Dopo Shigeto, Venetian Snares, Emika, μ-Ziq, Alva Noto e Plaid, ora tocca ai Son Lux remixare un brano dell’album di Vincenzo Ramaglia La Parole
Ai remix di Shigeto, Venetian Snares, Emika e μ-Ziq, e più recentemente Alva Noto e Plaid, ora si aggiunge l’ultimo dei Son Lux che reintepretano La Parole 7, brano estratto dal disco La parole di Vincenzo Ramaglia.
Il trio Son Lux, che negli ultimi anni ha pubblicato i dischi Tomorrows I (2020), Tomorrows II (2020), Tomorrows III (2021) ed Everything Everywhere All At Once – Original Motion Picture Soundtrack (2022), commenta il loro remix di La Parole 7 di Vincenzo Ramaglia:
Partendo dalla fine della traccia originale e risalendo all’inizio, il nostro remix rappresenta un
prolungamento e una svolta a sinistra. Abbiamo seguito selettivamente elementi e tessiture in un
viaggio allucinatorio verso l’annientamento e la rinascita”.
La rielaborazione infatti procede destrutturando e frammentando la voce tenue di Laure Le Prunenec in un milione di particelle emotive. Un’incerta melodia di pianoforte colma la frattura, sporgendosi oltre il bordo per scrutare nell’oscurità. Evocando fantasmi, i Son Lux accompagnano gli ascoltatori in un’esperienza extracorporea, immersiva e toccante.
Docente di linguaggio audiovisivo, direttore dell’Accademia di Cinema Griffith e scrittore (il 28 ottobre in libreria il suo primo thriller Il Maestro delle Metope), Ramaglia definisce la sua musica PEM (Popular Experimental Music), esprimendo un’urgenza artistica tra IDM, sequenze analogiche e fonti ispirative come Autechre, Arvo Pärt, Radiohead e Björk. Tra i produttori che hanno già remixato la musica di Ramaglia figurano artisti internazionali del calibro di μ-Ziq, Alva Noto, Plaid, Shigeto, Venetian Snares ed Emika.
Il progetto Son Lux nasce nel 2008 come progetto solista di Ryan Lott che nel 2014 lo allarga a Ian Chang e Rafiq Bhatia. Il trio si impone in poco tempo come uno dei più originali della scena statunitense a cavallo tra post-rock e alt-hip hop, pubblicando otto album e due colonne sonore. Con un linguaggio radicato nella curiosità e nell’equilibrio degli opposti, il sound dei Son Lux può essere paragonato a Brian Eno, Apparat e Rival Consoles
Potete ascoltarlo qui sotto: