Il progetto Baransu di Matteo Gualeni e del grafico Michael Barteloni continua a esplorare la sperimentazione ambient/glitch
Baransu in giapponese vuol dire equilibrio, ma è anche il nome del progetto elettronico tra il musicista Matteo Gualeni e il grafico Michael Barteloni di cui avevamo scritto qualche anno fa. L’idea è quella di plasmare, attraverso l’interazione in tempo reale, la sinestesia tra il mondo dell’udibile e del visibile, creando una fertile dimensione percettiva. Le influenze principalmente arrivano dalle etichette Raster-Noton, dagli anni 90 della Warp e dalla R&S, ma anche dall’estetica cyber e post-naturale. La loro ricerca riguarda la rielaborazione di informazioni simbiotiche percepite in strutture naturali e digitali in grafica generativa e composizione sonora.
Il racconto nello specifico del nuovo doppio album Atmospheric Landscapes I e II (per l’etichetta Mille Plateaux, sub label della Force Inc.),
Atmospheric Landscapes riflette sul valore estetico, tra video e suono, sul processo di configurazione stocastica, un significato continuo che da un’estrema ridondanza e regolarità, si estende ad un estremo disordine, imprevedibilità e incertezza. La dimensione estetica di un’esperienza che permette di allontanarsi dalla propria fisicità (corporea) per osservare il macro sotto una prospettiva diversa per comprendere il micro.
Atmospheric Landscapes I:
01. Unsustainable Lightness
02. Proton
03. Depths I
04. Depths II
05. Spirituals
Atmospheric Landscapes II:
01. Gemini 66’
02. Oxygen I
03. Oxygen II
04. Temple
05. Cygnus X-1
Qua sotto potete ascoltare un estratto dei due lavori con il relativo video: