Guida pratica a tutta la musica dei Premi Oscar 2016

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di Tommaso Tecchi

Il 28 febbraio il Dolby Theatre di Hollywood, Los Angeles tornerà ad essere scenario degli Academy Awards, quest’anno alla loro 88ª edizione. Nonostante la messa in discussione dell’autorevolezza del premio e i continui paragoni con Golden Globes, Sundance, Cannes, Berlino e chi più ne ha più ne metta, siano destinati ad andare avanti in eterno; gli Oscar sono tuttora il riconoscimento cinematografico che fa più rumore, in assoluto. A testimonianza di questo c’è anche il fatto che la cerimonia che si terrà tra pochi giorni passerà probabilmente alla storia come quella della presunta discriminazione razziale nei confronti di registi e attori afroamericani. Non è necessario sottolineare la rapidità con cui la faccenda sia passata dall’essere in principio una semplice polemica di Spike Lee ad un caso mediatico, e infine un vero e proprio boicottaggio da parte di Will Smith e altri degli ospiti. Non è quindi bastata – e ha anzi causato ulteriori accuse – la decisione di affidare a Chris Rock la presentazione della serata. Mettendo da parte questo argomento, così come le nomination riservate ad attori, registi e film (che oramai saprete già a memoria), tratteremo una questione che ci tocca più da vicino: la musica degli Oscar 2016.

CANDIDATURE PER LA MIGLIOR COLONNA SONORA:

Thomas Newman – Il ponte delle spie (di Steven Spielberg)

il ponte delle spie

Per il suo ventinovesimo film Steven Spielberg aveva inizialmente optato per il suo collaboratore di vecchia data John Williams, che per il regista ha musicato film come E.T.Salvate il soldato RyanIndiana JonesJurassic Park. Il musicista, vincitore di cinque premi Oscar, ha però rifiutato per problemi di salute e ha preferito dedicarsi alla colonna sonora di Star Wars. La scelta di Spielberg è così ricaduta su Thomas Newman, che tra gli altri annovera nella sua filmografia American BeautyLe ali della libertà Era mio padre. Unico aspetto negativo della carriera di Newman, soprattutto in vista della cerimonia, è la sua ormai tradizionale sfortuna agli Oscar: su ben dodici nomination, il compositore non è mai tornato a casa con una statuetta.

Carter Burwell – Carol (di Todd Haynes)

carol

Carol è il sesto film di Todd Haynes, basato sul romanzo The Price of Salt di Patricia Highsmith. Molti di voi si ricorderanno del precedente film di Haynes, il biopic su Bob Dylan Io non sono qui. La colonna sonora di Carol è stata realizzata da Carter Burwell, noto principalmente per il suo sodalizio con i fratelli Coen (sua la scelta dei brani presenti in cult come FargoIl grande LebowskiNon è un paese per vecchi). La tracklist presenta sia brani originali composti da Burwell, sia classici degli anni ’50 di Billie Holiday, Clovers, Georgia Gibbs, Les Paul & Mary Ford, Jo Stafford e Helen Foster & The Rovers. Per il compositore newyorchese si tratta della prima candidatura agli Oscar.

Ennio Morricone – The Hateful Eight (di Quentin Tarantino)

the hateful eight

Ennio Morricone non ha bisogno di presentazioni. Il Maestro è il compositore di maggior rilievo presente in questa lista; ha lavorato praticamente con chiunque valesse lavorare nel panorama cinematografico: da Sergio Leone a Bernardo Bertolucci, da Pierpaolo Pasolini a Brian De Palma; per citarne alcuni. Quentin Tarantino aveva già utilizzato brani di Morricone in Kill BillGrindhouseBastardi senza gloriaDjango Unchained; ma in tutte le occasioni si trattava di colonne sonore non originali, assemblate da RZA dei Wu-Tang Clan. Per la sua prima soundtrack originale il regista non poteva non affidarsi ad uno dei suoi idoli, a lungo corteggiato e finalmente assunto in occasione del suo secondo film western. The Hateful Eight ha già permesso a Morricone di aggiudicarsi un Golden Globe, ed è probabile che possa portarlo al tanto agognato premio Oscar (durante la sua carriera il compositore italiano ha ricevuto cinque nomination e un premio alla carriera).

Jóhann Jóhannsson – Sicario (di Denis Villeneuve)

sicario

L’ultima pellicola del canadese Denis Villeneuve è in lizza quest’anno per tre statuette: miglior film, miglior colonna sonora e miglior montaggio sonoro. Per quanto riguarda la musica, il regista di Sicario si è affidato al suo vecchio collaboratore Jóhann Jóhannsson, che già aveva collaborato con Villeneuve per Prisoners. L’islandese è uno dei candidati più poliedrici presenti in questa lista: oltre a comporre per Hollywood, ha pubblicato dischi per la 4AD, è co-fondatore dell’etichetta Kitchen Motors ed è un membro del supergruppo islandese Evil Madness. Dopo essersi aggiudicato lo scorso anno un Golden Globe e una nomination agli Oscar per La teoria del tutto, ci sono buone possibilità che l’artista possa quest’anno portare a casa il suo primo Academy Award.

John Williams – Star Wars: Il risveglio della Forza (di J. J. Abrams)

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Del ritorno di Star Wars negli ultimi mesi se n’è parlato fino alla nausea; i personaggi del film sono stati onnipresenti in qualunque spot pubblicitario, dalle compagnie telefoniche ai supermercati. Se il primo episodio della nuova trilogia ha segnato la rottura con George Lucas in favore della Disney, una scelta di continuità da parte di J. J. Abrams è stata quella di affidare la colonna sonora al veterano di Hollywood, con ben cinque premi Oscar in bacheca (Il violinista sul tettoLo squaloGuerre Stellari, E.T.Schindler’s ListJohn Williams. Il compositore, che avrebbe dovuto occuparsi anche de Il ponte delle spie di Spielberg, ha già lavorato per tutti i capitoli del franchising di Star Wars ed è stato lui a firmare il leggendario tema principale della saga. Per Il risveglio della forza, oltre alle composizioni originali, sono stati utilizzati anche brani dei precedenti film e uno composto dallo stesso J. J. Abrams insieme a Lin-Manuel Miranda.

CANDIDATURE PER LA MIGLIOR CANZONE :

The Weeknd, Ahmad Balshe, Jason DaHeala Quenneville, Stephan Moccio – Earned it (da Cinquanta sfumature di grigio)

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La colonna sonora dell’adattamento cinematografico del best seller di E.L. James comprende brani di Beyoncé, Sia, Ellie Goulding, The Weeknd, Rolling Stones e molti altri. Se gli enormi incassi al botteghino non sono stati accompagnati da critiche positive e da riconoscimenti importanti, la musica selezionata per la pellicola è forse l’unico aspetto della produzione che si è salvato: ai Golden Globes è stata nominata Ellie Goulding con la sua Love Me Like You Do (ad essere premiato è stato poi il brano di Spectre realizzato da Sam Smith), mentre agli Oscar sarà la volta di Earned It di The Weeknd. Oltre al cantante statunitense sono presenti tra i crediti il rapper palestinese-canadese Ahmad Balshe, noto anche come Belly; Stephan Moccio, co-autore di brani come Wrecking Ball di Miley Cyrus, e Jason DaHeala Quenneville, storico collaboratore di The Weeknd.

J. Ralph, Anohni – Manta Ray (da Racing Extinction)

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Racing Extinction è l’ultimo documentario del regista di origini greche Louie Psihoyos, già vincitore del premio Oscar per The Cove – La baia dove muoiono i delfini. La tematica principale è ancora una volta la salvaguardia dell’ambiente, e in questo caso l’estinzione di numerose specie animali che sta avendo luogo nella nostra epoca. Il brano maggiormente utilizzato per la promozione del film è One Candle di Sia, che è stato addirittura accompagnato da un video legato alla pellicola; ad aver ricevuto più attenzioni è stato però Manta Ray, traccia composta da J. Ralph (già collaboratore di Ezra Koenig, Willie Nelson e Karen O) e da Antony Hegarty degli Antony & The Johnson, che per il suo nuovo album ha adottato lo pseudonimo Anohni.

David Lang – Simple Song #3 (da Youth – La giovinezza)

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Il cinema italiano anche quest’anno è stato snobbato dall’Academy, nonostante una possibile nomination per Non essere cattivo, film postumo di Claudio Caligari, fosse nell’aria al momento della sua uscita. Una magra consolazione è la presenza tra le possibili migliori canzoni di un brano della colonna sonora di Youth – La giovinezza, film del premio Oscar Paolo Sorrentino. La canzone in questione è Simple Song #3, scritta da David Lang e cantata dalla sudcoreana Sumi Jo. All’interno del film è Fred Ballinger, compositore in pensione interpretato da Michael Caine, ad eseguirla di fronte alla regina Elisabetta II.

Diane Warren, Lady Gaga – Til It Happens to You (da The Hunting Ground)

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Il secondo documentario presente tra le nomination per miglior canzone originale è The Hunting Ground, del Kirby Dick di Twist of FaithThe Invisible War. Il film, molto criticato dal mondo accademico, tratta alcuni presunti casi di violenza sessuale e stupro all’interno dei campus universitari statunitensi. Protagonista assoluta della colonna sonora è Lady Gaga, presente sia con Swine, estratto dal terzo disco Artpop, che con un brano originale co-composto da Diane Warren, autrice di brani storici come I Don’t Want to Miss a Thing degli Aerosmith e già nominata agli Oscar in otto occasioni diverse.

Jimmy Napes, Sam Smith – Writing’s on the Wall (da Spectre)

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A concludere la lista è il tema musicale più discusso dell’anno: quello dell’ultimo film della saga di 007. Le voci volevano che il brano principale all’interno della colonna sonora realizzata da Thomas Newman (candidato quest’anno per Il ponte delle spie) fosse dei Radiohead, e la notizia di fatto non era infondata; Thom Yorke e soci hanno infatti composto una canzone intitolata Spectre, che purtroppo è stata scartata. A cantare vittoria è stato invece Sam Smith, che con il suo collaboratore Jimmy Napes si è già aggiudicato un Golden Globe per la sua Writing’s on the Wall. I Radiohead hanno poi condiviso la loro versione su Soundcloud, che ha messo in ombra l’originale anche durante la premiazione di Smith: al ritiro del globo d’oro, il giovane cantante ha dichiarato “sì, ero un po’ sorpreso, ma non l’ho ascoltata personalmente, perché ho realizzato io il tema di Spectre“, ma solo dopo aver dimostrato di non avere idea di chi fosse Thom Yorke.

FUORI CONCORSO:

Ryūichi Sakamoto, Alva Noto, Bryce Dessner – Revenant – Redivivo (di Alejandro González Iñárritu)

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Merita una menzione speciale l’ultimo lavoro di Alejandro González IñárrituRevenant. La colonna sonora del film tratto dall’omonimo romanzo di Michael Punke è stata considerata non candidabile agli Oscar per una difficoltà nel distinguere il lavoro di Sakamoto da quello dei suoi due collaboratori (un disguido analogo si era creato anche per la musica del precedente film di Iñárritu, Birdman). A giudicare dal numero di nomination ricevute dalla pellicola (miglior film, miglior regia, miglior attore protagonista, miglior attore non protagonista, miglior montaggio, miglior scenografia, miglior fotografia, migliori costumi, miglior trucco, migliori effetti speciali, miglior sonoro e miglior montaggio sonoro) è decisamente improbabile che al di là di questo cavillo tecnico non sarebbe arrivata anche quella per miglior colonna sonora. Ryūichi Sakamoto ha già vinto una statuetta insieme a David Byrne e Cong Su per L’ultimo imperatore di Bernardo Bertolucci; oltre ad aver realizzato soundtrack memorabili come quelle di FuryoIl piccolo Buddha. Per il tedesco Alva Noto si tratta invece del primo lavoro in campo cinematografico, ma la sua collaborazione con il pianista giapponese è stata tra le più prolifiche della sua carriera. Bryce Dessner, chitarrista dei National e compositore per orchestra, aveva già avuto una precedente esperienza insieme al fratello Aaron, avendo realizzato la musica di Big Sur.

Sia la 20th Century Fox che Sakamoto hanno protestato contro la decisione dell’Academy di escludere l’OST di Revenant dalle candidature, ma le parole più dure sono state sicuramente quelle di Iñárritu in occasione di un’intervista per Indiewire:

L’Academy pretende che il modo in cui i giovani musicisti si approcciano alla musica per i film sia limitato. È molto triste, dovrebbero esplorare nuove soluzioni. La musica è così potente, è una vergogna innegabile. Questa è la seconda volta che non fanno la cosa giusta per quanto riguarda le collaborazioni. E questo è scandaloso. Ryūichi mi ha inviato una bella lettera. È una seria minaccia per i musicisti. Il messaggio che mandano a tutti è sbagliato, paralizzerà chiunque aspiri a provare qualcosa di differente. Rispetto ogni fazione che potrebbe pensare che stiamo facendo qualcosa di sbagliato, ma se si tratta di capire l’assemblaggio lasciatelo chiarire a me e Ryūichi, e loro comprenderanno un nuovo modo di fare musica.

UPDATE:

Tra sorprese come la statuetta per il miglior attore non protagonista a Mark Rylance (e non ai più quotati Sylvester Stallone e Mark Ruffalo) ed il premio per il miglior film a Il caso Spotlight, i riconoscimenti più scontati (miglior fotografia a Revenant – Redivivo, miglior attrice non protagonista ad Alicia Vikander), le provocazioni di Chris Rock sulla questione Oscars So White ed il predominio di Mad Max: Fury Road in quasi tutti i premi tecnici, gli Oscar sono filati lisci anche quest’anno. Se l’88ª edizione degli Academy Awards sarà ricordata principalmente per la tanto agognata vittoria di Leonardo DiCaprio come miglior attore protagonista, la musica non è comunque passata in secondo piano durante la cerimonia. Sul palco del Dolby Theatre si sono esibiti i candidati Sam Smith, The Weeknd e Lady Gaga (quest’ultima presentata dal vicepresidente Joe Biden in persona), e Dave Grohl, che ha eseguito una cover di Blackbird dei Beatles durante il filmato In Memoriam. Ad aggiudicarsi l’Oscar per la miglior canzone sono stati Jimmy Napes e Sam Smith per Writing’s on the Wall, ripetendosi dopo la vittoria ai Golden Globes. Per quanto riguarda invece le colonne sonore, all’età di 87 anni Ennio Morricone è riuscito finalmente a portare a casa la sua prima vera statuetta, dedicata rigorosamente alla moglie Maria, per la musica di The Hateful Eight.

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