Rumore 390/391 | Luglio/Agosto 2024 – Steve Albini, il costruttore di mondi

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Steve albini sulla copertina di RUMORE 390 391 COVER
(Credit: Alessandra Lanza)

Tutti i contenuti del numero 390/391 di Rumore, luglio/agosto 2024. Steve Albini, il costruttore di mondi

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Un tema come quello delle migliori antologie della storia, a memoria non era ancora mai stato riassunto in unico libro. Per l’occasione siamo riusciti a convincere Carlo Bordone. Per dirla tutta: da una sua idea nasce All Together Now, la raccolta di 50 + 50 compilation indispensabili da conoscere, ascoltare e possedere se vi appassiona la storia della musica. Senza limiti temporali o di genere. Le guide di Bordone – ma questo lo sapete bene – sono per noi un piccolo grande evento. Essendosi da queste parti già cimentato con i classici minori dei decenni passati, l’autore torna a scrivere un volume intero, anche se stavolta si cambia soggetto. Il risultato però, senza tema di smentite, rimane lo stesso. Sensazionale. Tutta la conoscenza dell’autore e la qualità limpida della sua penna stanno nella guida pratica in questione. Da qui nuovo libro parte il numero 390/391 di Rumore, estate 2024.

La storia di copertina del numero estivo riguarda invece una nostra vecchia conoscenza. Uno che in realtà avremmo voluto invecchiasse con noi. Uno il cui improvviso decesso, poche settimane fa, ha lasciato scosso tutto il mondo della musica. Stiamo parlando di Steve Albini: uno dei più grandi, riconoscibili e ombrosi uomini della storia del rock, senza mezzi termini. Un costruttore di mondi sonori da 40 anni e oltre, come recita il titolo di copertina. Dai Big Black agli Shellac, nella sua vita Albini ha ricoperto il ruolo di produttore, musicista, tecnico del suono, agitatore culturale, partendo da una retroterra punk. Di lui si è scritto molto e parecchio già si sa. Per questo abbiamo affidato a un “completista albiniano” come Andrea Prevignano la ricostruzione della sua parabola, attraverso dettagli tecnici, aneddoti minori, viaggi dentro e fuori la sua discografia da musicista e tecnico. Ne è venuto fuori un ricordo ineluttabile, commosso e lunghissimo, che speriamo possiate apprezzare. Ironia della sorte: recensiamo l’ultimo disco degli Shellac, uscito appena pochi giorni dopo la scomparsa di Steve Albini. Copertina e disco rumorosi: non poteva esserci epitaffio più idoneo per un uomo che ha vissuto per, di, con e dentro la musica tutta la sua esistenza.

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Come se non bastasse, abbiamo deciso di approfondire il tema anche con l’avamposto italiano di Albini. Ci perdoneranno gli Uzeda se li definiamo così, ma da molti decenni sono i portatori di quell’idea, quell’etica, quella forma e sostanza sonora al di qua dell’oceano. Nicholas David Altea ha intervistato Agostino Tilotta, che si è lasciato andare a un lungo ricordo e racconto dell’amico. Estremamente attuale vista l’imminente uscita dello splendido documentario proprio relativo alla band catanese.

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Restiamo negli Stati Uniti e più in generale nell’America del nord per parlare di progetti assai distanti fra di loro, ma che abbiamo deciso di intercettare, benché separatamente. Anche perché condividono una visione weird della musica e della realtà odierna. Il riferimento è a nomi come quello della cantautrice Jessica Pratt, l’ineffabilità di Cindy Lee, i suoni onirici di Jack Name e infine la musica “totale” di Carlos Niño. Da Los Angeles a Toronto, si tratta di rielaborazioni di elementi del passato ad alto tasso visionario, in grado di sfuggire a tutte le regole, pur mettendo in bella mostra il puzzle delle influenze. Questa lunga investigazione passa attraverso i polpastrelli di Mauro Fenoglio e Cesare Lorenzi. A loro il compito di scortarci dentro musiche avveniristiche quanto figlie del passato.

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C’è poi da fare un discorso sull’eterno ritorno della tradizione, in questo caso sotto forma di country. Genere per molti versi a noi alieno, a livello culturale se non altro. Ma su cui si esercita l’instancabile Carlo Bordone, per elaborare un ragionamento che parte dal nuovo, postumo album di inediti di Johnny Cash. Il man in black della musica americana proviene dal country, anche se negli anni ne ha rielaborato i codici. Su quanto questo genere abbia da dirci e darci oggi si applica Bordone, che per l’occasione ha dialogato con Dave “Fergie” Ferguson (ingegnere del suono di Cash) con Sid Griffin: leggenda del Paisley Underground con i Long Ryders ed esperto del genere suddetto

Da aggiungere poi: un ricordo di Françoise Hardy – icona parigina della cultura pop recentemente scomparsa – e interviste a ottimi progetti in ascesa come John Glacier, Maddam, Gaia Morelli, King Bastard, Sam Morton e Ditz. Quando si dice essere troppo in anticipo sui tempi: Diego Ballani riavvolge il nastro sulla storia dei britannici Art Brut, sofisticata quanto indimenticata band britannica pop rock di culto d’inizio millennio. Facile ipotizzare che, se fossero usciti in questi anni, ben diverso sarebbe stato il responso del pubblico. Stessa cosa facciamo nella rubrica I Complessi con la vicenda di Andy, già nei Bluvertigo. Recensiamo inoltre i libri di Cristiano Godano e Sinead O’Connor.

Analizziamo come al solito moltissime nuove uscite discografiche, fra cui spicca il binomio dublinese composto da Lankum e Landless, nostri dischi del mese. Oltre alle nuove fatiche di Orange Goblin, Cigarettes After Sex, Lenny Kravitz, Ghost, Non Voglio Che Clara, Vince Staples, Bat For Lashes, Dirty Three, Richard Thompson, Martin Bisi, Lupe Fiasco, Alessandra Novaga, John Grant, Charlie XCX, Sacri Monti, Richard Hawley, Kaytranada, Dark Tranquillity, Billie Eilish, Ghostface Killah, The Mysterines, Deep Purple, Michael Head & The Red Elastic Band e tantissimi altri. Tra le molte ristampe si segnalano invece quelle di Talking Heads, Metallica, David Bowie, Black Sabbath, Piero Umiliani, Beastie Boys

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Da segnalare l’evento al negozio di dischi Backdoor a Torino (via Pinelli, 45) con Maurizio BlattoMauro Fenoglio e Carlo Bordone il 6 luglio alle 12.

Rumore Presentazione Guida

“Rumore” 390/391, estate 2024, è in edicola al prezzo di 9,90 euro. Disponibile anche la versione digitale. Buona lettura!

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Redazione Rumore
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Rumore è da oltre 30 anni il mensile di riferimento per la cultura alternativa italiana. Musica (rock, alternative, metal, indie, elettronica, avanguardia, hip hop), soprattutto, ma anche libri, cinema, fumetti, tecnologia e arte. Per chi non si accontenta del “rumore” di sottofondo della quotidianità offerto dagli altri magazine.

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