Dieci video, una settimana, la nostra selezione.
Dal 29 gennaio al 4 febbraio 2018
di Letizia Bognanni
Insecure Men – I Don’t Wanna Dance (with my baby)
Le gare di ballo, soprattutto quelle di bambini, sono kitsch e spaventose, guardarle dà un piacere perverso. Lo pensa anche il regista Jak Payne: “io e Saul parlavamo di fare un video che fosse kitsch e datato, e ricordasse la vecchia cultura della costa inglese. Abbiamo trovato una gara di bambini a Blackpool, e stava bene con lo stile e il testo della canzone. Mi piaceva lo sfarzo, questi dodicenni agghindati con trucco e vestiti luccicanti anni 70”.
King Tuff – The Other
Kyle Thomas/King Tuff racconta così il suo nuovo singolo: “parla di toccare il fondo. Non sapevo più cosa volevo fare, ma avevo ancora questa urgenza… per me, questo è il songwriting. C’è qualcosa che ti chiama e tu cerchi di raggiungerla. È la mano invisibile che ti guida dovunque tu possa creare qualcosa”. Semplice e astratto, come il video.
Kal Marks – Springtime In January
Per una canzone che parla del cambiamento climatico, il regista Carly Lieberman ha “pensato a cosa dovrebbe succedere per far sembrare l’autodistruzione della terra meno di un problema. Il video parla di diventare così presi da piccoli problemi da diventare completamente ciechi di fronte a quelli più pericolosi”
Ultimate Painting – Not Gonna Burn Myself Anymore
Gli ex Mazes e Veronica Falls tornano ad aprile con il nuovo album Up!, anticipato da questo brano in bianco e nero e spontaneo come il video che lo accompagna, scritto “in un colpo solo e ignorata perché pensavo che fosse arrivato troppo facilmente. Nei giorni seguenti continuavo a canticchiarlo. A volte le canzoni migliori sono le più immediate e pure. Il testo riflette su questo… non tutto quello che vale deve venire da un duro lavoro”.
Laura Veirs – Everybody Needs You
Il nuovo album di Laura Veirs, The Lookout, “parla del bisogno di fare attenzione alla bellezza fuggevole della vita e non essere compiaciuti; dell’importanza di prestarsi attenzione uno con l’altro”. Nel video di Everybody Needs You, le cose fuggevoli dell’esistenza prendono vita nelle animazioni di Marissa Paternoster.
Rostam – Bike Dream
All’ex Vampire Weekend piace proprio andarsene in giro per le città, a piedi o in bici che sia: dopo il video di Gwan, dove camminava per la sua New York, in Bike Dream esplora (principalmente in bicicletta, ovvio) Parigi e Berlino. Eco-friendly e davvero da sogno per viaggiatori attivi e utenti compulsivi di google street view.
Nothing,Nowhere. – Waster
Dicono che è tornato l’Emo, che però è mischiato con l’hip hop, e che si chiama Joe Mulherin in arte Nothing,Nowhere. Se questa prospettiva vi fa paura, non guardate il video, diretto da Mulherin stesso, che più adolescenza infelice suburbamericana non si più. Se invece sognate un reboot di The O.C., buon divertimento.
Lionlimb – Clover
“La canzone”, dice Stewart Bronaugh, “parla del fatto che le cose hanno due lati. Quando qualcosa riesce a darti tanta gioia un minuto e il caos quello dopo. Il video cominciava ad avere senso mentre lo giravamo. Ho solo comprato una videocamera a 16mm e io e Joey Bell, il regista, ci andavamo in giro. Imparando a usarla e facendoci venire delle idee allo stesso tempo”.
Yakamoto Kotzuga – Until We Fade
Slowly Fading, il nuovo album di Yakamoto Kotzuga, uscirà a marzo e sarà “una mini-saga alla Black Mirror, un’esplorazione sperimentale dei futuri situati fuori dalla nostra portata”. Il primo episodio, Until We Fade, diretto da Furio Ganz e Matilde sambo, racconta “l’impossibilità di toccare una dimensione lontana che rimane immaginaria e irraggiungibile”.
Joan As Police Woman – Tell Me
Per il video del secondo singolo da Damned Devotion, Joan Wasser ha chiesto al regista Brian Crano “se poteva suggerirmi qualcuno per il video e in 5 minuti mi ha risposto con l’intera storyline. Ha usato il fatto che mi piace creare personaggi come base per il video, recito vari personaggi: una regina glam, una chef che cucina il suo cuore… diciamo solo che a un certo punto brandisco una piñata unicorno che spara glitter…”