I 20 dischi più attesi di ottobre 2021

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Scopri quali erano i dischi più attesi nei mesi di gennaiofebbraiomarzoaprilemaggiogiugnoluglioagosto e settembre.
Cosa ascoltavamo a ottobre 2020? Ascolta qui.

Venerdì 1 ottobre

Pond9 (Spinning Top)
Liberi dalle “catene” della produzione di Kevin Parker per la prima volta dal 2010, i Pond hanno voluto creare un album meno ordinato e più completo, fatto di composizioni nate da jam session improvvisate, finiture meno curate con molto feedback e tape delay usati in modo creativo, oltre a testi tagliati e incollati da varie fonti.

TirzahColourgrade (Domino)
Il secondo album di Tirzah è presentato come “un’istantanea del subconscio di un anno in cui suonava regolarmente dal vivo per la prima volta, nel pieno della promozione di Devotion e registrata subito dopo la nascita del suo primo figlio e poco prima che nascesse il secondo, che esplora il recupero, la gratitudine e i nuovi inizi”.

Illuminati HottiesLet Me Do One More (Hopeless)
Dopo qualche difficoltà causata da controversie con la precedente etichetta, il progetto della musicista e produttrice Sarah Tudzin taglia il traguardo del terzo album con un lavoro “exhilaratingly noisy”.

Venerdì 8 ottobre

BadbadnotgoodTalk Memory (XL Recordings)
Il nuovo lavoro dei canadesi è un disco jazz psichedelico che esplora l’equilibrio e l’armonia attraverso l’improvvisazione. Fra i collaboratori il leggendario compositore Arthur Verocai e icone contemporanee come Terrace Martin, Karriem Riggins e Laraaji.

James BlakeFriends That Break Your Hearts (Republic)
a proposito di Friends That Break Your Heart, James Blake afferma: “Questo album è il mio preferito finora. So che è quello che la gente si aspetta che dica perché l’ho fatto io, e tutti gli artisti pensano che il loro nuovo album sia il loro miglior album… Ma in realtà lo è davvero, quindi…”.

Pip BlomWelcome Break (Heavenly)
Laddove Boat è considerato un punto di svolta dal volto fresco, ma gloriosamente senza paura, spiega la band olandese, Welcome Break è il fratello maggiore sicuro di sé che, con un anno o due in più alle spalle, non ha paura di parlare, prendere il comando , e istigare una rivoluzione liberata che viene fuori la beatitudine.

PorchesAll Day Gentle Hold! (Domino)
Il quinto album di Aaron Maine è descritto dall’artista come “i momenti più energici e improvvisati, riuniti insieme nelle canzoni più accattivanti che potessi fare”.

Sam Fender Seventeen Going Under (Polydor)
Seventeen Going Under è uno sguardo verso l’adolescenza vissuta da Sam, con tutte le sofferenze che la crescita porta con sé: racconta le relazioni difficili con amici e familiari e il desiderio di capire cosa succederà dopo. La storia della perdita dell’innocenza da parte di un giovane teenager che riesce comunque a trovare la forza per navigare ciecamente verso l’età adulta, con tutto ciò che comporta.

Dust MountainHymns For Wilderness (Svart)
Ispirato dagli anni ’60 e ’70 di Fairport Convention, Pentangle, Jefferson Airplane, Coven e Linda Perhacs, con un tocco doom, il “gospel pagano” dei Dust Mountain nell’album di debutto “cerca pezzi di un mondo nascosto ma non perduto”.

Billy BraggThe Million Things That Never Happened (Cooking Vinyl)
“Sono giunto alla conclusione”, dice Billy Bragg parlando del suo decimo album, “che l’empatia è la valuta della musica – che il nostro lavoro come cantautori è aiutare le persone a fare i conti con i propri sentimenti offrendo loro esempi di come altri potrebbero aver affrontato una situazione simile a quella in cui gli ascoltatori trovano loro stessi”.

Venerdì 15 ottobre

Vanishing TwinOokii Gekkou (Fire)
Ookii Gekkou, giapponese per “Big Moonlight”, è descritto come “il sound di una vita ordinaria ma sotto nuove regole, in un luogo dove è sempre notte”. Cathy Lucas racconta: “Mi sono trasferita con Phil MFU in un appartamento di Londra e abbiamo preso in affitto uno studio. Tutto era focalizzato e concentrato nella piccola area che avevamo scelto e così senza distrazioni ci siamo persi nella realizzazione del disco”.

Hayden ThorpeMoondust for my diamond (Domino)
In contrasto con Diviner, spiega Thorpe, questo è un disco che ha molto favorito il mondo interiore, vedendo l’artista muoversi verso una tavolozza visiva e sonora più naturale, con lo sguardo sul mondo esterno. L’album è prodotto da Richard Formby e Nathan Jenkins (Bullion).

Dos SantosCity Of Mirrors (International Anthem)
“Questo album è un assemblaggio… scorci di tradizione …riflessioni sul nostro presente collettivo …echi luminosi tra amore e solitudine. speranza e assurdità. euforia e lutto. Incarniamo il confine. Noi (le nostre famiglie) l’abbiamo attraversato. Noi (le nostre storie) siamo ricoperti dei suoi residui. E così… attraversiamo il confine del sé attraverso la nostra arte, per necessità”.

MelvinsFive Legged Dog (Ipecac)
“Sapevo di voler fare qualcosa di ridicolmente grande. 36 canzoni reimmaginate da noi acusticamente sono certamente ridicole ma funzionano. La magia delle canzoni è ancora lì anche in acustico. Dato che non eravamo in tour, abbiamo avuto il tempo di fare qualcosa di queste dimensioni. Sono molto entusiasta di questo disco. Dale e Steven hanno fatto un lavoro fantastico su questo. Penso che sia un disco molto speciale. Non riesco a pensare a nessun altro che abbia fatto qualcosa del genere”.

Venerdì 22 ottobre

Helado NegroFar In (4AD)
Insieme alla sua compagna, l’artista visiva Kristi Sword, Roberto Carlos Lange aka Helado Negro, aveva programmato una residency a Marfa, in Texas, all’inizio del 2020 per lavorare al loro progetto di collaborazione. Dopo l’inizio della pandemia, i due hanno deciso di rimanere a Marfa per tutta l’estate, cosa che ha ispirato Roberto a scrivere una quantità significativa di canzoni per il nuovo album.

Parquet CourtsSympathy For Life (Rough Trade)
“La maggior parte delle canzoni sono state create facendo lunghe improvvisazioni e modellandole attraverso il nostro montaggio”, spiega Austin Brown, “La più grande risorsa che abbiamo come artisti è la band. Dopo dieci anni insieme, il nostro più grande strumento è l’altro. L’espressione più pura dei Parquet Courts è quando improvvisiamo.”

Hand HabitsFun House (Saddle Creek)
Prodotto da Sasami Ashworth (SASAMI) e Kyle Thomas (King Tuff), questo disco non voleva essere una reazione alla pandemia, ma nasce come il risultato di un momento di pausa difficile, anche se necessario: la musica che ne risulta è la più personale e stilisticamente avventurosa di qualsiasi cosa fatta in precedenza dall’artista.

GrouperShade (Kranky)
Il nuovo disco del progetto di Liz Harris è stato registrato fra Portland, Astoria e una recidency a Mount Tamalpais e include canzoni registrate nel corso di 15 anni, e a detta dell’artista è radicato sulle coste americane ed esplora il modo in cui i ricordi e le esperienze mediano le nostre connessioni con il nostro paesaggio.

Venerdì 29 ottobre

The War On Drugs I Don’t Live Here Anymore (Atlantic)
Realizzato tra New York City e Los Angeles, dal 2018 fino all’inizio del 2021 facendo tappa in studi iconici come l’Electric Lady del Greenwich Village e l’Electro Vox di Hollywood, Il nuovo lavoro di Adam Granduciel non parla specificamente della pandemia, ma di una nuova fase della vita, di un nuovo orizzonte a cui guardare con un misto di paura ed eccitazione.

Jamire WilliamsBut Only After You Have Suffered (International Anthem)
Concepito come una dichiarazione artistica spirituale e autobiografica, “È un lavoro completo. Scorre senza soluzione di continuità ed è pensato per continuare a suonare fino a quando non capirai davvero tutti i messaggi, le preghiere e le grida”.

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