Editoriale 262: FWD: Collaborazione retribuita redattore

Date:

From: Mario Tregoli <[email protected]> Subject: collaborazione retribuita redattore
Message Body: Alla cortese attenzione del Direttore Responsabile,
[quote]Invio la mia candidatura per collaborare, in qualità di redattore, presso Rumore. Laureato in Giornalismo, 29 anni, gestisco la comunicazione on-line dell’ass.cult. MusicalWEB, attiva nell’organizzazione di eventi musicali a Terni. Qui il sito di MusicalWEB: www.musicalweb.it. Collaboro inoltre come SEO Copywriter presso l’agenzia di comunicazione CopyTern di Terni. Mi occupo della realizzazione di siti internet, dall’analisi del cliente fino alla scrittura dei testi delle pagine. So utilizzare la piattaforma WordPress e le nozioni basilari del SEO. Possiedo buona competenza nella lingua inglese, attestata dalla certificazione IELTS di livello B2. Possiedo inoltre ottima competenza della lingua spagnola, maturata durante l’esperienza Erasmus e il Servizio Civile Nazionale all’estero in Cile. In attesa di colloquio conoscitivo, porgo i miei più cordiali saluti, [/quote][email protected]

Dirigendo un giornale si viene esposti a tranci d’umanità di cui non si ha idea. Un fotografo campano ha cominciato a scrivermi in estate. Voleva proporci in esclusiva il suo progetto, interessante peraltro. Per mesi sono andato avanti a discutere con lui e con la redazione per trovargli il contesto giusto, ci stuzzicava. Trovata la modalità, scopro per caso, cazzeggiando su Facebook, che il progetto è già stato girato ad altro giornale, da tempo, che l’ha pubblicato. Non solo: benché già stipulato un accordo con altro periodico, il fotografo nel frattempo continuava a scrivermi in privato come se nulla fosse, incalzando. News? Novità? Allora? Le novità in effetti c’erano, solo che noi non eravamo stati avvertiti. Quando gli ho scritto per dirgli che la cosa non poteva andare avanti per ovvie ragioni mi ha risposto con un laconico: “Ah, ok”.

Ah ok. Io ci provo, se va male, ah ok. Non si sa mai che invece. Sta uscendo il nuovo disco di Vecchioni, di questo DOVETE occuparvene. Ma veramente non è proprio dentro il perimetro del giornale. Ah ok. Salve, siamo una cover band di Bryan Adams, questo weekend suoniamo a Sesto Calende, recensite il nostro concerto. Ma veramente non seguiamo questo genere di cose. Ah ok. Salve sono un cantautore di Bisaccia, vi ho inviato il mio concept sulle pale eoliche uscito tre anni fa. Quando mi intervistate? Quando mi mandate cinque copie del giornale con la mia intervista? Ciao, in realtà il disco è ormai uscito da un po’ troppo e inoltre non facciamo servizio di domiciliazione postale, se non per gli abbonati.

Ah, ok. Riceviamo in media una mezza dozzina di CV al giorno. E ancora c’è da capire se il fenomeno riguarda il sogno di fare il giornalista musicale da grandi (il critico: un mondo dorato fatto di daiquiri, viaggi e dischi gratis, come no) o se questo bislacco paese, non offrendo alcuna opportunità lavorativa a neo laureati e non, faccia sì che ormai uno ci provi. Comunque. Ma davvero così ci s’immagina di svoltare? Ah, ok. Riceviamo, dicevo, in media 150 curricula al mese. Tutti grosso modo uguali, tutti che chiedono grosso modo la stessa cosa. Tutti vogliono collaborare. Fare, scrivere. Tutti sanno collaborare, fare, scrivere. In media – se messe alla prova – le più banali norme della lingua italiana vengono violate, dai suddetti candidati. Tralascio il resto. In media, si salvano un paio di curricula su questi 150, ogni mese. Percentuale da brivido. Finisce un mese, ne comincia un altro, e via col ballo, l’invio e la ricezione di curricula. La maggior parte dei candidati si propone e o propone temi o storie o personaggi non in linea col giornale. Oppure: invia articoli noiosi e farraginosi che lui stesso non leggerebbe mai. Tra i tanti curricula arrivati all’indirizzo della redazione ho scelto quello copiato in testa all’editoriale (cambiando nome, genericità e così via) per una semplice ragione. Sebbene inviato a [email protected], il destinatario era: Michele Lupi. Ottimo direttore di giornale, peccato che quel giornale si chiami “Rolling Stone”, non “Rumore”.

Se è arduo allenare la propria lingua e l’uso che se ne fa. Se è difficile capire la linea editoriale di un giornale. Se tutti scrivono ma nessuno legge. Se anche questo giornale non lo sfogliate o non l’avete letto mai, ma comunque volete provarci in ogni caso nonostante non abbiate la minima idea, un solo consiglio, per il futuro. Che almeno il copia incolla dei nomi per l’invio random sia corretto. Ok? Ah.

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