La morte della Regina Elisabetta II e le reazioni degli artisti inglesi: Paul McCartney, Liam Gallagher, Libertines…

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Regina Elisabetta II

Come era facile immaginare, la morte della regina Elisabetta II ha colpito anche molte band inglesi e artisti che hanno deciso di ricordarla con messaggi di cordoglio

RUMORE COVER FB NATALE 2023

La notizia dell’aggravarsi delle condizioni di salute della regina Elisabetta II è arrivata intorno alle 13 ora italiana dell’8 settembre. Durante la giornata si sono susseguite comunicazioni ufficiali fino all’annuncio della BBC della morte della sovrana inglese all’età di 96 anni. Online è stato un susseguirsi di citazioni musicali in riferimento a sua maestà: dalla copertina del disco e della sua title track The Queen Is Dead degli Smiths alla più classica God Save The Queen dei Sex Pistols, fino alla breve ma celebrativa Elizabeth, My Dear degli Stone Roses e la brevissima Her Majesty dei Beatles, incoronati “baronetti” proprio da lei il 26 ottobre 1965, a pochi mesi dall’uscita del loro quinto album in studio, Help!. Di certo i gallesi Manic Street Preachers che scrissero il brano Repeat (Stars and Stripes) in cui dicono “Fuck queen and country / Repeat after me / Death sentence heritage” non avranno dolci ricordi da condividere.

Insomma, l’impatto della Queen Elizabeth è stato decisivo anche nella cultura pop e rock inglese nei suoi 70 anni di regno. Qua sotto abbiamo raccolto un po’ di commenti, ricordi e commemorazioni a cui hanno partecipato The Rolling Stones, The Beatles, David Bowie (ovviamente chi gestisce la pagina ufficiale), Paul McCartney, Ringo Starr (foto più sgranata era difficile da trovare), Libertines, Liam Gallagher, ma anche molti artisti di area metal come Ozzy Osbourne, Rob Halford e Def Leppard. Inoltre, segnaliamo che la cerimonia del Mercury Prize 2022 che avrebbe dovuto svolgersi giovedì sera, è stata posticipata dopo la morte della regina. Una nuova data per la cerimonia, che premia il miglior album britannico o irlandese dell’anno, verrà annunciata prossimamente.

Redazione Rumore
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