Iggy Pop ricorda l’amico Scott Asheton e parla del futuro degli Stooges

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Scott-Asheton

Ieri, quattro giorni dopo la morte di Scott Asheton, Iggy Pop ha raggiunto telefonicamente Rolling Stone dalla sua casa in Florida, per fare il suo personale tributo all’amico. Trovate il pezzo per intero a questo link.

Nelle parole di Iggy troviamo il ricordo di quando i due si sono conosciuti, vicino al campus dell’università del Michigan. Parla dei momenti belli e di quelli bui, degli anni passati a “giocare” insieme. Iggy parla della sua indole avventurosa, che rendeva i tour uno spasso.

“Scott suonava la batteria con la forza di un pugile” racconta l’amico Iggy “Lui dava una certa autorità alla musica, e la mandava in trance”.

Al telefono, il cantante degli Stooges parla anche della riunione della band per il Coachella del 2003, e di come ha fatto riavvicinare tutti quanti dopo anni passati divisi. Ricorda che Asheton aveva detto “mi sento a casa”. Esprime la sua incertezza circa il futuro della band, visto che stanno registrando un album senza di lui.

Non mi piace quando le cose finiscono. È morte, e la morte è una brutta cosa. Ma ho detto in anticipo a tutta la band che non avrei lavorato con loro quest’anno.

Sono occupato con altre cose, e ho certi limiti. Non posso non stare fermo un attimo e non sentirne le conseguenze. Non mi piacciono gli annunci forzati e innaturali, quindi dirò “lasciamo la porta aperta” e basta. Per me le cose si stavano surriscaldando. Sentivo di dovermi rilassare un attimo per farle raffreddare; aspettavo una risoluzione. E, francamente, penso che proprio questo faccia parte della risoluzione.

Non dico che ho chiuso con la band. Piuttosto direi che i fratelli Asheton ne hanno sempre fatto parte. Quando Ron ci ha lasciati, Scott faceva le sue veci. Quasi tutto quello che suoniamo, era suonato anche da Ron. In questo momento non me la sento di mettermi i Levis’ e salire sul palco a saltare come un matto. Per che cosa urlerei?

Non riesco a immaginarmi la band che suona live in un futuro imminente. Sarebbe sbagliato e basta. Ma se spuntasse un’occasione, si dovrebbe accoglierla. Dipende anche da come se la sente chi è rimasto. James Williamson era parte del gruppo, e io ci sono da quando la band è nata. Dipenderà dalla situazione, e dalla verità della musica.

“Non ho nemmeno intenzione di andare in tour da solo – continua Iggy -, non ho intenzione di essere un musicista in tour per il prossimo paio d’anni. Negli ultimi quarant’anni sono quasi sempre stato in tour. Probabilmente tornerò a farlo a un certo punto, ma non so quando e non so come”.

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