Adesso nessuno potrà dire ai Pearl Jam le famose frasi “aiutiamoli a casa loro” e “e ai poveri di casa nostra non ci pensate? prima gli… americani”: Eddie Vedder e compagni infatti hanno devoluto il 90%, quasi dieci milioni di dollari, dei due concerti di Seattle dell’8 e 10 agosto a organizzazioni che si occupano di aiutare gli homeless della città. In occasione dell’homecoming, inoltre, anche molti ristoranti e aziende della città si sono uniti all’iniziativa e hanno donato parte degli incassi. Marty Hartman, direttore di una delle associazioni, Mary’s Place, ha detto: “Ecco cosa possono fare questi “Home Shows”: letteralmente, portare più persone a casa, fuori dalle macchine, fuori dalle tende, via dai marciapiedi, e dare loro un posto sicuro e un’abitazione stabile”.
La band ha dato l’unica risposta giusta a chi, anche dopo i concerti italiani, gli “consigliava” di occuparsi degli affari del loro paese: pensare alla questione dei migranti non esclude l’aiuto ai poveri “di casa loro”. Ne avevamo scritto anche nel pezzo Pearl Jam: il rock non è morto, la politica nemmeno.
Durante lo show di venerdì, la band ha ricordato anche Chris Cornell, suonando la sua Missing: