Dischi da ascoltare questa settimana (19-25 febbraio)

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Dischi da ascoltare questa settimana
(Credit : Unsplash / Julia Karl)

Alcuni dischi da ascoltare usciti questa settimana, dal 19 al 25 febbraio 2024

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Cosa abbiamo ascoltato la settimana scorsa? Ecco qui.

di Luca Di Criscio

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MGMT Loss Of Life (Mom+Pop)

A 6 anni di distanza dal precedente Little Dark Age, la storica band americana indie rock torna con un nuovo album. Il duo, composto da Andre Van Wyngarden e Ben Goldwasser, lo ha definito come un disco composto dal “20% di adult contemporary e non di più”, nel quale troviamo anche la prima collaborazione del gruppo: ad intervenire in Dancing in Babylon è infatti Christine And The Queens.

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CCCP – Fedeli Alla Linea Altro Che Nuovo Nuovo (Virgin/Universal)

Nell’anno in cui la leggendaria band emiliana celebra il quarantesimo anniversario della sua carriera, un’inattesa reunion e l’annuncio di un nuovo tour insieme, l’uscita di questo album suggella alla perfezione il loro ritorno. Un reperto storico torna alla luce con questo disco: la prima storica esibizione del gruppo nel giugno 1983 nella palestra di un circolo Arci. Al suo interno si possono trovare già alcuni dei più importanti brani della premiata ditta Ferretti-Zamboni, al fianco di altri ancora in lavorazione e di alcuni inediti.

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Real Estate Daniel (Domino)

Affittando un appartamento a Nashville, la band ha deciso di spartire ogni singolo momento del processo creativo ed è arrivata a registrare il suo sesto album in studio in soli nove giorni. Riguardo il curioso titolo dato al disco il gruppo si è espresso dicendo semplicemente che “sembrava una buona idea dare un nome umano a un disco”.

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Mary Timony Untame The Tiger (Merge)

Nella sua carriera ormai trentennale l’artista statunitense ha avviato gruppi di ogni tipo e preso parte a numerosi side-project, ma un suo disco solista mancava dal lontano 2007. Quest’anno torna con un nuovo album intriso di tante emozioni e segnato dalla morte dei genitori della sua autrice, che proprio per questo ha trovato nel suo quinto lavoro in studio una vera ancora di salvezza.

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Laetitia Sadier Rooting For Love (Drag City/Duophonic Super 45s)

Concluso il tour dei suoi Stereolab, la cantante francese si è potuta concentrare sul suo quinto album da solista, la cui prima anticipazione risale addirittura al 2021 con il brano New Moon. Un disco che, sempre in bilico tra inglese e francese, affronta una vasta gamma di temi filosofici grazie alle numerose possibilità sonore offerte dal coinvolgimento dell’ensemble vocale The Choir e del bassista Xavi Muñoz.

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Hurray For The Riff Raff The Past Is Still Alive (autoprodotto)

Dopo soli due anni dal precedente Life On Earth, la band americana torna con il suo nono album in studio, profondamente segnato dalla morte del padre della leader e cantante Alynda Segarra. Tra i temi dello scorrere del tempo e della scomparsa dei propri cari si annida, però, un sentito omaggio a Bob Dylan e alla sua I Was Young When I Left Home, ispiratori della title-track Snake Plant (The Past Is Still Alive).

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Allie X Girl With No Face (Twin Music)

Al termine di una gestazione iniziata nel 2020 e fatta di continui tentativi, errori e ripartenze il terzo album in studio della cantautrice canadese ha visto finalmente la luce. Alliex, al secolo Alexandra Ashley Hughes, punta a realizzare il suo disco più ambizioso e lo fa scrollandosi di dosso ogni tipo di collaboratore e facendo tutto in piena autonomia, in modo da trasmettere la sua musica in modo autentico.

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Nadine Shah Filthy Underneath (EMI North/Universal)

Prodotto dal fedelissimo Ben Hillier (Depeche Mode, Blur, Elbow), il quinto album in studio dell’artista britannica è pervaso da tematiche estremamente personali. Infatti, in questo disco emerge appieno il suo talento e coraggio nell’affrontare in modo razionale i durissimi eventi vissuti negli ultimi anni, coniugandoli ora in chiave rock dalle tinte molto dark, ora richiamando la musica tradizionale del Pakistan, paese del quale lei è originaria per parte di padre.

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Geotic The Anchorite (Basement’s Basement)

Will Wiesenfeld è un artista che nella sua carriera ha fatto davvero di tutto e con estremo eclettismo, alternando continuamente dischi solisti a nome [Post-Fœtus], Baths e Geotic. Proprio quest’ultimo appare essere il più prolifico e quello a cui si è sempre dedicato di più, portandolo con questo disco a raggiungere quota dodici (escluse le due recenti colonne sonore realizzate per delle serie Netflix).

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