Un nuovo EP dei Suburban Noise come augurio per Marco Morosini (Eversor, The Miles Apart)

Date:

(Suburban Noise 2019)

di Nicholas David Altea

Parte tutto da un articolo scritto dal nostro Andrea Pomini su un numero di “Rumore” del 2002, e dedicato alla scena emo core di quegli anni. Dentro quel testo si parlava anche dei Suburban Noise, band formatasi a Campi Salentina, in provincia di Lecce, trasferitasi poi a Pesaro e diventata tassello fondamentale per la scena punk italiana di fine anni ’90. Si sciolsero a cavallo tra il 1999 e il 2000. A distanza di tanto tempo arriva una mail da Luigi Selleri (batterista del gruppo) ad Andrea Pomini, ad agosto 2019:

(Suburban Noise)

Ciao Andrea,
scusami se ti scrivo praticamente a 10 anni dall’ultima volta. Mi avevi gentilmente inviato un tuo articolo sulla scena emo italiana apparso su Rumore nel 2002 in cui menzionavi i Suburban Noise, band in cui ho suonato nei 90′. Torno a scriverti perché pochi giorni fa ci siamo ritrovati in studio per registrare due pezzi nuovi a distanza di 20 anni per dedicarli a Marco Morosini (Eversor/The Miles Apart) che è da poco uscito dal coma per una emorragia cerebrale. Le condizioni sono veramente difficili […] Questa notizia ci ha toccato molto tant’è che ho scritto agli altri e subito hanno condiviso la follia di trovarsi in studio e fare qualcosa di nuovo […] Ci abbiamo lavorato sodo ma a 40 anni è più difficile che a 20! A presto e grazie comunque! Luigi


Gli Eversor sono stati il punto di riferimento dell’emo core italiano in Italia e fuori, formati originariamente dai due fratelli Marco Morosini (basso e voce) e Lele Morosini (chitarra e voce) assieme a Stefano Scola (batteria). Partiti da un suono molto più vicino al metal, sono successivamente diventati colonna portante di un sound ben preciso, sia in Italia che all’estero, con vari album all’attivo e alcuni split (uno con i Kina e addirittura uno con gli americani Braid). Dalla fine degli Eversor (in cui hanno militato anche Eric Lumen, Gigi Berti e Valentino) nacquero poi The Miles Apart, sempre con la forza motrice dei due fratelli Morosini, dediti a all’emo punk, insieme a Luca Bartolucci alle pelli e Stefano Tombari (ex-Sprinzi). Nel 2006 la band si era fermata ma 10 anni dopo aveva ripreso a suonare con un tour per le ristampe di Breakfast Club e Some Memories Last Forever ad opera di Green Records e Assurd Records pubblicando un nuovo 7″, Almost Light. Circa una anno fa i Miles Apart erano anche passati da Milano, come vedete qua sotto.

Arriviamo a oggi. I Suburban Noise hanno deciso di scrivere due pezzi per dedicarli alla ripresa di Marco Morosini come augurio. Lele, il fratello, gli sta vicino come quando erano sui palchi. Ha provato a fargli ascoltare i brani in ospedale e ci ha scritto questo:

Sono seduto al tavolino del bar dell’ospedale, a fianco a me c’è Marco sulla carrozzina, oggi sembra essere particolarmente tranquillo, così gli spiego che mi ha scritto Luigi Selleri dei Suburban Noise ricordandogli qualche episodio più o meno recente in cui ci siamo incontrati. Inizialmente sembra confuso poi all’improvviso annuisce con la testa; buon segno. Sul tavolo appoggio il telefono e faccio partire “Our Simple Song”; un brano per te Marco, gli dico e gli spiego che si sono riformati dopo tantissimi anni per incidere dei pezzi da dedicargli. Marco piange, come fa spesso in questi giorni, si commuove tanto. Vorrei arrivare a fargli ascoltare il ritornello: “we are one, silently waiting for good news to come”, ma non ci riesco. Marco allontana il cellulare sia perché non ha ancora la concentrazione per seguire un brano o un video per più di 15-20 secondi sia perché la commozione oggi è particolarmente intensa. Sono quasi 4 mesi che Marco è ricoverato in questa clinica riabilitativa, e 5 mesi da quella maledetta sera in cui dopo le prove in vista di un concerto a Ferrara ho seguito l’ambulanza fino all’ospedale di Rimini, dove mi è stato riferito che Marco era stato vittima di una forte emorragia cerebrale ed era in pericolo di vita. Il gesto dei Suburban Noise è quanto di più edificante possa esistere tra rapporti umani, è un qualcosa che va al di là di tante parole e tanti discorsi, è una spinta emotiva dettata da ricordi e legami che hanno lasciato un segno così profondo da spingere una band a riformarsi per fare quello che hanno sempre amato fare, cioè suonare e stare assieme. Non da meno sono le centinaia di persone della scena hardcore/punk che in questi mesi ci sono state vicine con messaggi, telefonate, pensieri e parole di conforto che tuttora continuano a sostenerci e a tenerci per mano lungo questo difficile e tortuoso percorso. L’amore che ha ricevuto Marco è un qualcosa che non puoi toccare, non puoi vedere ma riesci a percepirlo con una tale forza da uscirne veramente rincuorato. È un’energia che ci circonda e ci lega, parafrasando il maestro Yoda e aggiungo io, ci fa sentire meno soli…e scusate se è poco!

Qua sotto potete ascoltare in anteprima i due nuovi brani e in attesa di ascoltarli sulle principali piattaforme potete pre salvarli qui.

I legami che si cementano attorno alla musica, sopra (o sotto) un palco, sono una di quelle cose che ci segnano e non svaniscono mai. Questa è la dimostrazione. La Redazione di Rumore si accoda agli auguri per un pronto recupero di Marco.

Redazione Rumore
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