di Federico Sardo
Quest’anno per le anteprime di Terraforma hanno deciso di fare davvero le cose in grande. Prima il bel live di un gruppo “impossibile” da vedere a queste latitudini (mancavano dal 2007) come i Boredoms, nell’affascinante contesto dell’Hangar Bicocca; e poi l’inaugurazione della rinnovata piscina Caimi, aperta al pubblico dopo quasi dieci anni grazie alla ristrutturazione voluta dal teatro Parenti. Per questa importante occasione, Terraforma ha organizzato un’esecuzione di alcuni lavori di Lorenzo Senni ad opera di un’orchestra di quaranta elementi su un palco galleggiante.
Lorenzo Senni è uno dei pochi musicisti elettronici italiani a essere davvero stimati anche all’estero nel giro che conta (basti dire che ha pubblicato per Editions Mego), e lo è grazie al suo innegabile talento. Senni definisce la sua musica pointillistic trance: una sorta di destrutturazione dei classici build-up della musica trance, ed è giocando su questo fatto che la serata prende il nome di Tranceparenti. Il pubblico è quello delle grandi occasioni: età media un po’ più alta del solito, molti vestiti eleganti; l’evento è sold out ma non c’è una vera e propria ressa, conseguenza del fatto che – giustamente – si è deciso di non affollare troppo il giardino e lasciare l’ampio spazio molto godibile.
L’Orchestra Milano Classica, diretta da Michele Fedrigotti, presenta composizioni del musicista cesenate tratte da Quantum Jelly e Superimpositions (oltre a qualcosa di inedito), arrangiate e trascritte da Francesco Fantini. L’acustica è ottima nonostante la situazione non ottimale (una lunga piscina all’aperto), le musiche sono molto belle e l’esecuzione quasi impeccabile (fatte salve le ovvie difficoltà per i momenti che necessitano ad esempio di staccati rapidissimi) ma, se dobbiamo proprio essere sinceri, troviamo che queste interpretazioni poco aggiungano al lavoro di Senni, che risulta forse più efficace nella sua forma originaria – di cui siamo grandi estimatori.
Anche se sicuramente si tratta di un’operazione di grande soddisfazione per il musicista, il rischio che si intravede è anche quello della solita divisione tra musica “alta” e musica “bassa”, come se quest’ultima avesse bisogno di essere elevata dal suo contesto “volgare” per essere portata in altri ambienti, sotto altre forme. Ma l’iniziativa in questo caso è particolarmente interessante sapendo che tutte le musiche proposte – come ci racconta lo stesso Senni – sono state originariamente composte con un Roland Jp8000, e in particolare usando la forma d’onda Supersaw, il cui scopo era proprio quello di ottenere da un sintetizzatore digitale un suono simile a quello di una super-orchestra di archi, esprimendo nell’operazione un gran numero di armoniche.
Si è trattato comunque di una serata molto piacevole e di grande impatto, soprattutto grazie al vero valore aggiunto di questa anteprima, e cioè lo spazio: l’acqua e le luci hanno creato infatti un’atmosfera davvero inedita e suggestiva, di fronte alla quale era difficile restare insensibili. Situazione ideale, insomma, per introdurre al grande festival del weekend: dove siamo sicuri non ci sarà alcun problema a coniugare set più celebrali con altri più fisici, all’insegna del divertimento e dello stare bene.