As The Tide Gets High And Low è il nuovo album del progetto TheBlues Against Youth, mentreParticle Filter Blues è il video in anteprimaParticle Filter Blues
The Blues Against Youth nasce come il progetto solista di Gianni TBAY, musicista romano che dal 2009 si
esibisce come one man band suonando simultaneamente chitarra, voce, grancassa, charleston e l’”invisibile rullante di ferro”.
As The Tide Gets High And Low è l’ultimo album del suo progetto one-man-band The Blues Against Youth. Il disco, che segue al precedente Evil Flatmates, riprende la collaborazione con l’etichetta torinese Escape From Today, la quale in passato aveva coprodotto due 7”, l’esordio Become The Whiskey (2010) e lo split con i Ribeye Brothers (2012).
Il sesto album di TBAY è il primo registrato interamente da Gianni durante il lockdown. I brani nascono durante i molti tour che il musicista ha intrapreso nei due anni precedenti in Europa, Stati Uniti e l’ultimo in UK (Febbraio 2020). Un tributo blues a tutti quei misteriosi musicisti di cui non abbiamo traccia, la cui memoria è persa nel tempo ma il cui spirito e storie hanno contribuito in ogni caso al perpetrarsi della tradizione.
Il destino dei “poor boys long way from home” che hanno cercato la fortuna negli stati del nord (Goin’ To Chicago) per riscattare la miseria e la vita dura nei campi (o nei cantieri ferroviari) viene accostato al dramma dei rifugiati nel mediterraneo di oggi (Refugee). Come nel caso dei Bluesmen sconosciuti, la maggior parte di queste persone non ha un volto ne un nome, la loro storia è perduta ma vive in coloro che la tramandano. L’altro tema principale del disco è il tempo, concepito come qualcosa di misterioso e inafferrabile, ciclico e indefinibile.
Oltre a Gianni TBAY che canta e suona chitarra, banjo e stomp, il disco ha vari ospiti: Margherita Patrignani con i suoi backin vocals (Goin’ To Chicago, Goin’ To East Texas e Devil’s Train), Guglielmo Nodari al contrabbasso (Refugee, Slanted Path) e all’organo elettrico (Oblivion), Michele Bertoldi aka Meek Hokum alla chitarra slide, la sega e il vibraslap (I’d Rather Hide Deep in the backwoods), Joost Dijkema al basso (Goin’ To Chicago, Blue Muse) e infine Simone Pozzi alla batteria e percussioni (Say Something, Particle Filter Blues, Oblivion). Il disco è stato missato da Guglielmo Nodari e masterizzato da Matt Bordin agli Outside Outside Studio (Mojomatics, Squadra Omega, Movie Star Junkies).
Qua sotto, in anteprima ci guardiamo il video Particle Filter Blues: