Nel documentario Phoenix Rising, Evan Rachel Wood accusa Marilyn Manson di averla violentata sul set di un video
Nel documentario Phoenix Rising, presentato in questi giorni al Sundance Film Festival, Evan Rachel Wood muove nuove gravi accuse a Marilyn Manson – l’attrice aveva iniziato a raccontare storie di abusi circa un anno fa, seguita nonostante Manson si fosse subito dichiarato innocente da altre donne e anche da ex colleghi che si sono schierati con le accusatrici. Nel film, Wood racconta che nel 2007 durante le riprese del video di Heart-Shaped Glasses (When the Heart Guides the Hand), sarebbe stata costretta ad avere un vero rapporto sessuale con il musicista: “Niente è andato come credevo”, dice:
Avevamo parlato di una scena di sesso simulato, ma una volta che la camera ha iniziato a girare, lui ha iniziato a penetrarmi davvero. Non ho mai acconsentito. Sono un’attrice professionista; lo faccio da una vita; non ero mai stata su un set così non professionale fino a quel momento. Era un caos totale, e non mi sentivo al sicuro. Nessuno si occupava di me. è stata un’esperienza davvero traumatica girare il video. Non sapevo come difendermi o come dire di no perché ero stata condizionata e addestrata a non rispondere mai – a essere come un soldato. Mi sentivo disgustosa e come se avessi fatto qualcosa di vergognoso, e posso dire che lo staff era estremamente a disagio e nessuno sapeva cosa fare. Sono stata costretta a compiere un atto sessuale con false scuse. Quella è stata la prima volta che è stato commesso un crimine contro di me e sono stata sostanzialmente violentata davanti alla telecamera”.
