Nel 2004 Philippe ‘Zdar’ Carboneschi, la metà dei Cassius morto a 52 anni per una caduta, è ospite della Red Bull Music Academy, dove tiene una lecture condotta da Torsten Schmidt. L’incontro è l’occasione per parlare dei suoi inizi in studio come tea boy e delle prime esperienze da DJ, fino alla carriera come uno dei producer più significativi della scena francese e internazionale. “Lavorare con MC Solaar è stato il punto di svolta”, racconta: “era un momento in Francia in cui non c’era rap mentre era tipo l’unica musica nel resto del mondo, come il pop, e la gente non usava troppi bassi. Io volevo avere un sacco di bassi, quindi credo che mi abbiano assunto perché ci avrei messo più bassi”. E poi la scoperta dei rave e della techno: “volevo fare questo tipo di cose e il mio assistente ai tempi era Etienne de Crecy, abbiamo fatto una band chiamata MotorBass and Super Discount e tante altre… Un giorno abbiamo comprato un mini sampler e io ho comprato un piccolo Atari e abbiamo iniziato a fare musica molto velocemente e allo stesso tempo Hubert faceva i playback, la musica per MC Solaar, e c’era un tipo in Inghilterra di nome James Lavelle, che aveva questa label di nome Mo’ Wax, che ha cambiato un sacco di cose in inghilterra negli anni 90”.
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