I 20 dischi più attesi di novembre 2018

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Venerdì 2 novembre

Dead Can DanceDionysus (PIAS)
Un’esplorazione in due atti ispirati alle tradizioni folk delle “feste del raccolto e della primavera tipiche della tradizione religiosa legata a Dioniso, un viaggio che porta alla luce le cerimonie e i riti che vengono praticati ancora oggi”.

Marianne FaithfullNegative Capability (BMG)
Prodotto da Rob Ellis (PJ Harvey) e Warren Ellis dei Bad Seeds, il nuovo album di Marianne Faithfull è impreziosito da ospiti d’eccezione come Mark Lanegan, in un brano ispirato all’attentato al Bataclan, e Nick Cave in The Gypsy Faerie Queen.

TakeoffThe Last Rocket (Capitol)
I Migos ballano da soli: poche settimane dopo Quavo, tocca a Takeoff, che in attesa dell’ultimo disco solista, quello di Offset, consegna un disco che vede collaborazioni come Cassius Jay, Murda Beatz, TM88 Dayytona Fox e lo stesso Quavo.

David AllredThe transition (Erased Tapes)
“A 26 anni”, racconta David Allred, “sono tornato nella città dov’ero cresciuto, sentendomi un po’ fallito. Ho trovato lavoro in una residenza per anziani, e loro dicevano tutti la stessa cosa: che non avevano idea che la vita andasse così in fretta. Così ho deciso di fare un album ispirato a questo”.

Orchestra of spheresMirror (Fire)
Gli Orchestra of Spheres vi danno il benvenuto in un viaggio attraverso lo specchio. Un doppio album che è “un’esplorazione di energie e atmosfere che combina ritmi estatici, canti rituali, e un’orchestra espansa”.

Ottone pesanteApocalips (B.R.ASS)
“Sarà una vera apocalisse!”, promettono gli Ottone Pesante: “Il progetto si è evoluto, incattivito, ampliato. L’attitudine è rimasta la stessa. Siamo molto soddisfatti di come suona Apocalips ed onorati della partecipazione di Travis Ryan”.

RosalìaEl mal querer (Sony)
Sembra una missione impossibile, o almeno destinata a restare in una nicchia, invece Rosalia è riuscita nell’impresa di diventare un fenomeno da classifica, uscire dai confini patri, e trasportare la tradizione (il flamenco in questo caso) nella contemporaneità.

Venerdì 9 novembre

J MascisElastic Days (Sub Pop)
“Ho cominciato a scriverlo un anno fa”, ha raccontato J a Rumore, “semplicemente avevo voglia di andare in un’altra direzione stavolta. Non penso sia autobiografico, non saprei neppure da che parte cominciare per fare diventare elastiche le mie giornate, sono talmente noiose”.

Ace of cupsAce of cups (High Noon)
Esce con appena cinquant’anni di ritardo, l’album di debutto delle Ace of Cups, la prima band di sole donne nella San Francisco del 1967, dove suonavano con gente come Jimi Hendrix, The Band, Jefferson Airplane.

BoygeniusBoygenius (Matador)
Tre delle giovani cantautrici più talentuose – Phoebe Bridgers, Julien Baker e Lucy Dacus – insieme per un EP nato perché “sembrava ovvio registrare un 7” per il tour che avevamo programmato, anche se molti uomini adulti proveranno a prendersi il credito per l’idea”.

Alien Sex FiendPossessed (Cherry Red)
Un album definito “feroce, con ritmi martellanti, chitarre spacca-amplificatori, synth fangosi, e, naturalmente, lo sfogo folle e tagliente di Nik Fiend, che riporta la band al suo posto, sulla cima del loro mucchio marcio”.

Venerdì 16 novembre

The good, the bad & the queenMerrie Land (Studio 13)
A dieci anni dal debutto torna la superband di Damon Albarn, Paul Simonon, Simon Tong e Tony Allen, con un album scritto durante i preparativi per la Brexit, una “riluttante lettera d’addio e una serie di riflessioni sulla britishness nel 2018”.

Anderson .PaakOxnard (Aftermath/12 Tone Music, LLC)
Nel suo quarto album il rapper californiano omaggia nel titolo la natia Oxnard, mentre all’interno non si contano le collaborazioni di prestigio: Dr. Dre, Snoop Dogg, Pusha T, J. Cole, Q-Tip, BJ the Chicago Kid, Kadhja Bonet, Kendrick Lamar.

Smashing PumpkinsShiny and oh so bright (Napalm Records)
Ovvero l’annunciatissimo album della reunion degli Smashing Pumpkins, che dopo mesi di indiscrezioni e mezzi annunci sono tornati in formazione quasi completa, con Billy Corgan, James Iha e Jimmy Chamberlin.

Deena Abdelwahedkhonnar (InFiné)
Col suo debutto, la producer tunisina vuole “distruggere i codici della musica techno e sperimentale, e scrivere il manifesto per una generazione che non cerca di piacere o conformarsi, prendendo il controllo della propria identità”.

Colle der fomentoAdversus (Tak)
Ideato, arrangiato e prodotto quasi completamente da DJ Craim, il nuovo lavoro del gruppo romano è descritto come “un viaggio nella musica, dove il rap incontra il rock, il blues, il jazz e la musica italiana contaminandosi in modo adulto senza snaturarsi”.

Venerdì 23 novembre

Art BrutWham! Bang! Pow! Let’s Rock Out! (Alcopop!)
Gli Art Brut tornano e sono decisi a farci divertire, dopo sette anni fatti di cambiamenti più o meno traumatici, fra trasferimenti a Berlino, malattie quasi fatali, figli, relazioni finite, fumetti, memoir, musical e one man show.

Venerdì 30 novembre

Jeff TweedyWARM (dBpm)
Secondo George Saunders, autore delle note di copertina del nuovo lavoro solista di Tweedy, l’album è una risposta alle domande che ciascuno di noi si fa quando sente che la morte non è più una cosa che riguarda solo gli altri.

Giardini di MiròDifferent Times (42 Records)
Etichetta nuova, squadra vecchia per i Giardini di Mirò, che tornano a collaborare dopo quindici anni con Giacomo Fiorenza, con cui avevano lavorato per i primi due album Rise and Fall of Academic Drifting e Punk… Not Diet.

CapibaraOmnia (La Tempesta)
“Omnia”, racconta il producer romano, “è il risultato dei miei ascolti, delle mie ricerche, delle mie passioni, ma anche delle mode degli altri, degli ambienti degli altri, delle volontà degli altri. Non una mia fotografia, quanto un ritratto della mia generazione”.

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