Alcuni dischi da ascoltare usciti questa settimana, dal 27 maggio al 2 giugno 2024
Cosa abbiamo ascoltato la settimana scorsa? Ecco qui.
di Luca Di Criscio
Crowded House – Gravity Stairs (Lester/BMG)
A tre anni di distanza dal precedente Dreamers Are Waiting la band australiana torna con il suo ottavo album in studio. Con una copertina che omaggia quella di Revolver dei Beatles, il disco punta a mantenere le consuete atmosfere sognanti della band, ma andando dritto al punto con i testi. Tema principale è qui la realizzazione dello scorrere del tempo connessa al proprio invecchiamento, che porta a prendere coscienza della propria mortalità e dimensione corporea.
Willie Nelson – The Border (Sony)
Non c’è un aspetto che non possa lasciare di stucco nella pubblicazione di questo disco. A 91 anni suonati (letteralmente) il leggendario cantautore americano pubblica un nuovo lavoro, ad appena otto mesi di distanza dal precedente Bluegrass, che rappresenta l’album numero settantacinque della sua sconfinata discografia. Tra brani originali ed interpretazioni di alcune cover questa icona country mostra ancora una volta tutta la sua resilienza e voglia di esprimersi con la sua musica.
Richard Thompson – Ship To Shore (New West)
Anticipato dal singolo Singapore Sadie, il nuovo album del fondatore dei Fairport Convention costituisce il ventisettesimo della sua carriera solista e arriva a sei anni di distanza da 13 Rivers. Così lo ha descritto l’artista: “Mi piaceva l’idea di avere una base forte su cui lavorare e da lì muovermi. Penso che la mia sia la musica tradizionale britannica, ma ci sono anche quella scozzese e irlandese. C’è il jazz, il country e la classica. Per quanto mi riguarda, una volta stabilita la tua base, puoi arrivare ovunque”
King Hannah – Big Swimmer (City Slang)
Il duo composto da Hannah Merrick e Craig Whittle con questo secondo disco è chiamato a confermare quanto di buono avevano già fatto sentire nell’esordio I’m Not Sorry, I Was Just Being Me, risalente al 2022. Con una fusione di blues, indie e alternative rock, a livello di sonorità il duo sembra lasciare il porto della loro Liverpool per salpare alla volta degli sconfinati territori americani.
MadMan – LONEWOLF (Island/Tanta Roba/Universal)
Se si esclude il mixtape di tre anni fa MM VOL. 4, l’ultimo disco del rapper pugliese risale addirittura al 2019 ed è il joint album con Gemitaiz Scatola Nera. Con il suo sesto lavoro in studio l’artista torna a dare prova di tutto il suo talento con testi arguti e incastri di alto tasso tecnico, che gli permettono di rappresentare la sua condizione di lupo solitario. Infine, molteplici sono i featuring: thasup, Jake La Furia, Gemitaiz e NASKA tra i principali.
Bat For Lashes – The Dream Of Delphi (Mercury/KX)
Il sesto album in studio della polistrumentista britannica arriva a cinque anni di distanza dal precedente album Lost Girls, arco di tempo durante il quale ha visto la luce anche un album dal vivo. Questo lavoro si presenta come una profonda riflessione sulla maternità che ha da poco investito l’artista, all’anagrafe Natasha Khan. La nascita della figlia Delphi viene qui raccontata attraverso un personaggio archetipo di nome Motherwitch.
Richard Hawley – In This City They Call You Love (BMG)
Il chitarrista di Sheffield con questo disco tocca quota nove album pubblicati come solista e si avvicina al festeggiamento dei venticinque anni di questo suo percorso. A cinque anni di distanza dal precedente Further ecco un nuovo disco carico di sentimenti fortemente nostalgici, tra cuori spezzati e ricordi malinconici, e di reminiscenze delle sue esperienze del passato, dagli Elbow agli amici che, sue testuali parole, gli hanno salvato la vita, ovvero i Pulp.
Ezra Feinberg – Soft Power (Total Union)
Il leader dei Citay torna con il suo terzo album in studio come solista, che arriva a quattro anni di distanza da Recumbent Speech. Sette lunghe tracce in cui l’artista e psicanalista americano trasporta le tipiche sonorità psichedeliche del suo gruppo verso una dimensione squisitamente ambient grazie all’aiuto di numerosi musicisti, che hanno contribuito, ognuno con uno strumento diverso, ad ampliare lo spettro sonoro del disco.
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