GIG LIFE: guida ai migliori concerti in arrivo (30/12 – 12/01)

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a cura di Luca Doldi

Se il secondo album è sempre il più difficile, anche questo secondo capitolo di GIG LIFE non è da meno. Come nel primo lo scopo è quello di segnalarvi  i migliori concerti ai quali assistere, ma si dà il caso che capiti proprio in prossimità di capodanno. E’ d’obbligo quindi, anche se magari non è che ne valga proprio la pena, soffermarsi un attimo sui vari concertoni di fine anno. Come se non bastasse c’è quella chill-out zone di inizio anno, dove gli eventi scarseggiano e le persone sono impegnate più che altro a riprendersi dai pranzi delle feste e dalla nottata di festeggiamenti. Ma sappiamo che la fame di concerti non passa mai, e siamo andati a scovare molte date che di chill-out hanno ben poco.

 

I CONCERTONI DI CAPODANNO IN PIAZZA 
 martedì 31 dicembre

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Anche quest’anno ci siamo: è arrivato il momento dei famigerati concertoni in piazza. Tutte le città più grandi hanno fatto a gara per avere il nome più importante, e come sempre tutto è all’insegna del volemose bene e del nazional-popolare spinto. Un po’ come se il concertone del primo maggio esplodesse e le macerie si spargessero in tutta Italia. Cerchiamo di salvare il salvabile, anche se l’operazione è delicata e non priva di rischi.

Partendo dal Nord, Milano spara Elio e le Storie Tese insieme ai Motel Connection in Piazza del Cannone. Torino risponde con Giuliano Palma, e Bologna con il nome più importante di tutti, Peter Hook dei New Order/Joy Division, anche se “solo” per un dj set. A Roma sfileranno Silvestri, Fabi, Malika Ayane e Nina Zilli. Al Sud, Max Gazzè sarà ospitato da Palermo e invece a Catania ci sarà Goran Bregovic.

THE LEECHES + SEDITIUS 
31/12 Mariano Comense (CO) Il Circolo – 1/1 Malè (TN), Iguana Club

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Per fortuna, per chi vuole un capodanno diverso c’è il punk dei Leeches. La loro filosofia di vita contro ogni tipo di fitness e tentativo di tenersi in forma ben si sposa con il cenone di capodanno. I loro concerti sono caratterizzati da un alto tasso di divertimento, sia sul palco che sotto. Ad accompagnarli ci sara anche l’hc venato di rock/blues dei brianzoli Seditius.

 

ZOLLE
3/1 Trento, Lochness Pub – 4/1 Ancona, GLue Lab – 5/1 Saludecio (RN), Arci Albini – 6/1 Montagnana (PD), Banhof

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Cosa serve al metal  per funzionare? Dei grandi riff di chitarra e una batteria che spinge forte. Ecco, gli Zolle (che arrivano dall’allevamento della Supernatural Cat) hanno tutto quello che serve, anzi hanno solo quello che serve. Chitarra e batteria, con un suono estratto direttamente dalle viscere della terra con una motozappa. La stessa motozappa che continuerà a picchiarvi in testa per tutta la durata del concerto.

 

A TOYS ORCHESTRA
4/1 Seregno (MB), Arci Tambourine – 9/1 Bologna, Locomotiv – 10/1 Padova, Studio 2 – 11/1 Perugia, Urban

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Gli A Toys Orchestra sono fra le poche band italiane che hanno provato seriamente ad allargare i loro orizzonti in Europa. Il loro Technicolor Dreams ha ricevuto ottimi riscontri in tutto il continente, e in più occasioni hanno portato la loro musica sui palchi di tutta Europa, fino a d arrivare alla partecipazione all’Eurosonic Festival. Recentemente il loro nome è rimbalzato molto sui social e sui siti musicali, purtroppo però non per annunciare nuovi traguardi, ma perché la loro strumentazione è stata rubata. Queste date sono l’occasione giusta per fargli sentire il calore del pubblico dopo questa brutta vicenda. Qui trovate una bella intervista di Ercole Gentile.

 

 ALAN MCGEE +  John Lennon McCullagh + Pete MacLeod
Venerdì 10 gennaio, Bologna – Covo Club

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Alan McGee è uno dei personaggi più influenti per la musica britannica e non solo. Molti  i nomi di spicco degli ultimi trent’anni che sono sono stati lanciati da lui: Oasis, Primal Scream, My Bloody Valentine, Jesus and Mary Chain, Libertines. Come manager ha gestito anche The Kills, Mogwai e moltissimi altri. Arriva in Italia per promuovere la sua nuova, ennesima, avventura: l’etichetta 359 Music. Per fare questo accompagna in tour due sue nuove scoperte. John Lennon McCullagh è un giovanissimo e acerbo cantautore folk diretto ed essenziale, che può ricordare il primo Dylan; Pete McLeod  è invece attivo da diversi anni, forte della sua recente collaborazione con Bonehead degli Oasis, approda alla359 con il suo rock-folk che ricorda anche lui un Dylan, ma che di nome fa Jacob. A chiudere la serata il dj set di Alan McGee.

 

LA CRISI + Don’t Forget + La Prospettiva + Tumulto
Venerdì 10 gennaio, Bologna – Freakout Club

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I La Crisi sono un nome ormai storico dell’HC brianzolo, nel 2013 hanno festeggiato i loro 10 anni insieme. All’attivo hanno 3 dischi,  l’ultimo dei quali è stato registrato, prodotto e mixato da un certo Kurt Ballou (vi dice niente?). Dal vivo sono come un treno che arriva dritto in faccia, hardcore allo stato puro. Insieme alle altre band, la serata promette di essere ad altissimo tasso di HC.

 

ORNAMENTS
10/1 Carpi (MO), Kalinka – 11/1 Montecchio Maggiore (VI), E20 Underground

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Avete presente quel genere a metà fra il post hardcore e il post rock, portato alla ribalta qualche anno fa da band come Isis, Cult Of Luna, Pelican? Gli Ornaments sono i migliori rappresentanti di questo genere in Italia, e sono fra le migliori band che si possano vedere dal vivo, serve altro? Il video di Aer, estratto dal loro ultimo disco Pneumologic e prodotto da Shiroppo Film Studio è anche uno dei migliori mai realizzati in Italia. Se ancora non si è capito, gli Ornaments fanno le cose per bene, ed è vivamente consigliato assistere ai loro concerti.

 

HIS CLANCYNESS + May Nam
venerdì 10 gennaio, Padova – Circolo Mame

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Johnatan Clancy è un canadese trapiantato in Italia, ed è il nome che si nasconde dietro His Clancyness. Per chi ha amato i Settlefish e gli A Classic Education è un nome familiare. Il primo disco con il suo progetto solista (ora supportato da una band) è uscito per Fat Cat Records, che ha pubblicato fra gli altri, Sigur Ros e Animal Collective. Il suo è un dream-pop  condito di elettronica e psichedelia, nel quale potreste trovarci dentro anche qualcosa degli Arcade Fire o dei Tame Impala. In apertura ci saranno i suggestivi paesaggi sonori di May Nam. Vale la pena spendere due parole anche per chi organizza questo concerto: Movement è una recente realtà padovana nata a inizio 2013, che si sta distinguendo in modo particolare per la qualità e la ricercatezza della programmazione.

 

TIGER! SHIT! TIGER! TIGER!
10/1 Perugia, Urban – 11/1 Napoli, Cellar Theory Live

Tiger

Indie post-punk nervoso, ruvido, suonato come se non ci fosse domani. Fra le band italiane i Tiger! Shit! Tiger! Tiger! sono fra le più internazionali. Qualcuno potrebbe dire “non sembrano neanche italiani”, ma è una brutta frase che non diremo. Sono stati ospitati  nel 2008 e 2009 al CMJ di New York e nel 2010 e 2011 al SWSX di Austin, il loro ultimo disco Forever Young già distribuito in tutta Europa, è appena uscito in Giappone e verrà distribuito anche in USA. Da non perdere.

 

ZEUS!
10/1 Milano, Cox18 +Meteor – 11/1 Bergamo, CS Pacì Paciana +Hibagon + Magnifing My Sphere of Power – 12/1 Trieste, Tetris

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All’apparenza a un gruppo formato solo da basso e batteria, manca qualcosa. Ma una volta sentiti gli Zeus! scoprirete che basso e batteria, suonati come li suonano Luca Cavina e Paolo Mongardi, bastano e avanzano a fare una grande band. Provare per credere, diceva quello della pubblicità.

 

ALESSANDRO FIORI
venerdì 10/1, Milano – Arci Bellezza

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Per le orecchie più delicate, all’Arci Bellezza di Milano, suona Alessandro Fiori. Il suo è un cantautorato molto particolare, minimale con uno sguardo curioso e ironico sul mondo che lo circonda. Il sound ricorda i suoi Mariposa, in chiave più intima. Insieme a Lui Alessandro Raina degli Amor Fou.

 

DIY FEST Winter Edition con MARNERO + Le Tormenta + Contrasto + 5yearwinter
Sabato 11 gennaio, Rimini – Grottarossa

marnero

I Marnero sono uno di quei gruppi che urla forte, e dice cose pesanti. Se conoscete i Laghetto qui troverete qualcosa e qualcuno di quella grandissima band. E come i Laghetto, i Marnero sono altrettanto grandi. I loro pezzi si dividono fra il noise/hardcore urlato e il post-rock parlato, tutto con un’intensità che traspare da ogni singola nota.

 

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