All’interno del quasi bunker sotterraneo del Birthdays a Dalston, mercoledì 18 settembre, si è svolto l’atteso live della band parigina Zombie Zombie. Evento condito da hipsterie collettive, battaglie all’ennesima maglietta, e pletore di persone che parlavano di GTA V per tutta la durata del concerto.
L’electro pop del duo francese (che live diventa trio) dal vivo acquista una dimensione più terrena: se su disco la band sembra produrre colonne sonore di film di fantascienza – come dimostrato dal loro secondo album Zombie Zombie Plays John Carpenter – dal vivo la musica si trasforma in una danza krautrock all’ennesima potenza. L’estetica sci-fi ben combacia con una strumentazione scelta ad hoc: due batterie, synth (parecchi synth analogici), theremin e moog, su brani dagli splendidi titoli quali Before Night Falls, Psychic Harmonia 2 o Watch The World From A Plane.
Un’estasi analogica diluita in un’ora e venti con riferimenti al kraut degli Harmonia, degli Amon Düül, dei Can (forse il nome più di riferimento), con un Etienne Jaumet sovrappeso ma in gran spolvero (due piani di synth per lato e un moog in fronte a sè, come un novello Vangelis). Il live viene composto da suite da decine di minuti l’una, con crescendo, silenzi ed esplosioni ben dosati. Da segnalare la cover di Rocket #9 dei Sun Ra, con tanto di sax impazzito.