5 dischi fondamentali del soul, in vinile

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Soul Vinyl

In arrivo la collezione di 80 album in vinile per raccontare il soul

RUMORE COVER FB NATALE 2023

Articolo in collaborazione con DeAgostini

Da un’evoluzione del rhythm and blues degli anni sessanta passando per la Motown Records, si arriva al soul che lambisce attraversa in salute gli anni 70 e lambisce gli anni 80 con tutte le sue declinazioni e ibridazioni col funk, il gospel e il jazz. L’anima del soul è un animale che è cambiato ma ha mantenuto quell’innata umanità e sensualità narrativa che pochi altri generi sono riusciti a portare avanti nei decenni. Una capacità di arrivare all’essenza dell’essere umano come quasi nessun genere musicale ha potuto.

La collezione Soul In Vinyl di DeAgostini propone una vasta scelta dei più grandi capolavori della musica soul riprodotti in edizioni fedeli a quelle originali dell’epoca. La collezione è composta da 80 dischi, tutti in vinile da 180gr con inner sleeve antistatica e con gli artwork originali, accompagnati da un prezioso magazine ricco di informazioni e di fotografie dell’epoca.

Ecco i primi titoli della collana:

1° numero: James Brown – Live At The Apollo (1963)

Il Live at the Apollo esce nei negozi e fa capire subito che il “Godfather del Soul” aveva ragione: i ragazzi bianchi e neri volevano questo suono sporco, dal vivo, denso di urla e sudore. Ci aveva scommesso tutto su questo, addirittura tutto ciò che aveva: 5700 dollari.

James Brown 01
(Credit: Rumore)

2° Numero: Michael Jackson – Got To Be There (1972)

Un disco che ha fatto guadagnare molto bene alla Motown Records vendendo ben oltre un 1 milione e mezzo di copie. L’esperimento solista funziona con il giovane Michael Jackson che all’epoca ha solo 13 anni ma una maturità musicale capace di guardare oltre quello che stava succedendo all’epoca nella musica.

Michael Jackson 2 1
(Credit: Rumore)

3° Numero: Ike & Tina Turner – Workin’ Together (1970)

Dal 1960 al 1976 Ike e Tina Turner scalarono le classifiche ma è con il singolo Proud Mary contenuto in questo disco e firmato da John Fogerty dei Creedance Clearwater Revival che raggiungono il loro record di vendite. Ma come spesso capita anche nelle migliori coppie, il loro matrimonio non durerà per sempre.

Ike Tina Turner 03
(Credit: Rumore)

4° Numero: Marvin Gaye – What’s Going On (1971)

Non tutti erano sicuri del futuro successo di questo disco. Anzi, la Motown aveva molti dubbi a causa della non tipicità del suono con la presenza di sax e strutture più complesse. In più c’è l’impegno sociale e la critica che in un pezzo, per così dir pop, solitamente non era contemplata. Il successo invece arriva ed è dirompente: disco d’oro in USA e disco di platino nel Regno Unito.

Marvin Gaye 04
(Credit: Rumore)

5° Numero: Diana Ross – Diana Ross (1976)

Con questo album Diana Ross consolida il suo ruolo di solista con oltre 700mila copie vendute negli Usa. Singoli come Theme from Mahogany (Do You Know Where You’re Going To) e Love Hangover diventano delle vere e proprie hit raggiungendo la prima posizione negli Stati Uniti. E le più grandi voci, negli anni successivi, faranno a gara per reintepretarle.

Diana Ross 05
(Credit: Rumore)

La collezione è ora disponibile online e ci si può abbonare sul sito ufficiale ricevendo direttamente a casa tua, ogni mese circa, un invio contenente uno o più album in vinile e tanti esclusivi regali
personalizzati. Abbonarsi online conviene per tanti motivi. Clicca qua sotto.

Redazione Rumore
Redazione Rumorehttps://rumoremag.com
Rumore è da oltre 30 anni il mensile di riferimento per la cultura alternativa italiana. Musica (rock, alternative, metal, indie, elettronica, avanguardia, hip hop), soprattutto, ma anche libri, cinema, fumetti, tecnologia e arte. Per chi non si accontenta del “rumore” di sottofondo della quotidianità offerto dagli altri magazine.

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