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Leggi un estratto dell’intervista alle Boygenius

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Boygenius 1
Credit: Shervin Lainez

Le Boygenius, il trio formato da Phoebe Bridgers, Lucy Dacus e Julien Baker, è tornato dopo il primo EP del 2018 con l’album The Record

Dopo l’EP omonimo del 2018, le Boygenius, il trio formato da Phoebe Bridgers, Lucy Dacus e Julien Baker, sono tornate con il primo album The Record. Le tre cantautrici hanno parlato del disco e delle dinamiche di quella che è qualcosa di diverso da una superband occasionale con Nicholas David Altea nell’intervista sul numero di maggio di Rumore.

“Le canzoni che abbiamo scritto individualmente sono cambiate quando le abbiamo portate alle altre”, racconta Bridgers, “oppure si sono aggiunte alcune prospettive che ci mancavano, o scelte di produzione che hanno finito per essere centrali per la canzone… Abbiamo aggiunto un sacco di cose”.

Baker aggiunge: “Non lo so, mi sento come se fossi a un corso di scrittura: ci ho provato, ma non ne ho mai frequentato uno con successo. Quando vi porto una canzone mi chiedete una premessa. Dove va questa canzone? Che meccanismi ci sono? E credo che la cosa più facile nello scrivere insieme a voi sia il fatto che come prima cosa cercate di arrivare ai presupposti di fondo. Cercate di capire che cosa c’è alla base. Per me è divertente capire come abbellire il pezzo da un punto di vista sonoro. Come se fosse un puzzle, dopo aver costruito la canzone con una storia c’è anche la scenografia. A mio modo comprendo le azioni, le parole, il dialogo. Come posso cercare di comunicare il sentimento a parole?”

“La premessa è di primaria importanza”, dice Dacus, “Mi piace la musica ma in realtà mi interessano di più le storie, voglio che ci sia qualcosa da comunicare. Anche se in realtà delle mie band preferite, come i Broken Social Scene e gli Yo La Tengo, penso di poter cantare le canzoni pur senza sapere cosa stiano dicendo esattamente, anche se so che potrebbe sembrare contraddittorio rispetto a quello che ho appena detto. Mi piace che la premessa sia chiara perché penso anche che i nostri fan stiano ascoltando le nostre storie e che sia necessario comunicargliele con la dovuta premura: è un dono avere di fronte delle persone così attente, molti artisti con delle grandi fanbase lamentano l’assenza di questa cosa”.

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