivato rapidamente in un lampo, senza che prima ci fosse nemmeno una bozza. Sai, sono state quasi abbozzi sbagliati a far sì che il percorso fosse giusto. Questa è la mia religione. Ho bisogno che sia reale per potercela fare. E voglio anche amare davvero quello che faccio, ma come lo amo? Voglio amarlo perché è davvero onesto ed è quello che sono veramente quando si tratta delle parole. Questo significa avere paura di dire cose. Significa anche dire cose strane. Non direi mai nulla sulla madre dei miei figli o cose del genere. Non lo farei mai. Ma per lo stesso motivo devi scrivere della tua vita, e penso che sto componendo la colonna sonora della mia vita… quel film della tua vita, per usare un’analogia. Quello che sto dicendo è che queste canzoni e le parole che le accompagnano sono un’istantanea emotiva in cui fermi il film e tiri fuori un fotogramma. E una canzone è tipo ‘Mi sono perso’. E un’altra ‘Sono arrabbiato’. E devono essere queste versioni distillate di ciò. Devono essere queste versioni oneste perché una goccia di vera realtà abbia abbastanza sapore. E quindi credo di scrivere della mia vita nel modo più onesto possibile…”.

C’è stato anche il momento per raccontare un divertente aneddoto su Iggy Pop: “Io e Iggy eravamo da Lawry, una bisteccheria. Lui aveva sempre voluto andarci, non ci era mai andato… andiamo da un maledetto Lawry’s e lui indossa solo un gilet senza camicia sotto, il che è già un po’ osé per Lawry’s, dove la prima volta che sono andato ho dovuto indossare una giacca color senape. Comunque, entriamo e Iggy a un certo punto ha detto, ‘Fa caldo?’ E io ‘No’. E poi si toglie il gilet e se lo mette sul suo… Non indossa la camicia da Lawry’s, e prende la bistecca e la mangia con le mani. E io pensavo ‘È stata la cosa dannatamente migliore che abbia mai visto in vita mia’, perché era sé stesso. Non stava facendo del male a nessuno. Era proprio tipo: io sono così’, e non gliene fregava niente, poi il manager si avvicina e dice: ‘Mi dispiace davvero dirti questo, ma potresti per favore… Stai violando il codice sanitario se ti scopri i capezzoli a cena’. E lui ha detto ‘Mi dispiace, certo’, poi è tornato a mangiare la bistecca con le mani. Mi ha fatto innamorare di nuovo di lui perché era gentile e dolce… era tipo ‘farò così finché qualcuno non dirà che non posso, e poi deciderò se mi sta bene. E se la richiesta è rispettosa, ascolterò la tua versione e mi metterò il gilet’, e lo adoro perché è in un certo senso è sé stesso. O come disse Oscar Wilde: ‘Sii te stesso, tutti gli altri sono già presi'”.


Poi Homme ha ricordato gli amici scomparsi negli ultimi anni e come queste perdite lo abbiano fatto sentire vicino a Dave Grohl: “Cerco di perdermi nel momento perché so che è fugace, e il passato è passato, e cinque minuti da adesso sono sempre cinque minuti da adesso. E le volte in cui mi sono immerso troppo nel momento alla fine sono stato forse egoista perché sono così dove sono, senza pensare a niente. Mi piace godermi quello che sta succedendo, e con così tante persone perse sono felice di aver potuto apprezzare quei momenti e di poterli ancora amare. Devo ancora farlo. Riesco ancora ad amarli, anche se non sono fisicamente qui, ho ancora questa possibilità. Quindi, mi piace parlare di Mark, mi piace parlare di Rio, mi piace parlare di Tony e mi piace parlare di Taylor, ce ne sono stati 11 negli ultimi due anni. Voglio tanto bene a Dave e anche lui ne ha passate così tante. Tutti affrontano tutte queste cose, ma affrontarle, anche se alcune sono terribili, se ci passi nello stesso momento è buono… Perché mi dice che stiamo crescendo insieme naturalmente nella stessa direzione. Credo di apprezzare queste cose”.

Qui sotto potete vedere l’intera intervista:

Redazione Rumore
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