di Luca Minutolo
Di per sé, la rivincita è un gesto plateale. Qualcosa che va sbandierato al mondo intero con orgoglio. In questo caso però, le Rivincite hanno retrogusto piuttosto intimo e amaro. Quello di una presa di coscienza adulta. Passaggio segnato da una serena e ponderata resa dei conti. Il percorso dei riminesi And So Your Life Is Ruined (comodamente sublimato nell’acronimo ASYLIR) è partito da una solida base emocore per evolversi in qualcosa di ben più corposo. Il disco omonimo targato 2014 si è mosso nei territori midwest alla ricerca un’identità ben precisa. Oggi Rivincite, pubblicato sempre dalla V4V, sancisce un ulteriore passo in avanti. Come potete ben ascoltare dall’anteprima che trovate di seguito e dal breve scambio di battute che abbiamo avuto con la band al completo.
Nel suo insieme, Rivincite rappresenta un salto compositivo notevole. Tutto suona più elaborato e pensato rispetto a una manciata di anni fa. Come vi siete approcciati alla sua realizzazione?
Fin dal principio, l’intenzione dal punto di vista musicale è stata proprio quella. Ci siamo ritrovati a suonare cose nuove negli ultimi tempi, infatti tutto il disco è stato suonato con accordature aperte in modo da rendere il tutto più emozionale. Quando ci riunivamo in sala prove c’è stata la partecipazione di tutti. Ognuno portava uno spunto o un testo da cui cominciare a lavorare tutti assieme. Rivincite è davvero un lavoro corale pensato in sala prove e poi registrato in studio in presa diretta. Abbiamo voluto lasciare che tutto fluisse nella maniera più naturale possibile, pur venendo da lunghe prove con cui i brani hanno preso una forma più elaborata. Diciamo che Rivincite ha una doppia anima. Riflessiva, ma anche molto diretta nella forma.
Il vostro approccio alla materia emocore suona inedito, perlomeno in ambito italiano. Rivincite è un disco maturo e adulto anche nei testi.
Diciamo che abbiamo aperto qualche libro ed abbiamo imparato a leggere (ridono, ndr). Cazzate a parte, abbiamo cercato di analizzare i testi del nostro EP a posteriori. Abbiamo fatto un po’ di autocritica, cercando di dare un senso di completezza e chiarezza al tutto. Abbiamo scelto fin dall’inizio di scrivere in italiano perché eravamo curiosi del risultato che potesse venire fuori. I testi di Rivincite sono molto personali. Ci siamo cimentati quasi tutti nella stesura delle parole del disco. Ognuno ci ha messo le proprie esperienze personali, cercando di ampliare il nostro punto di vista soggettivo partendo da concetti ben precisi e assimilabili. Per fare un esempio, Il bisogno delle salite è nata leggendo un libro sulla vita di Marco Pantani.
In sostanza, le Rivincite che danno il titolo al disco verso chi o cosa sono rivolte?
In realtà non ci sono episodi particolari dei quali vogliamo parlare nelle canzoni. È più un voler segnare un cambio di direzione e visione delle cose. Come già si legge in giro, quello che vogliamo comunicare con questo ultimo disco è un messaggio positivo. Non ci è mai piaciuto scrivere in maniera clamorosa o che andasse a parlare ai diretti interessati, anche perché andrebbe contro l’idea del lasciarsi le cose alle spalle. Ci ha fatto molto riflettere vedere gli American Football sorridere mentre suonavano i loro pezzi a 40 anni. Magari pensavano “cazzo, quanto stavo di merda quando scrissi questo pezzo. Ora ho una bella famiglia, degli amici e una vita che, nel bene o nel male, funziona”. Abbiamo voglia di crescere. Rimanere attaccati alle cose non ce lo permetterebbe.
Rivincite è disponibile ora su V4V Records. Qua i pre-order.
