Dopo l’annuncio della separazione su Instagram, i Kikagaku Moyo pubblicano il quinto e, per ora, ultimo album
Il 19 gennaio i Kikagaku Moyo, gruppo psichedelico giapponese attualmente residente ad Amsterdam, hanno annunciato sul loro profilo Instagram la decisione di prendersi una pausa a partire dalla fine del 2022, successivamente alla conclusione del loro tour in Europa e Nord America e all’uscita del nuovo disco Kumoyo Island, pubblicato il 6 maggio dall’etichetta indipendente Guruguru Brain, fondata nel 2014 da Go Kurosawa e Tomo Katsurada, rispettivamente batterista e chitarrista della band. Il disco, registrato al Tsubame Studio di Tokyo e al Guruguru Studio di Amsterdam, rappresenta in molti modi il culmine del viaggio dei Kikagaku Moyo, la cui carriera è cominciata nel 2012.
In tutti i lavori della band risuona chiara l’intenzione di voler trasportare l’ascoltatore in luoghi lontani, astratti o reali che siano, e così titolo e copertina dell’album, realizzata da Gijs Frieling, ci portano in un idilliaco paesaggio circondato d’acqua, con un divano che invita alla tregua e alla riflessione.
Non ci è dato sapere se la misteriosa isola di Kumoyo sia o meno una rappresentazione della terra natia della band, il Giappone, ma possiamo ascoltare nel disco continui rimandi alla loro cultura d’origine. Le melodie di Monaka ad esempio, prima traccia dell’album, prendono ispirazione dalla musica tradizionale giapponese Minyo, mentre in diversi brani il gruppo sceglie di cantare nel loro linguaggio natio, come ad esempio Yayoi Iyayoi o Meu Mar, quest’ultima cover tradotta dal portoghese e scritta dal cantante brasiliano Erasmo Carlos.
L’album, masterizzato da Soushi Mizuno, è stato anticipato dall’uscita del videoclip di Gomugomu, diretto da Oya Yoshitsugu e Date Yuichi, che hanno così descritto il video che trovate qui sotto:
La storia mostra un mondo caotico di cui non conosciamo il significato. non c’è giusto o sbagliato, realtà o finzione, bene o male. la vita va avanti.
Qui sotto invece potete ascoltare il disco e vedere il video di Cardboard Pile, primo singolo dell’album: