La lettera di Chester Bennington a Chris Cornell

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È di ieri sera la notizia del suicidio di Chester Bennington. Il frontman dei Linkin Park si è tolto la vita proprio nel giorno in cui Chris Cornell avrebbe compiuto 53 anni, e la tragica scelta non sembra essere casuale. Al funerale dell’amico musicista, Bennington aveva cantato una sua versione di Hallelujah, classico di Leonard Cohen noto anche nella versione di un altro illustre artista scomparso prematuramente, cioè Jeff Buckley. All’amicizia che legava Bennington e Cornell fa riferimento anche Luca Doldi nel ricordo che abbiamo pubblicato in queste ore.

Inoltre, dopo la morte di Chris Cornell il cantante dei Linkin Park aveva condiviso sui suoi account social una lettera dedicata al frontman dei Soundgarden.

Eccone la traduzione in italiano:

Ho sognato i Beatles la notte scorsa. Mi sono svegliato con Rocky Raccoon in testa e davanti allo sguardo preoccupato di mia moglie. Mi ha detto che il mio amico era appena morto. La mia mente si è riempita di tuoi ricordi e ho pianto. Sto ancora piangendo, con tristezza e gratitudine per aver condiviso alcuni momenti molto speciali con te e la tua bella famiglia. Mi hai ispirato in tanti modi che non puoi nemmeno immaginare. Il tuo talento era puro e senza rivali. La tua voce era gioia e dolore, rabbia e perdono, amore e struggimento, tutto insieme. Credo che sia l’essenza di quel che tutti siamo. E tu mi hai aiutato a capirlo. Ho appena guardato un video in cui tu cantavi A Day In The Life dei Beatles e mi è tornato in mente quel mio sogno. Mi piace pensare che eri tu che mi stavi dicendo addio a modo tuo. Non posso immaginare un mondo senza di te. Prego affinché tu possa trovare pace nella prossima vita. Mando il mio affetto a tua moglie e ai tuoi figli, amici e famiglia. Grazie per avermi permesso di essere parte della tua vita. 

Nell’estate del 2008, Chris Cornell e i Linkin Park condivisero un tour come parte dell’iniziativa di questi ultimi denominata Projekt Revolution. Qui sotto c’è il video che ritrae i due artisti duettare dal vivo in Hunger Strike (brano incluso nell’unico album dei Temple Of The Dog) al Lakewood Amphitheatre di Atlanta:

Redazione Rumore
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