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Quando Ian Broudie (The Lightning Seeds), Baddiel e Skinner scrissero l’inno Three Lions (Football’s Coming Home)

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(David Baddiel, Frank Skinner e Ian Broudie)

C’è un brano inglese che in concomitanza di Europei o Mondiali di calcio torna nelle classifiche UK: Three Lions (Football’s Coming Home) composto da Ian Broudie dei Lightning Seeds insieme ai due comici Frank Skinner e David Baddiel

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di Nicholas David Altea

Siamo a Euro ’96, è il 26 giugno allo stadio di Wembley: campionato europeo per nazioni completamente organizzato in Inghilterra. Semifinale tra Germania e Inghilterra. Sul dischetto c’è il 25enne difensore Gareth Southgate dell’Aston Villa, oggi allenatore della nazionale inglese. Appena una decina di presenze in nazionale. Non è uno specialista, tutt’altro, ne aveva calciato solamente uno con il Crystal Palace qualche anno prima. Si era fatto avanti lui con il CT Terry Venables per essere nella cinquina dei rigoristi. Ne aveva di fegato quel ragazzo magrolino sulle cui spalle c’erano a malapena una nove presenze in nazionale, fino a quel momento. Davanti a lui Andreas Köpke, portiere dei teutonici in forza all’Eintracht Francoforte, uno che viaggiava a medie del 30% di rigori parati in Bundesliga. Un rigore lo aveva parato già a Gianfranco Zola durante il torneo che significa l’addio all’Europeo per l’Italia. Ma ora c’è Southgate sul dischetto: tiro di destro, leggermente incrociato basso a sinistra. Kopke para. Rigore decisivo di Andreas Möller. Gol. Germania in finale che vincerà con un golden gol di Bierhoff in finale contro la Repubblica Ceca.

I tedeschi a Wembley iniziano a intonare Three Lions urlando “It’s coming home… it’s coming home…”. Dopo essere stata cantata dai tifosi inglesi durante le vittorie precedenti ed essere arrivata in cima alla UK Chart, ora i tedeschi la facevano loro gridandola anche durante la parata finale Francoforte e portandola alla numero 49 nelle classifiche tedesche. Succede, quando un brano pop fa il giro e diventa pubblico dominio. Nel 2010 un totale di cinque diverse versioni erano tra le prime 100 all’epoca. Un brano che annualmente, ogni Europeo o Mondiale, torna nelle classifiche, come anche questa settimana, alla quarta posizione della UK Chart.

Ma come si è arrivati a Three Lions? Circa un mese prima, il 20 maggio 1996, per spingere i loro leoni a una vittoria in ambito internazionale che mancava da 30 anni – ultima vittoria nel Mondiale casalingo del 1966 con un gol dubbio ancora oggi – la Football Association chiese a Ian Broudie della brit pop band Lightning Seeds di Liverpool di comporre un inno per Euro ’96.

Ian Broudie al “Guardian“: “Sapevo che i New Order avevano fatto una canzone sul calcio “Italia 90’s World in Motion”, ma ero titubante quando la FA mi ha chiesto di fare Euro 96. Il Fantasy Football con Frank Skinner e David Baddiel era famoso in TV all’epoca, quindi pensavano che avrebbero dovuto cantarlo loro e la band potrebbe non essere accreditata. Ma tutti dicevano: “No. Devono esserci anche i Lightning Seeds”

Il Fantasy Football League era uno spettacolo televisivo inglese ispirato alla Fantasy Football, una sorta di Fantacalcio inglese. I conduttori comici David Baddiel e Frank Skinner ospitavano celebrità per discutere dei loro calciatori preferiti alternando a una buona parte di sketch comici. Ian Broudie contattò proprio loro, aveva già la melodia e invitò Frank e David in studio. Come detto, la FA chiedeva se servissero dei calciatori per cantarla, ma sia Ian che gli altri non volevano qualcosa di eccessivamente nazionalista con i classici giocatori che cantano i ritornelli e le strofe del brano.

Ian Broudie: “Nella mia mente, la frase: ‘It’s coming home…’ – questa era la prima volta che l’Inghilterra ospitava una competizione internazionale di calcio dal 1966 – riguarda più l’essere un tifoso di calcio, che per il 90% del tempo sta perdendo. La maggior parte dell’essere un appassionato di calcio è una delusione”

Il brano si apre con frasi decisamente negative estratte da alcune telecronache:

“I think it’s bad news for the English game.” (Alan Hansen)
“We’re not creative enough; we’re not positive enough.” (Trevor Brooking)
“We’ll go on getting bad results.” (Jimmy Hill)

Frank Skinner ha dichiarato nella sua biografia che ci fu anche una modifica richiesta dalla Football Association. La frase “Butcher pronto per la guerra” (Butcher ready for war) era un riferimento a una famigerata qualificazione ai Mondiali contro la Svezia nel 1989, quando il difensore Terry Butcher, il cui cognome vuol dire macellaio, giocò con la testa fasciata mentre sanguinava copiosamente, venne sostituto dalla frase: “Bobby che colpisce la palla” (Bobby belting the ball). Per Francia ’98 il brano è stato reinciso con alcune modifiche, tra cui la frase “pronto per la guerra” utilizzato e attribuito a Paul Ince.

Ian Broudie racconta il momento di quella sconfitta con la Germania ai rigori nel 1996: Quando siamo stati eliminati ero a Wembley e mi sono completamente spento emotivamente. Tornato in hotel, ero sdraiato sul letto e ho sentito cantare: ‘Three Lions on a shirt…’ e ricordo di aver pensato: ‘È bello che lo cantino anche se abbiamo perso’. Ho guardato fuori dalla finestra ed erano tutti tifosi tedeschi. Ho dovuto resistere a lanciare una TV dalla finestra”. È invece una notizia recente che la Uefa non abba permesso l’esibizione di Frank Skinner e David Baddiel alla finale di Euro 2020 dato che i due avrebbero voluto cantare Three Lions: “La UEFA ha detto che era troppo di parte e non giusto per gli italiani”

Ormai la frase “It’s coming home” è entrata nel gergo comune. Un brano che è arrivato ovunque. La cantano tutti, inglesi e non. Ognuno ha la propria (Notti Magiche) Un’Estate Italiana.